132- Distanza

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Sono capace di amare solo da lontano

alla distanza di sicurezza che mi fa osservare in silenzio 

la schiera di Icari laboriosi che volano nella mia sfera con le loro ali di cera

distanti ed imprendibili come il fumo dei miei sogni più teneri

Per non arrostirli con l'unica cosa che dovrebbe tenerli in vita.


Li ho sempre osservati a debita distanza 

nessuno di loro mi è mai appartenuto

non il loro cuore, non il loro ardore che teneva insieme le loro ali di cera.

Forse per paura o per troppo rispetto essendo troppo bollente

ho sempre fatto in modo di non toccare mai nulla che avesse inciso sopra il loro nome,

ed ora giaccio nel vuoto dove la sfera celeste mi tiene crudelmente aggrappata

a mostrarmi ancora e ancora e ancora l'orrido spettacolo:

quello degli amanti che si raccapezzano per cercare un modo per volare più alti verso il sole

ed invertire la rotta quando il calore che avevano desiderato diventa troppo per loro 

e inizia a bruciare il loro fuoco.


Mentre il dolore di vedere Icari che passano e mi lasciano sola facendo a me una colpa del calore in me, sole oscuro, avevano desiderato

rimango nella solitudine del mio cielo 

e ardo di fuochi sempre più cocenti.


Forse è l'universo,

o forse sono io a crearmi questo ruolo di spettatore in una tribuna detestabile

in ogni caso

rimango un sole di natura oscura.


Non c'era, nemmeno una voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora