Cap.17

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Pov Jayden

- Oh, solo che Jayden è follemente innamorato di te!-. Dice Steve come se nulla fosse a Irene. 

- Steve!-. Lo richiamo per poi spostare lo sguardo su Irene che sta fissando il terreno con la bocca aperta. 

- Irene, non ascoltarlo, non importa quello che ha detto, fa finta di nulla. Questa cosa non deve cambiare il rapporto che abbiamo, ok?-. Dico agitato a Irene.

- Ma Jay, perchè non me lo hai detto subito?-. Mi chiede guardandomi negli occhi. Nei suoi leggo un pizzico di tenerezza. 

- Perchè prima volevo fare amicizia con te. Volevo conoscerti-. Dico fissandola negli occhi e vedendo aprire il suo volto in un sorriso tenero. 

-Ok, allora va bene, faccio finta di nulla. Faccio finta che Steve non mi abbia detto nulla, ok?-. Mi chiede cercando continuamente il contatto visivo con me. La guardo nei suoi occhi color mare. Sono rassicuranti. Ricambio il sorriso che mi sta donando e annuisco. 

- Allora, ora che vi siete chiariti cosa facciamo?-. Chiede Steve interrompendo il nostro piccolo momento. Io lo fulmino subito con lo sguardo, mentre Irene scoppia a ridere di gusto. Steve la guarda senza capire alzando le spalle. 

- Perchè ride?-. Mi chiede, mentre io lo guardo con aria truce.

- E perchè tu mi guardi così male?-. Continua innocentemente lui. 

- Steve, lascia perdere e Jay, togliti quella brutta faccia-. Dice la ragazza facendomi girare verso di lei e sorridere. Questa ragazza è bellissima e il suo sorriso le illumina il volto e gli occhi già brillanti. Ha un'espressione serena sul volto e si vede che sta bene con noi. Soprattutto dopo la litigata con suo fratello quello che ci voleva era un pomeriggio spensierato con degli amici se così ci possiamo definire. 

- Si, però non incantarti Jay, siamo insieme a Steve-. Dice Irene risvegliandomi.

- Oh, sisi, ci sono. Sono presente-. Dico velocemente. 

- Sicuro Jayden? Guarda che se fai così prendo la spada e ti taglio tutte le budella, ok?-. Dice cambiando espressione dal rilassato all'arrabbiato. Guardo con la coda dell'occhio Irene e vedo che sta cercando di trattenere le risate. 

- Irene, non è divertente-. Dico per farle capire che avevo intravisto che stava per ridere e purtroppo nel dirlo non riuscì più a trattenersi. La sua risata riempì la radura e fu super contagiosa e sia io che Steve scoppiammo a ridere. Ridiamo tutti e tre fino ad avere le lacrime agli occhi e avere male alla pancia. Ci fermammo dal ridere tutti praticamente distesi sul prato, con le lacrime agli occhi e con il fiatone. 

- Ragazzi, è la prima volta nella mia vita che rido così tanto-. Dice Irene sorridendo e avvicinandosi a me. 

- Ragazzi, è quasi buoi, ma che ore sono?-. Chiede Steve. 

- Sono le 4 e mezza-. Dice Irene guardando il suo orologio. 

- Oh cavolo! Ma io devo andareeeee. Sono in ritardo. Cazzocazzocazzo!-. Esclama Steve alzandosi e inviandosi verso l'uscita. 

- Ciao Jayden, ciao Irene, ci vediamo dopo a cena e al focolare-. Ci saluta Steve uscendo dalla radura e non dandoci nemmeno il tempo per rispondergli. 

- Ciaoo-. Cercò di salutarlo inutilmente Irene.

- Mi avrà sentito?-. Chiede Irene guardandomi con quei suoi grandi occhioni stupendi. 

- No, ma non preoccuparti, è sempre così-. 

- Steve... è forte-. Dice. 

- Si, ma lo sono più io, onestamente-. La guardo alzando le sopracciglio. 

- Non esserne così sicuro Smith-. 

- Ah, ora mi chiami per cognome?-. 

- Perchè non dovrei?-. 

- Perchè dovresti?-. 

- Perchè mi va Smith-. 

- Irene, non dovevi farlo-. 

- Perchè, cosa mi fai? Mi batti con le tue fantastiche doti di spadaccino come l'ultima volta?-. Chiede lei incrociando le braccia. 

- No, peggio-. 

- Assì? E cosa?-. Mi chiede. 

- Questo-. Dico avvicinandomi prendendole il volto e posando le mie labbra sulle sue. Irene rimane rigida per la sua sorpresa, ma non si allontana. Dopo qualche secondo inizia a ricambiare. Questo bacio è veloce. Mi stacco dopo poco che Irene inizia a ricambiare e lei emette un verso di protesta. Apre gli occhi e mi guarda nei miei. Vedo le sue guance leggermente arrossate. 

- Abbastanza?-. Chiede. 

- Sei uno stronzo!-. Dice spingendomi piano per poi cercare di trattenere un sorriso. 

- Sono uno stronzo bello però! E anche bravo a quanto pare-. Dico sorridendo. Lei mi guarda e sorride per poi alzarsi. 

- Io vado, che tu a quanto pare hai un problemino da sistemare-. Dice sorridendo. 

- Quale problemino?-. Chiedo alzandomi e avvicinandomi a lei. Lei mi guarda negli occhi per poi guardare verso il basso. 

- Quel problemino-. Dice indicandomi il cavallo dei pantaloni. 

- Oh, cazzo! Non andartene, rimaniamo qua ancora un po', me lo vado a risolvere la dietro, ma ti prego, resta-. Dico accorgendomi del grande problema che ho. 

- Va bene, rimango-. Dice sorridendo e andandosi a sedere dov'era prima. Io intanto vado dietro ad un cespuglio parecchio grande cerco di sistemare la cosa alla bell'e meglio e subito ritorno da Irene che si è sdraiata e si è messa il cappuccio sulla testa. Mi avvicino a lei e mi ci siedo accanto. La guardo e subito mi accorgo che sta dormendo. Si è rannicchiata su se stessa. Mi avvicino a lei e cerco di coprirla un po' con il mio corpo per scaldarla. Lei piano piano inizia a sistemarsi e ad accoccolarsi meglio a me. Stimo così, lei che dorme e io che la osservo e la scaldo fin quando non suona il corno che indica il momento della cena. Sveglio Irene. 

- No, ho sonno-. 

- Irene, dobbiamo andare a cenare, è suonato il corno-. Le dico dolcemente. Questa frase la sveglia meglio di una secchiata d'acqua fredda.

- Come è l'ora della cena per quanto ho dormito?-. Mi chiede. 

- Un paio d'ore, ma tranquilla ora andiamo?-. Le chiedo alzandomi e porgendogli la mano per aiutarla ad alzarsi. Lei prende la mano e si tira su. SI stropiccia gli occhi sembrando un bambina. 

- Andiamo-. Dice solamente. Io annuisco e ci avviamo verso il padiglione mano nella mano.  














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