Cap. 12

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Pov Percy

Mi alzo dal letto per inseguire Irene, ma qualcosa mi prende per il polso e mi blocca.

- Annabeth, devo andare da Irene-. Le dico.

- No, tu non devi andare da Irene, lei ha bisogno di stare da sola e soprattutto senza di te-.

- Ma Annabeth...-.

- Niente ma, ora noi ci mettiamo qua fuori ad aspettarla, ma stiamo qua, ok?-. Mi chiede.

- Va bene-. Dico affranto e preoccupato.

- Non ti preoccupare, vedrai che non le succederà niente-.

- Ma Annabeth, devo preoccuparmi per lei, è mia sorella, non posso non farlo-.

- Si che puoi, ora siediti qua con me e chiacchieriamo un po' di altro-. Mi ordina e io, da bravo fidanzato, faccio ciò che mi ha detto.

- Allora, quanto tempo pensi che abbiamo prima di partire?-. Le chiedo.

- Poco, molto poco, forse qualche giorno, ma di sicuro non più di una settimana-.

- Ma è pochissimo-.

- Lo so, ma già abbiamo capito chi sono una parte dei ragazzi della profezia, poi il ragazzo dai molti nomi, non so chi potrebbe essere, poi potrebbe fare parte del pezzo del nuovo mondo, anche se non capisco cosa voglia dire. Quale nuovo mondo? Quante altre realtà che non conosciamo esistono? Che altri dei ci sono di mezzo questa volta?-. Inizia a ragionare Annabeth.

- Poi c'è da mettere in conto che dobbiamo contattare Reyna per spiegarle cosa sta succedendo, e che Frank e Hazel si dovranno assentare nuovamente e lui rimarebbe senza un centurione e da sola come pretore-. Continua.

- Poi chi sono i due misteriosi, sono ragazzi del campo? O sono due ragazzi del "Nuovo mondo" che ci aiuterà?-.

- Annabeth, risolveremo una domanda alla volta, ora non scervellarti-.

- Ok, è solo che...-.

- Che ti da fastidio non sapere le cose, lo so-. Le dico sorridendole mentre la guardo.

- Sono sempre la solita, scusa-.

- Non ti scusare, poi io ti amo proprio per questo, per il fatto che vuoi sapere sempre tutto, così almeno se siamo in pericolo possiamo salvarci, grazie alla tua mente e alla mia forza-. Le dico guardandola negli occhi.

- Ma non ti annoio nemmeno un pochetto?-.

- No, anzi, mi piace sentirti parlare e ragionare-.

- Davvero?-.

- Si, amore-.

- Ti amo-.

- E io ti amo di più-.

- E io di più del tuo più-. Finisce lei sorridendo.

Le sorrido e mi avvicino a lei per poi baciarla. Un bacio inizialmente solo a stampo, ma che dopo qualche secondo diventa più appassionato. Le poggio una mano sulla guancia. Ci stacchiamo per riprendere fiato appoggiandici la fronte uno contro l'altra. La guardo negli occhi e dopo poco mi guarda anche lei. Ci sorridiamo entrambi e poi scoppiamo a ridere. Ci accoccoliamo a gurdare le stelle, quando ci travolse una brezza marina e nella mia testa riecheggiò la voce di mio padre che mi diceva : "Vai da Irene, ha bisogno d'aiuto".

- Annabeth, hai sentito anche tu?-. Le chiedo.

- No, Percy, cosa hai sentito?-.

- Mio padre, mi ha detto che Irene ha bisogno di aiuto-.

- Andiamo a vedere-. Dice lei tornando seria.

Ci alziamo e corriamo verso la spiaggia. Io ho la preoccupazione a mille, mentre Annabeth è più sull'attenti che preoccupata. Continua a scrutare l'orizzonte per vedere di scorgere qualcosa in lontananaza. Una volta arrivati sulla spaiggia non vediamo niente di strano, a parte una figura accucciata e scossa dai singhiozzi. Annabeth si avvicina con cautela. Passa una mano sulla schiena e le sussurra all'orecchio. Poi mi guarda e mi fa segno di avvicinarmi. Io mi avvicino e subito capisco che la persona che piange è Irene.

- Iri, che cosa è successo?-. Le chiedo preoccupato.

- Non è successo niente, non ti preoccupare-. Mi dice

- Ne sei certa? Papà mi ha detto che eri in pericolo e a quanto pare sei in pericolo, però da cosa?-.

- Papà ti ha detto esattamente che sono in pericolo o ti ha detto qualcos'altro?-.

- Mi ha detto che avevi bisogno di aiuto e quindi ho pensato che eri in pericolo-.

- Avere bisogno di aiuto è diverso dall'essere in pericolo, lo sai?-.

- Lo so, ma...-.

- Fa niente, ora andiamo, ho sonno e anche freddo-. Dice lei interrompendomi, alzandosi e iniziando a camminare verso la nostra capanna.

- Va bene, Annabeth, vieni a dormire con noi o ritorni nella tua capanna?-. Chiedo alla mia ragazza.

- Vengo con voi Percy, credo che questa sarà una luuunga nottata-.

- Va bene, andiamo dai-. Le dico.

Insieme ci incamminiamo verso la capanna numero 3. Irene è già nel letto rannicchiata quando entriamo. Annabeth le si avvicina e le carezza i capelli. per poi dirmi con il labiale che stava già dormendo. Io annuisco e mi siedo sul mio letto, guardando il pavimento per trovare delle risposte e delle soluzioni.

- Sai che il pavimento non ti può dire nulla, vero?-.

- Mh, magari guardandolo mi veniva un'illuminazione-.

- A te? Un'illuminazione?-.

- Dai, non fare così, guarda che sono molto intelligente-.

- Si, lo so, ma ora abbiamo entrambi bisogno di riposare. Domani penseremo a tutto e lo racconteremo anche a Chirone, va bene?-.

- Va bene-.

- Ora dormiamo-.

- Buonanotte Annie-.

- Buonanotte Testa D'Alghe-.





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