Cap.2

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Pov Percy

È da tre giorni che la povera ragazza è in infermeria e non da segno di svegliarsi. Will dice che non mi dovrei preoccupare, ma sembra così fragile e indifesa e mi sento collegato a lei in qualche modo, ma anche responsabile della sua vita. Ora tutti al Campo sanno quello che è successo e Annabeth mi consola quando ne ho bisogno, dato che è come se conoscessi quella ragazza da sempre. 
Le mie giornate comunque continuano ad essere le stesse, tranne per un piccolo dettaglio prima di pranzo e di cena vado a trovare la ragazzina per vedere se per caso si sveglia mentre io non ci sono, ma è sempre la stessa storia, la trovo sdraiata sul lettino dell'infermeria pallida, con i capelli sparsi sul cuscino e gli occhi rigorosamente chiusi. 
Solitamente dopo mangiato raggiungo l'arena con Jason per tirare due colpi a scherma, è l'unica cosa che riesce a non farmi pensare alla piccola. Jason dura circa due orette, infatti quasi sempre allo scoccare della seconda ora di allenamento lui:
-Basta Percy, sono stanco morto, non possiamo fare qualcosa di più rilassante?-.
-Come mai così stanco, pensavo che resistessi di più!- scherzo. -Io vado a fare una nuotata, devo scaricarmi- aggiungo successivamente.
-Allora io vado a farmi una doccia. Fra un'ora devo vedermi con Piper, sai com'è, odia i ritardatari-. Detto questo, so come è Piper, lo lascio andare.
Io intanto vado verso la spiaggia, non ho bisogno di riflettere, lo faccio già abbastanza, quindi per non pensare faccio un bel bagno e le preoccupazioni se ne vanno a quel paese. Dopo il bagno nel mare e qualche chiacchierata con degli ippocampi molto curiosi vengo raggiunto da Annabeth che si immerge e mi chiama sott'acqua per poi risalire in superficie e aspettarmi. Dopodiché ci sediamo sulla spiaggia e osserviamo in silenzio il mare, godendoci la compagnia dell'altro senza bisogno di parlare. Stiamo lì fino a quando non sentiamo il corno preannunciare la cena, allora ci alziamo e andiamo al padiglione della mensa mano nella mano. Io mi siedo al mio tavolo, mentre lei si va a sedere insieme a suoi fratelli. Ogni tanto Grover viene a farmi compagnia sia a cena sia a pranzo, dato che sono da solo a mangiare, come Jas e Nico, difatti alcune volte noi tre mangiamo insieme ignorando la regola e altre volte si uniscono le nostre rispettive ragazze o ragazzi. Stare insieme è divertente: siamo un bel gruppo.
E così la mia vita al campo si divideva tra allenamenti, visite alla ragazza misteriosa e momenti divertenti con i miei amici e la mia ragazza. Tutto questo durò fino al periodo natalizio: manca poco al natale, io sono in infermeria, prima di pranzo e le tocco la mano. La mano della ragazzina stringe il mio polso e prende una grande boccata d'aria per poi aprire gli occhi, sedersi sul letto e guardarmi con occhi impauriti e stupiti allo stesso momento. Apre e chiude la bocca ripetutamente.
- Will!!!!-. Chiamo il ragazzo che arriva in un batter d'occhio e squadra la ragazza.

La Ragazza MisteriosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora