12

425 13 0
                                    

Mio fratello scompare davanti a noi con un solo gesto della mano di Ade ed io mi volto a guardarlo

Io: Ade -lo riprendo con le sopracciglia aggrottate e lui mi guarda con espressione innocente

Ade: non l'ho ucciso. Allora che ne dici di andare a giocare con Cerbero?

Sbuffo sonoramente e scuoto la testa alzandomi finalmente dall'abbraccio

Io: la stanza di Nico? -il dio mi sorride e con un gesto della mano mi fa scomparire dalla sala e ricomparire davanti a Nico nella sua stanza, il sole mi appare accanto subito dopo

Nico: Lenn! Che ci fai qui? Ti giuro che io non ne sapevo niente! Mi ha ingannato! -esclama impanicato e dispiaciuto

Io: ho chiesto allo zio dov'era la tua stanza e mi ci ha portata direttamente. Conosco Ade e poi percepisco le tue emozioni, so che stai dicendo la verità. Ora ho bisogno di un po' di riposo poi andiamo a liberare mio fratello. Ok?

Nico: va bene, non farà male a nessuno dei due riposarsi prima di affrontare tutto il resto -annuisce e mi sorride imbarazzato alzandosi dal letto -tu stenditi pure sul letto, io mi metto sulla poltrona

Ridacchio e mi siedo sul letto per poi afferrarlo per il polso e tirarlo giù con me: in questo modo ci ritroviamo sdraiati entrambi, lui sopra di me che mi guarda con le guance rosse

Nico: m-ma cosa fai?!

Io: non fare lo scemo e dormiamo -lui imbarazzato si sistema accanto a me ed io appoggio la testa sulla sua spalla addormentandomi in pochi secondi

Mi ritrovo a St Louis, in pieno centro, sotto l'arco. Una rabbia potentissima mi investe facendomi cadere in ginocchio mentre altri sentimenti come paura e determinazione mi raggiungono, un misto tra quelli degli dei e quelli dei mortali. Nel cielo infuria una tempesta: un muro di tenebre striate di saette. A pochi isolati di distanza accorrono sciami di veicoli d'emergenza con i lampeggianti accesi. Una colonna di polvere si leva da un cumulo di macerie e mi rendo conto che si tratta di un edificio. Poco lontano, una giornalista sta urlando al microfono

Giornalista: le autorità parlano di un problema strutturale, Dan, anche se nessuno sembra sapere se le condizioni meteorologiche c'entrano qualcosa

Il vento le spazza i capelli. La temperatura sta precipitando rapidamente, e da quando sto qui è calata già di una decina di gradi

Giornalista: grazie al cielo l'edificio era in disuso e destinato alla demolizione -continua lei -ma la polizia ha fatto evacuare tutti i palazzi circostanti temendo che il crollo possa innescare...

Si interrompe quando un ruggito possente squarcia il cielo. Un fulmine colpisce il cuore delle tenebre e l'intera città trema. L'aria scintilla e mi si drizzano i capelli in testa. Lo scoppio è così potente che può trattarsi di una cosa sola: la folgore di Zeus

Dovrebbe disintegrare il suo bersaglio ma la nube di tenebre si limita a vacillare. Un pugno di fumo compare fra le nuvole. Colpisce un'altra torre, che crolla come se fosse di Lego. La giornalista strilla, la gente corre per le strade e le luci d'emergenza lampeggiano

Vedo una striatura d'argento nel cielo: un carro trainato da una renna. È Artemide che cavalca la tempesta, scagliando frecce di luna nelle tenebre. Una cometa d'oro infuocato incrocia la sua strada... forse Apollo. Una cosa è chiara: Tifone è arrivato fino al Mississippi

È giunto nel cuore del paese, a metà percorso, lasciandosi una scia di devastazione alle spalle, e gli dei riescono a malapena a rallentarlo. La montagna di tenebre mi sovrasta minacciosa. Un piede delle dimensioni dello Yankee Stadium sta per schiacciarmi, quando una voce chiama il mio nome

Ti sarò leale, promesso {Libro 3}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora