Avevo scritto parole ostili in lingue gentili
mentre i fiori sbocciavano in giardini surreali.
Erano gli irrilevabili lamenti di un cieco
non erano stati scritti sulla pietra ma nell'acqua sfuggente
e non vedevo che con loro non mutavo solo io,
ma il mondo stesso si plagiava in una forma nuova.
Non seppi ciò che vidi finchè non lo smarrii.
Ciò che resta ora sotto la luce del lontano mercurio
è la pelle vecchia della serpe,
che non ricorda più se morse sè o gli altri
(o magari entrambi?).
Posso tornare a quel momento?
Ma cosa troverei lì se non le fredde ceneri dell'oblio?
Dove ho smarrito i fauni durante il cammino?
Sono ancora degna di correre coi lupi?
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Non c'era, nemmeno una volta
PoesiaDa piccoli tutte le storie iniziavano con "C'era una volta" e avevano un lieto fine. Quando crescendo le cose si sono complicate ci siamo resi conto che non tutto aveva un lieto fine e che molte cose non ci sono mai state, nemmeno una volta. è ban...