Seduta a questa sedia impagliata
non posso fare a meno di guardarmi intorno levandomi gli occhiali.
Alle mie spalle la tv è accesa, parlano di una figlia che ha ucciso la madre
ai miei piedi un bambino non umano mi osserva aspettando la sua dose di coccole
Sopra c'è qualcuno che dorme, qualcuno che parla, qualcuno che segue una lezione
e io sono qui col controllo che mi è stato affidato senza riserve tra le mani
mentre uno spettro nel fondo della mia mente mi urla che non merito nulla di tutto questo perchè sono la peggior persona mai esistita,
ma dimentica che qualsiasi cosa possa dirmi, io me la sono già detta cento volte peggio.
Sono sola in questa stanza, si, ma qui non mi sento sola.
Anche se in questo momento non mi conosce nessuno, anche se le mie stesse radici mi odiano
anche se a tratti mi sembra solo il guscio di un'esistenza piena
qui non sono altro che me.
E non ho priorità più alte in lista.
E seduta qui scorgo l'alone lasciato da due liceali davanti al piano cucina
se mi impegno ancora li vedo a lavorare in silenzio col viso in una pentola sul fuoco
belli, ignari di tutto, ingenui
ma non li osservo per rimpianto:
li osservo per rivedere da dove tutto è iniziato.
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Non c'era, nemmeno una volta
PuisiDa piccoli tutte le storie iniziavano con "C'era una volta" e avevano un lieto fine. Quando crescendo le cose si sono complicate ci siamo resi conto che non tutto aveva un lieto fine e che molte cose non ci sono mai state, nemmeno una volta. è ban...