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Percy: dobbiamo capire cosa ci faceva Morfeo nel parco. Non mi piace questo "grande evento" di cui parlava

Io: lavora per Crono, come un sacco di altri dei minori. Ma lo sapevamo già. Questa storia conferma soltanto che ci sarà un'invasione. Percy, dobbiamo andare avanti con il piano

Grover: aspettate -interviene -quale piano?

Percy glielo spiega e lui comincia a giocherellare innervosito con la pelliccia di una zampa

Grover: non direte sul serio. Negli Inferi, di nuovo... no!

Percy: non ti sto chiedendo di venire -lo rassicura -so che ti sei appena svegliato, ma ci serve un po' di musica per aprire la porta. Puoi pensarci tu?

Grover: almeno ci posso provare. Conosco un paio di melodie dei Nirvana che spaccano. Ma Percy, Lenn, siete sicuri di volerlo fare? -chiede tirando fuori il suo flauto di canne e guardandoci preoccupato

Io: assolutamente, Grover

Percy: ti prego. È molto importante. In nome dei vecchi tempi?

Grover: se non ricordo male, ai vecchi tempi rischiavamo la pelle di continuo. Però va bene. Tentiamo!

Si porta il flauto alle labbra e suona un motivetto acuto e vivace. I massi tremano, poche altre strofe e si spezzano rivelando una fenditura triangolare. Sbirciamo dentro e vediamo che dei gradini scendono verso le tenebre. L'aria puzza di morte e muffa, questo tunnel conduce dritto nel regno di Ade, un viaggio quasi sempre di sola andata

Sorrido liberando il mio sole e pronta ad andare avanti mentre Percy si volta verso Grover

Percy: grazie... credo

Grover: Peeercy, Crono ha davvero intenzione di invaderci?

Percy: vorrei poterti dire di no, ma sì, lo farà

Per un attimo penso che si metta a masticare il flauto in un attacco d'ansia e invece raddrizza la schiena e si spazzola la maglietta

Grover: allora devo chiamare a raccolta gli spiriti della natura. Forse possiamo aiutarvi. Vedrò se riusciamo a scovare questo Morfeo!

Percy: ti conviene anche dire a Juniper che stai bene -aggiunge e il satiro sgrana gli occhi

Grover: Juniper! Oh, mi ucciderà! -fa per correre via ma poi torna indietro, abbraccia mio fratello per poi fare lo stesso con me -fate attenzione là sotto! Vedete di tornare sani e salvi!

Quando se ne va, io e Nico svegliamo la signora O'Leary, che si entusiasma subito all'odore del tunnel e lo imbocca senza esitazioni con me al seguito con lo stesso entusiasmo

Nico: Lenn! -mi richiama preoccupato ma io ridacchio e corro dietro la signora O'Leary, poco dopo anche i due ci seguono con più calma

Le scale proseguono per un'eternità, strette, ripide e scivolose. È buio pesto, a parte il bagliore della spada che Percy ha tirato fuori e del mio sole. Percy e Nico tentano di andare piano ma io e la signora O'Leary la pensiamo diversamente. Lei avanza a grandi balzi, abbaiando contenta. I latrati riecheggiano per il tunnel come spari di cannone mentre io rido correndole dietro, rischiando di scivolare almeno un milione di volte

Seguiamo la signora O'Leary sempre più in profondità. Dopo un'ora cominciamo a sentire il boato di un fiume e sbuchiamo ai piedi di una scogliera, su una pianura di sabbia vulcanica. Alla nostra destra, il fiume Stige sgorga dalle rocce e precipita in una cascata di rapide. Alla nostra sinistra, in lontananza, ardono i fuochi degli archi rampanti dell'Erebo, le immense mura nere del regno di Ade. La signora O'Leary corre lungo la spiaggia raccogliendo un osso umano a casaccio e portandolo a Percy al galoppo, lo deposita ai suoi piedi e aspetta che lo lanci

Ti sarò leale, promesso {Libro 3}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora