Erano le 8 del mattino e ti trovavi già nell'aula di letteratura inglese. Normalmente le lezioni iniziavano sempre cinque minuti dopo l'ora spaccata, ma essendo tu l'aiutante del professore della cattedra di letteratura inglese, il signor Winter, dovevi sempre arrivare qualche minuto prima degli altri studenti per aiutarlo a sistemare i fascicoli, le carte delle lezioni e dei compiti che aveva assegnato nel fine settimana.
Poteva sembrare un lavoro pesante e noioso, ma il professore Winter era un uomo veramente affabile e, nonostante i suoi 65 anni e il suo perenne mal di schiena, aveva una mentalità molto aperta. Era il tuo insegnante preferito di tutta l'università senza però comunque togliere niente agli altri professori.
Eri stata veramente felice di essere stata ammessa all'università di Cambridge nel corso d'Inglese, eri all'inizio del tuo terzo ed ultimo anno e non vedevi l'ora di poterti laureare.
Andasti a sederti accanto alla sedia principale della cattedra attendendo la comparsa del professor Winter, ma guardando l'orologio da polso notasti che era in ritardo e la cosa era piuttosto insolita dato che quell'uomo non era mai in ritardo nemmeno per il tè delle 5 del pomeriggio. Iniziasti a preoccuparti quando vedesti entrare i primi studenti del corso, ormai la lezione era iniziata.
Corrugasti la fronte andando poi a sederti lungo le file di posti liberi lungo l'enorme aula. Eri seduta nella terza fila, davanti alla cattedra. Accanto a te si sedette una tua compagna di corso che avevi sentito qualche volta durante le vacanze estive. <<T/n!>> esclamò la ragazza sorridendo. Ti voltasti ammiccando un sorriso bonario a tua volta.
Si chiamava Sarah ed era una delle ragazze più intelligenti che conoscessi, non c'era autore di cui lei non sapesse tutte le opere, sembrava un computer. <<Come sono andate le vacanze estive?>> ti chiese prendendo posto accanto a te. I suoi lunghi capelli ramati le ricaddero sul viso pieno di lentiggini, si spostò le ciocche dietro le orecchie per poi posare i suoi grandi occhi color nocciola su di te.
Chiacchieraste un po' di come avevi passato l'estate a Londra in un centro informazioni vicino al Tower Bridge per mettere via un po' di soldi per la macchina nuova.
Mentre il brusio degli studenti della classe di letteratura aumentava, venne interrotto bruscamente dal cigolio della porta d'ingresso a vetri. Vi voltaste tutti quanti e un uomo entrò in aula sedendosi alla cattedra, eri alquanto sicura di non averlo mai visto prima. Conoscevi quasi tutti i docenti del corso, ma eri certa che se avessi visto quel viso te lo saresti ben ricordata.
L'uomo abbassò gli occhiali scuri appoggiandoli sulla cattedra davanti a sé, sistemò il nodo della cravatta scura e poi alzò lo sguardo verso di voi, ti stupisti quando i suoi occhi di un tenue azzurro si posarono sugli studenti davanti a lui.
<<Buongiorno a tutti, sono il professor Hiddleston e sono il vostro nuovo insegnante di letteratura inglese.>> si presentò l'uomo abbozzando un sorriso tra la barba da poco rasata.
La sua voce era calda e profonda, aveva un qualcosa di melodico che ti fece ricordare una poesia Shakespeariana. Era alto e slanciato, il corpo tonico era fasciato all'interno di un elegante completo blu scuro che faceva risaltare la sua pelle chiara e i suoi capelli castani.
<<Dove sarà finito il professor Winter?>> ti chiese Sarah bisbigliando. Scrollasti le spalle non riuscendo a spostare lo sguardo dal nuovo docente, eri come sotto l'incantesimo di qualche strana magia oscura.
Come in risposta alla domanda della tua compagna di corso, il nuovo insegnante riprese a parlare dopo essersi schiarito la voce <<Sfortunatamente il professor Winter ha dovuto ricoverarsi in un ospedale in Europa per farsi operare alla schiena, quindi resterò con voi per tutto l'ultimo anno.>> spiegò continuando a far passare tutti i presenti con il suo sguardo austero.
Era sicuramente bello, ma non di una bellezza comune, ti ricordava come un principe caduto in disgrazia di un vecchio romanzo ottocentesco che trasmetteva malinconia e mistero. Se così fosse stato, la penna doveva essere stata sicuramente quella di una donna.
La tua attenzione venne poi catturata da delle voci non troppo distanti da te, dove un gruppo di persone avevano iniziato a parlare a voce abbastanza alta da disturbare il professore. <<Confido in una pacifica convivenza fatta di rispetto reciproco e collaborazione.>> aggiunse Hiddleston indirizzando le parole agli studenti di prima, i quali si ammutolirono in pochi secondi.
Da dove veniva quell'uomo? Era una domanda che continuavi a ripeterti. Sicuramente dall'accento era inglese, senz'ombra di dubbio ed era anche piuttosto giovane per essere un docente di Cambridge, dove l'età media era di 50-60 anni.
Nemmeno il tempo di poter formulare altri pensieri su di lui, che iniziò a parlare di nuovo <<Come primo giorno vorrei parlarvi del teatro della letteratura greca antica.>> sapevi bene che quell'argomento era piuttosto difficile, sicuramente non era uno abituato a bassi standard, ma nemmeno tu dopotutto.
La prima ora finì senza alcun intoppo nella spiegazione, nessuno aveva fatto domande o aveva interrotto la lezione, il professor Hiddleston aveva parlato per tutto il tempo e tu eri rimasta rapita dalla sua spiegazione.
Ogni volta che le sue labbra si dischiudevano lasciando uscire delle parole, sembrava che stesse recitando uno sceneggiato teatrale, era strabiliante e nonostante l'età, era molto preparato. Quando anche gli ultimi studenti erano usciti dall'aula, raccogliesti le tue cose e ti incamminasti verso la cattedra dove il nuovo insegnante stava rileggendo alcuni fascicoli.
Quando arrivasti a pochi metri dalla cattedra, gli occhi del tuo professore si alzarono dal foglio davanti per posarsi su di te. Avere quell'oceano che si riversava sul tuo viso ti fece prendere a respirare in maniera irregolare, non avevi idea di cosa ti stesse succedendo, non era di certo la prima volta che ti capitava di parlare con un bell'uomo.
<<Cosa posso fare per te, tesoro?>> chiese in tono gentile senza distogliere lo sguardo dai tuoi occhi. Raggiungesti finalmente la scrivania sorridendo timidamente.
<<Salve, mi chiamo t/n ed ero l'assistente del professor Winter prima che se ne andasse.>> ti presentasti porgendogli la tua mano. Lui abbassò gli occhi azzurri esitando qualche secondo, dopodiché prese la tua esile mano nella sua e non potesti non notare le sue lunghe dita, che fosse un musicista?
<<Sì, John me ne aveva parlato. Dunque sei tu che dovrai aiutarmi con le scartoffie, giusto?>> annuisti portandoti un ciuffo di capelli dietro l'orecchio. Il professor Hiddleston guardò quel tuo movimento come se stesse studiando un nuovo esperimento.
L'uomo sistemò i fogli davanti a sé per poi racchiuderli in una cartelletta e metterli in una valigetta di cuoio nera che si era portato dietro. <<Finite le lezioni vieni nel mio ufficio, discuteremo dell'organizzazione di questa settimana, t/n.>> concluse infine sorridendoti animatamente. Annuisti avvicinandoti all'uscita.
<<A dopo, professor Hiddleston.>> lo salutasti, ma prima di aprire la porta in vetro, richiamò la tua attenzione di nuovo <<Per favore, chiamami Tom.>>

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Professor Hiddleston [Tom Hiddleston x Reader]
Hayran KurguEra sicuramente bello, ma non di una bellezza comune, ti ricordava come un principe caduto in disgrazia di un vecchio romanzo ottocentesco che trasmetteva malinconia e mistero. Se così fosse stato, la penna doveva essere stata sicuramente quella di...