CAPITOLO 12

217 30 7
                                    


Finalmente io e Can avevamo iniziato ad essere noi , era successo tutto così all'improvviso , ma quando vieni travolto dal destino altro non puoi fare che stare lì ed attendere il passo successivo, l'evento che è scritto per noi.

Accoglierlo a casa mia fu importante , fu come sigillare in qualche modo il nostro rapporto. Passammo un intero giorno a letto , non solo a me piaceva essere coccolata ma anche a lui . Mi teneva sempre stretta a lui come poteva , io mi accoccolavo tra le sue braccia e mi rannicchiavo sul suo petto . Mi piaceva ascoltare i battiti del suo cuore, soprattutto quando acceleravano perché lo stavo provocando. Mi divertivo a farlo sono onesta ,anche se poi però non sempre riuscivo a dominarlo. Poi d'un tratto mi chiese:

- Elettra ieri mi hai detto che dobbiamo parlare ,cosa mi volevi dire ?

- Be ecco , io volevo parlare di noi .

Mi alzai leggermente sui gomiti e lo fissai, il suo sguardo era serio molto serio e curioso di capire cosa volessi dirgli, continuava ad accarezzarmi il braccio ed i capelli, lo faceva sempre in continuazione. Era davvero difficile trovare le parole per dirgli cosa avevo dentro ,cosa provavo .

Lui aveva stravolto completamente il mio cuore e la mia anima, ed era strano che ancora non avevo iniziato a sentire correre velocemente il sangue nelle vene per mettere in atto una scenata alla Elettra. Con lui ero sempre calma ,è questa la magia dell'amore? Con lui non volevo fare programmi , con lui volevo essere solo me stessa, volevo vivere di pancia. Poi dopo esserci guardati per troppo tempo negli occhi, come se in qualche modo mi stesse leggendo dentro mi disse :

- Elettra io non voglio fare programmi con te , questo non significa che non mi importi nulla di te, anzi,se sono qui è proprio perché ci tengo a te ,ma fino ad adesso il destino ci ha travolto come un fiume in piena , voglio che ci travolga ancora.

Mi aveva davvero letto dentro, gli feci un gran sorriso e lo abbracciai, ancora una volta eravamo in perfetta sintonia, ero davvero stupita di tutto ciò ,ma in fondo non dovevo esserlo. Con Edoardo non era amore , come avevo potuto pretendere un rapporto libero da obblighi e poi soprattutto Can ed Edoardo erano diversi. Decisa a vivere questa storia senza programmi ed a vivere di pancia poi gli chiesi:

- Domani mattina mi accompagneresti in un posto?

- Dove vuoi andare?

- Non è che voglio andare , devo andare a fare un prelievo di sangue e un'ecografia per i miei controlli di routine , per questo sono tornata a Milano mica solo per scappare da te!

Glielo avevo chiesto senza pensarci 2 volte , era qualcosa di importante per me se lui mi accompagnava, con quei controlli ci avrei vissuto a vita, ormai erano parte di me e se lo sarebbe diventato anche lui doveva imparare a convivere con questa situazione. Capivo benissimo che non era per niente facile avere a che fare con me e soprattutto con quello che avevo vissuto ,ma non potevo nasconderlo . Lui mi fece una carezza sul viso e molto dolcemente mi disse:

- Certo che ti accompagno.

Ci vuole coraggio per mostrarsi per come si è, senza veli e senza filtri, esternando i propri sentimenti e le proprie fragilità ed Elettra aveva coraggio da vendere , ogni giorno in più che passavo con lei mi rendevo conto del perché avesse un carattere così forte .Lei era fuoco e ghiaccio , era dolce e passionale ma soprattutto aveva liberato il mio cuore dalle catene a cui lo avevo legato dopo il tradimento della mia ex fidanzata. E' proprio vero al destino non puoi dirgli di no .Le catene che avevano imprigionato il mio cuore però non mi avevano abbandonato , ogni minuto che passavano legavano il mio cuore ad Elettra, si stringevano sempre più forte.

TRAVOLTI DAL DESTINODove le storie prendono vita. Scoprilo ora