190- Alone

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Seduta a questa sedia impagliata 

non posso fare a meno di guardarmi intorno levandomi gli occhiali.


Alle mie spalle la tv è accesa, parlano di una figlia che ha ucciso la madre

ai miei piedi un bambino non umano mi osserva aspettando la sua dose di coccole


Sopra c'è qualcuno che dorme, qualcuno che parla, qualcuno che segue una lezione

e io sono qui col controllo che mi è stato affidato senza riserve tra le mani

mentre uno spettro nel fondo della mia mente mi urla che non merito nulla di tutto questo perchè sono la peggior persona mai esistita,

ma dimentica che qualsiasi cosa possa dirmi, io me la sono già detta cento volte peggio.


Sono sola in questa stanza, si, ma qui non mi sento sola.

Anche se in questo momento non mi conosce nessuno, anche se le mie stesse radici mi odiano

anche se a tratti mi sembra solo il guscio di un'esistenza piena

qui non sono altro che me. 

E non ho priorità più alte in lista.


E seduta qui scorgo l'alone lasciato da due liceali davanti al piano cucina

se mi impegno ancora li vedo a lavorare in silenzio col viso in una pentola sul fuoco

belli, ignari di tutto, ingenui

ma non li osservo per rimpianto:

li osservo per rivedere da dove tutto è iniziato.

Non c'era, nemmeno una voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora