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La scena cambia

I tre semidei corrono per un bosco. Sono passati giorni, se non settimane. Hanno tutti un aspetto malconcio, come se avessero combattuto diverse battaglie. Annabeth indossa dei vestiti nuovi: un paio di jeans e un giubbotto dell'esercito che le sta grande

Luke: ancora un po'! -dice, Annabeth inciampa e lui la prende per mano

Talia sta in retroguardia, brandendo il suo scudo come per respingere un inseguitore, qualunque cosa sia. Zoppica sulla gamba sinistra. Si arrampicano sul bordo di unʼaltura e guardano giù, verso una villetta coloniale bianca: la casa di May Castellan

Luke: va bene -dice con il fiato grosso -entro di nascosto e prendo un po' di cibo e di medicine. Aspettatemi qui

Talia: Luke, sei sicuro? Avevi giurato di non tornarci mai più. Se lei ti scopre...

Luke: non abbiamo scelta! -ringhia -hanno bruciato il nostro rifugio più vicino. E tu devi medicarti la ferita alla gamba

A: quella è casa tua? -domanda sbigottita

Luke: era casa mia -borbotta -credimi, se non fosse un'emergenza...

A: tua mamma è davvero così orribile? -chiede -possiamo vederla?

Luke: no! -risponde di scatto e Annabeth arretra facendosi piccola piccola, come se la sua rabbia la sorprendesse -io... scusa, mi dispiace. Aspettatemi qui. Vi prometto che andrà tutto bene, nessuno vi farà del male. Torno su...

Un lampo di luce dorata illumina il bosco. I semidei trasaliscono e una voce maschile tuona quattro semplici parole

??: non saresti dovuto tornare

La visione si spegne. Mi tremano le ginocchia, ma Connor mi sostiene in tempo. Con la coda dell'occhio noto Percy nella mia stessa situazione aiutato da Annabeth

A: Percy! Lenn! Che è successo?

Percy: hai... hai visto?

Connor: visto cosa?

Io: si... -mormoro ringraziando con un sorriso il ragazzo per l'aiuto

Lancio un'occhiata a Estia, però il volto della dea è inespressivo. Mi torna in mente qualcosa che ci ha detto nel bosco: "se vuoi comprendere il tuo nemico Luke, devi comprendere la sua famiglia"

Ma perché ci ha mostrato quelle scene?

Io: per quanto tempo siamo rimasti incoscienti io e Percy? -mormoro e Annabeth aggrotta le sopracciglia

A: Lenn, per nulla. Avete solo guardato Estia per un secondo e siete quasi caduti

Mi sento gli occhi di tutti addosso. Non possiamo permetterci di mostrare debolezza. Qualunque cosa significhino quelle visioni, dobbiamo restare concentrati sulla nostra missione

Percy: ehm, Divina Estia. Siamo venuti qui per una questione urgente. Dobbiamo assolutamente vedere...

??: lo sappiamo -dice una voce maschile. Rabbrividisco, perché è la stessa voce che abbiamo udito nella visione, e solo ora mi rendo conto di a chi appartiene

Un dio compare scintillando al fianco di Estia. Dimostra più o meno venticinque anni, con i capelli ricci e brizzolati e i lineamenti elfici. Indossa una divisa da pilota dell'aeronautica, con delle piccole ali piumate che palpitano sul casco e sugli stivali di pelle nera. Appoggiato sul braccio porta un lungo bastone con due serpenti vivi intrecciati

Estia: mi congedo -dice inchinandosi all'aviatore e svanendo in una nuvola di fumo

Capisco perché sia stata così ansiosa di andarsene: Ermes, il messaggero degli dei, non è affatto contento

Ti sarò leale, promesso {Libro 3}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora