160- Negativo

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Non sono mai stata ossessionata da te. 

Il punto è che mi sono sempre mancate diverse diottrie per comprendere il mondo, 

quindi sono diventata la sua astigmatica osservatrice. 


Nel silenzio facevo vagare i miei occhi malati su ogni cosa

fingendomi cacciatore solo per non essere preda,

studiando ogni movimento per dargli un senso e tentare di capire qualcosa.


Tu, semplicemente, eri la fonte della mia invidia:

sei arrivato già con gli occhiali addosso, non te li sei creato da solo intrecciando lacrime e fango

e facevi esattamente quello che avrei voluto fare io ma non avevo il coraggio.


Però è vero, ti tenevo d'occhio e ti odiavo perchè ti invidiavo.


Ma è proprio questo il punto che ho sottovalutato:

mi odiavo, e tu odiavi te stesso

forse è per questo che vedevo in te lo stesso chaos e distruzione che volevo darmi


Quanto a lungo abbiamo finto di essere rivali?

Puntandoci contro i coltelli forgiati dalla necessità di provare di essere qualcosa per sentirci qualcuno 

abbiamo dimenticato di essere umani entrambi, uno la foto e l'altro il negativo.


Finchè non siamo esplosi. 

E quando i residui delle nostre follie esplose sono entrati nell'atmosfera

Dio, cosa è successo in quel momento?


Quale pezzo apparteneva a chi?

Tutto si è mescolato per fondersi e lasciarsi andare di nuovo alla follia

e anche se siamo diversi, portiamo la stessa taglia.


Cosa significhi per me?

Chi sei stato, chi sei?

Cosa sarai?


Queste risposte non le trovo nei miei pezzi

magari si trovano nei tuoi.

Potresti dirmele?


Sono cambiata, 

ma sono ancora quell'astigmatica 

che osserva il mondo per ottenere delle risposte. 

Non c'era, nemmeno una voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora