CAPITOLO 14

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Dopo 2 interminabili ore di attesa ci fecero sapere gli avevano già fatto i prelievi venosi e , dato la sua storia clinica ,la stavano portando a fare una tac,ma nel complesso stava bene , aveva ripreso i sensi e la pressione si era stabilizzata. Quando chiesero se c'era qualcosa da sapere io mi ricordai della visita e delle analisi e glielo dissi , in modo da prendere contatti con l'ospedale che l'aveva avuta in cura. Andreas nell'udire le mie parole mi guardò scioccato e mi chiese:

- Tu come fai a sapere dei controlli di mia sorella se neanche noi sapevamo nulla?

- Perché io ero a Milano con lei.

Ormai non aveva più senso nascondersi. Andreas si mise le mani nei capelli e mi disse:

- Per fortuna che Edoardo non ti abbia sentito.

Andreas era davvero scosso da questa notizia, si allontanò da me con le mani nei capelli ed inizio ad andare avanti e dietro nel corridoio dove eravamo seduti ,anche se il pomeriggio non aveva fatto scenate quando ci vide baciarsi .Con mio grande stupore invece i genitori di Elettra non dissero nulla anzi la madre mi rivolse un tenero sorriso e si accoccolò ancora di più tra le braccia del marito , mi sembrò di rivedere Elettra quando lo fece con me la prima notte passata insieme.

Erano passate altre 2 ore e di Elettra nessuna notizia , in quel corridoio del pronto soccorso mi resi conto di quanto fosse unita la famiglia di Elettra e del dolore che ancora portavano dentro e di quanto io avessi avuto paura di perderla, dovevo assolutamente dirle che l'amavo.Perchè io ero follemente innamorato di lei.

" Ho capito cosa sei per me quando ho capito di poterti perdere.
(Mr. Rain
) "

Finalmente usci mia sorella , fortunatamente aveva il turno di notte , e ci disse che la Tac non aveva rilevato nessun danno e soprattutto nessun tumore nascosto. L'avrebbero portata in stanza da lì a poco e che alle 10.00 del mattino potevamo farle visita ma per adesso era meglio farla riposare.

Leggere la gioia negli occhi della sua famiglia fu una grande emozione per me, anche il mio cuore iniziò a battere di nuovo. Mia sorella mi prese per mano e mi portò poco distante, poi come solo lei sapeva fare mi strinse in un abbraccio fraterno e mi disse : "Stai tranquillo non c'è niente di cui temere, però la prossima volta trova una scusa migliore per presentarmi la tua ragazza"

Gli sorrisi e l'abbracciai più forte che potevo, perché anche se non gli avevo detto nulla aveva capito tutto e gli dissi : - Grazie!

Andreas riuscii a convincere i suoi genitori ad andare a riposare qualche ora in albergo , li saremmo rimasti io , Andreas a Dafne. Edoardo si propose per accompagnarli ma poi non tornò, non capivo veramente cosa passasse nella testa di quel ragazzo, la donna che volevi sposare era qui ricoverata e sei andato in albergo a dormire. Se mi avessero dato la possibilità io adesso sarei nella sua stanza , al suo fianco l'avrei coccolata tutta la notte fino a farla addormentare tra le mie braccia, le avrei detto che l'amavo più di ogni altra cosa la mondo, ma ci hanno concesso solo di rimanere fuori nel corridoio davanti la porta.

Ero appoggiato alla finestra con lo sguardo nel vuoto quando arrivò Andreas con l'ennesimo caffè per tenerci svegli,anche se Dafne era crollata sulla panchina.

- Can scusami per prima , eravamo tutti molti preoccupati.

- Non ti preoccupare non è successo nulla, grazie per il caffè!

- Senti io ti volevo chiedere una cosa

- Andreas io credo che tua sorella quando sarà in grado parlerà con tutti voi, io posso solo dirti che anche se la conosco da poco io sono innamorato di lei, anzi follemente innamorato di lei.

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