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Tuffarmi in una fossa di acido bollente, con il dolore moltiplicato per cinquanta, avrebbe fatto decisamente molto meno male che nuotare nello Stige

Mi tuffo direttamente a delfino e non appena il fiume mi sfiora le mani, mi sento i muscoli di gelatina. Per la prima volta in vita mia non riesco a respirare sott'acqua e comprendo cosa significa avere paura di affogare. Ogni singolo nervo del mio corpo sembra andare a fuoco. Mi sto sciogliendo. Vedo una serie di volti -Percy, Tyson, Lyse, papà, Ade- come dei rapidissimi lampi

Lyse: Lenn, ti do la mia benedizione

Tyson: stai attenta, sorella!

Po: la tua esuberanza manca a tutti, soprattutto a me

Percy: figurati se lasci stare le persone tu

Ade: principessa del mare, ti aspetto nel mio regno un giorno

Sto perdendo la battaglia: il dolore è troppo forte. Le mani e i piedi cominciano a liquefarsi, l'anima mi sta per essere strappata dal corpo. Non riesco a ricordare chi sono

??: la corda -dice una voce familiare -ricordati la tua àncora di salvataggio, scema!

All'improvviso mi sento tirare per la schiena. La corrente cerca ancora di trascinarmi, ma ha smesso di portarmi via. Immagino che la cordicella in fondo alla schiena mi tenga ancorata alla riva

??: tieniti forte, mia piccola guerriera -è la voce di Apollo, ora molto più nitida -non te ne andrai via da me tanto facilmente

La corda si rinsalda. Ora riesco a vedere Apollo in piedi di fronte a me, a piedi nudi, su degli scogli in riva al mare. Io sono caduta in acqua, lui mi tende la mano per tirarmi su e si sta sforzando di non ridere. Indossa una camicia bianca con le palme nere completamente aperta, lasciando ben visibile il suo splendido fisico, e dei pantaloncini al ginocchio neri, ha i capelli un po' scompigliati dal vento

Apollo: sei proprio una bambina, certe volte -sorride -coraggio. Prendimi la mano

I ricordi cominciano ad affluire, più nitidi e colorati, e smetto di liquefarmi. Mi chiamo Nélida Taylor. Allungo la mano e afferro quella di Apollo. Riemergo dal fiume all'improvviso, tutto d'un colpo. Crollo sulla sabbia e Nico si scansa sorpreso

Nico: stai bene? -balbetta -la tua pelle. Oh, dei. Sei ferita!

Ho le braccia incandescenti. Mi sento come se ogni centimetro del mio corpo sia stato arrostito a fuoco lento. Cerco Apollo con lo sguardo, anche se so che non c'è. Sembrava così reale

Io: sto bene... psychí -il sole inizia a volteggiare sopra la mia testa e si illumina un poco di più, il colore della mia pelle torna normale e il dolore si smorza mentre mio fratello riemerge a sua volta dal fiume, anche lui collassa sulla sabbia con delle chiazze rosse su tutta la pelle

La signora O'Leary ci raggiunge e ci annusa preoccupata. A quanto sembra, abbiamo un odore molto interessante

Nico: Percy, sei ferito anche tu!

Percy: sto bene... -risponde guardandosi intorno, come se stesse cercando qualcuno e ho la sensazione di sapere chi

Nico: vi sentite più forti?

Prima di poter stabilire come mi sento, una voce tuona facendoci voltare tutti e tre

??: LAGGIÙ!

Un esercito di morti ci marcia incontro. Un centinaio di scheletri di legionari romani armati di scudi e lance fa strada. Alle loro spalle vengono altrettante giubbe rosse inglesi, con le baionette pronte. Al centro dell'esercito, Ade in persona guida un carro nero e oro trainato da cavalli da incubo, con gli occhi e le criniere infuocati

Ti sarò leale, promesso {Libro 3}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora