Come da tradizione il primo di agosto io e la mia famiglia lasciavamo Milano e prima di arrivare a Porto Empedocle ci fermavamo sulla Costiera Amalfitana 3 giorni. Era la nostra vacanza di famiglia, routine che andava avanti da quando ho memoria.
Edoardo arrivava il 14 agosto in aereo , quindi per tutto il tempo in cui io stavo sola ogni mattina andavo a camminare sul lungo mare , mi facevo domande sulla mia relazione e cercavo delle risposte ma non le trovavo mai. Con me avevo sempre il mio blocco da disegno , il mare era fonte inesauribile di ispirazione non disegnavo sempre abiti o intimo , a volte un gabbiano in volo o le barche all'orizzonte oppure la Scala dei Turchi.
Quello che mi piaceva delle mie camminate era il fatto che , ogni anno incontravo le stesse persone ma con qualche ruga in più . Non c'era bisogno di conoscersi per salutarsi e questo mi faceva sentire libera ed amata da quella che consideravo la mia terra.
Dopo aver incontrato le stesse persone quella mattina vidi un ragazzo che faceva jogging ,quando mi passò di fianco lo salutai per educazione , ma lui non rispose. Mi dissi " deve essere sicuramente un turista straniero altrimenti avrebbe salutato"
Per la successiva settimana lo incontrai tutte le mattine alla stessa ora e tutte le mattine indossava il suo cappello al contrario, occhiali neri e cuffiette e tutte le mattine continuava a non salutarmi. Mi ero ormai intestardita e così quella mattina, forse stanco per la mia insistenza ,mi salutò con la mano.
Un breve saluto ma finalmente avevo ottenuto quello che volevo , adesso però dovevo capire chi si celava dietro quegli occhiali, perché oggettivamente non passava inosservato il suo fisico era scolpito e le sue spalle grandi. Ma un bel fisico senza uno sguardo profondo e penetrante per me non significava nulla e poi le persone che non ti guardavano negli occhi avevano sempre qualcosa da nascondere.
Con il matrimonio alle porte di mio cugino Max, dentro casa non c'era più un attimo di pace , godersi le calde giornate di agosto ed il mare oppure il silenzio sull'amaca tra gli ulivi era davvero impossibile ,così quel sabato mattina uscii più presto del solito per la mia camminata lungo mare, arrivai alla Scala dei Turchi e mi sedetti sull'unico posto accessibile al pubblico.
Respirai a pieni polmoni l'aria salmastra mattutina, mi slegai i capelli e mi feci coccolare dalla leggera brezza di quel posto.
Quando mi sentii completamente rilassata iniziai a disegnare , dovevo iniziare la nuova collezione di intimo, non mi ponevo mai dei limiti quando disegnavo perché mi piaceva così tanto che non lo vedevo un proprio e vero lavoro, Edoardo aveva da ridere anche su questa cosa, tutti mi dicevano però che il mio unico limite era lui.
Sentii dei passi , qualcuno si stava avvicinando a me, mi voltai lentamente e vidi il ragazzo che incontravo tutte le mattine, rimasi a fissarlo fino a quando non arrivò proprio vicino a me e come se qualcuno glielo avesse chiesto si sedette con me.
- Piacere sono Can!
- Piacere sono Elettra!
Per la prima volta riuscii a guardarlo negli occhi, erano neri , profondi e belli troppo belli.
"Tu sei arrivato, mi hai guardato e allora tutto è cambiato per me" Mi sei scoppiato dentro al cuore – Mina
- Stamattina non ti ho vista in spiaggia ed ho pensato che avessi trovato qualcun altro da salutare con tanta insistenza.
Mi venne da sorridere perché era molto schietto e diretto .
- Posso vedere cosa stai disegnando?
Quando vide il mio disegno si grattò la testa io prontamente gli dissi : "Sono una stilista non farti strane idee" e poi lui aggiunse "Allora non far caso a me continua" rimase lì seduto per la successiva mezz'ora in silenzio finché io non finissi di disegnare. Quando alzai la testa dal foglio e stavo cercando di farglielo vedere , una folata di vento di scompigliò i capelli e lui prontamente mi spostò le ciocche dietro l'orecchio, il suo profumo mi arrivò dritto allo stomaco :
- Allora ti piace?
- Dipende da chi lo indosserà
- Sicuramente, ma tu lo compreresti per la tua fidanzata?
- Io non sono fidanzato , ma in tutta sincerità preferisco l'intimo di seta.
Continuava a guardarmi negli occhi perché probabilmente si era reso conto che quella frase mi aveva fatto piacere. Scambiammo qualche parola e poi vista l'ora mi alzai e lo salutai. Lui mi venne dietro e mi disse :
- Non mi lasci il tuo numero di telefono? Stasera possiamo andare a mangiare qualcosa insieme!
- Lascia che sia il destino a decidere per noi !
Se Edoardo fosse così diretto come lo era questo Can , sicuramente la nostra storia sarebbe stata diversa. All'improvviso pensai"ma perché non gli ho detto che sono fidanzata?Così gli avevo dato una speranza, ma perché non rifletto prima di parlare? Se sono fortunata non lo incontrerò più e poi tra poco sarebbe arrivato Edoardo con i suoi genitori. Anche loro trascorrevano le vacanze con noi , ma mentre Edoardo rimaneva con me nel casale dei nonni , i suoi genitori andavano in albergo per fortuna,così potevamo viverci la nostra storia 24 ore su 24.
Max era uno dei miei migliori amici , ci eravamo conosciuti all'Università, frequentavamo la facoltà di scienze politiche , e complice il fatto che lui figlio unico e che io avessi una sola sorella , diventammo più che amici.
Lui fu la mia spalla , la mia colonna portante quando Kathy , l'unica donna che pensavo avessi amato per tutta la vita , tanto da decidere di sposarla, mi tradì solo per la voglia di carriera. Così quando mi chiese di fargli da testimone non ci pensai 2 volte e gli dissi subito di si.
Ero libero da ogni tipo di impegno lavorativo e soprattutto sentimentale, anzi quest'ultimo lo evitavo come la peste , mi concedevo ogni tanto qualche compagnia femminile ma di solito facevo attenzione a non rivederle una seconda volta.
Non avrei mai immaginato che quella estate per me sarebbe stata la più bella di tutta la mia vita e soprattutto che mi sarei innamorato di nuovo senza sconti.
Come facevo a Catania, tutte le mattine andavo sul lungo mare di Porto Empedocle a fare jogging piuttosto presto , ma quello che non sapevo era il fatto che quella mattina quella ragazza dai capelli ricci e dal fisico sinuoso anche se nascosto da una tuta, mi fece correre il cuore più di quanto non corressero le mie gambe.
Il mio errore più grande fu guardarla negli occhi tutte le mattine mentre lei ostinata continuava a salutarmi, lei non si rese mai conto che la guardassi perché indossavo sempre gli occhiali da sole.
Guardarla negli occhi fu un errore , perché mi bruciai subito. Io Can colpito dal più classico dei colpi di fulmine .
Dopo una settimana una mattina la salutai velocemente e sul suo viso esplose all'improvviso un sorriso , un sorriso di quelli che ti uccide dentro , aveva vinto lei . Ci misi poco per capire che lei sarebbe stata mia per sempre.
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TRAVOLTI DAL DESTINO
RomanceVoi ci credete nel colpo di fulmine o, se vogliano, amore a prima vista? in ogni caso, è una questione di chimica, perché il colpo di fulmine può capitare a tutti, a prescindere dall'età, dalla situazione o dal carattere. E se quando arriva fa cader...