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Non sono mai stata nella soffitta della Casa Grande prima di ora, al contrario di Percy che c'è stato già quattro volte. In cima alle scale principali, c'è una scaletta che conduce di sopra

Chirone: sai dov'è -dice ad Annabeth -portala giù, per favore

A: venite, Lenn, Percy

Fuori il sole sta tramontando, perciò la soffitta è ancora più buia e inquietante di ciò che sarebbe alla luce del sole. Vecchi trofei eroici sono ammucchiati ovunque: scudi sbeccati, teste assortite di mostri in salamoia, un paio di dadi di peluche sopra una targa di bronzo con su scritto: RUBATI DALL'HONDA CIVIC DI CRISAORE DA GUS, FIGLIO DI ERMES, 1988

Raccolgo una spada di bronzo ricurva talmente distorta da somigliare alla lettera M. Sul metallo si vedono ancora le macchie verdi del veleno magico che un tempo la ricopriva. La targa porta la data dell'estate prima. Dice: SPADA DI CAMPE, DISTRUTTA NELLA BATTAGLIA DEL LABIRINTO

Metto giù la spada e raggiungo gli altri due alla finestra, su un treppiede siede l'Oracolo: è la mummia rinsecchita di una donna vestita da hippie. Ha ancora dei ciuffi di capelli bianchi attaccati al cranio. Gli occhi vitrei e fissi spiccano sul volto incartapecorito

Mi si accappona la pelle soltanto a guardarla. Prima, se volevi lasciare il campo durante l'estate, dovevi salire quassù e ottenere un'impresa. Quest'estate la regola è decaduta. I ragazzi partono in continuazione in missioni di guerra, non abbiamo scelta se vogliamo fermare Crono

Percy: questa cosa non l'ho mai capita -bisbiglia

A: cosa?

Percy: il motivo per cui è una mummia

Io: Percy, non è stata sempre una mummia. Per migliaia di anni lo spirito dell'Oracolo ha dimorato all'interno di una splendida vergine. Lo spirito veniva trasmesso di generazione in generazione -spiego per poi indicare la mummia -e lei è stata l'ultima

Percy: che è successo?

Io: secondo me è stata maledetta -Annabeth sta per dire qualcosa, ma evidentemente ci ripensa

A: sentite, facciamo quello che dobbiamo e poi andiamo via di qui

Percy: okay. E allora che si fa? -Annabeth si avvicina alla mummia e tende i palmi

A: oh, Oracolo, il momento è vicino. Io chiedo la Grande Profezia -dice ma la mummia non si muove

Invece, Annabeth le si accosta ancora di più e slaccia una delle sue collane. Non ho fatto molto caso ai suoi gioielli prima ma quando la bionda si volta verso di noi ha in mano un sacchettino di cuoio, come una di quelle borse che i nativi americani usavano per conservare le medicine, legata a un cordoncino intrecciato con delle piume

Annabeth apre il sacchetto e tira fuori un rotolo di pergamena non più grande del suo mignolo

Io: non ci credo -esclamo -vuoi dire che in tutti questi anni in cui ho tormentato papà con questa stupida profezia, è sempre stata lì attorno al suo collo?

A: non era il momento giusto -replica -credetemi, io l'ho letta quando avevo dieci anni e non ho mai smesso di avere gli incubi

Percy: fantastico -commenta -ora possiamo leggerla?

A: di sotto, al consiglio di guerra. Non di fronte a.. hai capito

Guardo gli occhi vitrei dell'Oracolo e decido di non discutere. Scendiamo al piano di sotto e raggiungiamo gli altri. I capigruppo anziani si sono riuniti attorno al tavolo da ping pong. Quando io, Percy, Annabeth e Chirone entriamo, però, la sala ricreativa somiglia di più all'arena di una gara di urla

Ti sarò leale, promesso {Libro 3}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora