Capitolo 9

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Perché mi stavo giustificando? Davvero una bella domanda rimasi ferma perché non sapevo davvero cosa rispondergli , io che avevo sempre la risposta pronta avevo perso tutte le parole. Era la seconda volta che cercavo di giustificare il mio comportamento. Girai lo sguardo verso il mare , speravo che perdermi nello splendore dello luna riflessa nell'acqua mi aiutasse , in che situazione mi ero cacciata ?

- Ascolta Elettra io ho fatto solo quello che mi andava di fare e sinceramente rifarei tutto, quando ti guardo io ho ancora più voglia di guardati e quando ti bacio ho ancora più voglia di baciarti e ...!

Mi girai di scatto verso di lui , non poteva davvero aver detto una cosa del genere . I miei occhi lo guardavo con perplessità ma perché non mi alzavo? Perché rimanevo seduta lì? Lui cercava da me una risposta, che io gli dessi il permesso di avvicinarsi a me ancora una volta. Ma ero ferma lì seduta continuavo a guardarlo fisso negli occhi.

Il mio corpo , davvero non lo riconoscevo , avevo voglia di fare l'amore con lui ancora e ancora ma la mia testa mi diceva di non ascoltare il cuore , non potevo e così glielo dissi:

- Can sei arrivato in un momento sbagliato , io non posso darti quello che mi chiedi .

- In invece penso di si

Dovevo allontanarmi da lui e lo dovevo fare velocemente , non riuscivo a sostenere il suo sguardo , lui mi mandava in confusione , io mi sentivo troppo vulnerabile davanti a lui .

- Grazie per la compagnia Can ma è davvero tardi devo andare .

Mi alzai ma lui mi tirò a se , mi abbracciò e mi baciò di nuovo, i suoi baci stavano diventando una droga , più mi baciava e più non potevo farne a meno. La sue grandi braccia mi avvolsero in un profondo abbraccio. Quell'abbraccio mi diede tranquillità mi fece sentire al sicuro,mi fece sentire a casa.

- Non te andare per favore resta con me ....

Rimanemmo abbracciati su quel lettino per non so quanto tempo , non servivano molte parole perché avevo deciso di rimanere ,c'era una strana forza dentro di me che mi attirava verso di lui , lui mi stringeva ma non andava oltre .

Questa volta non disse nulla ma i suoi occhi parlavano , lui voleva me ed io volevo dannatamente lui.

Il nostro bellissimo momento romantico fu interrotto da una guardia notturna che ci intimò di tornare in albergo altrimenti ci avrebbe multato per aver sostato in spiaggia oltre l'orario consentito.

Arrivammo davanti l'ascensore lui mi fece una carezza e mi sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. In quel momento decisi di vivere il momento e senza rendermene conto le mie labbra si ritrovarono sulle sue , lui che non aspettava altro che un gesto da parte mia approfondì il bacio .

La voglia di avermi , di farmi sua era palpabile , io mi lasciai andare completamente, mi lasciai amare da lui. Era la seconda volta che facevamo l'amore ma fu come se fosse la prima.

Fu una sensazione strana , come poteva uno sconosciuto avermi travolto così tanto.

Il destino ci stava davvero mettendo non solo lo zampino, ma di tutto per farci stare da soli. La situazione ci fece davvero sorridere ,avevamo appena fatto l'amore nella mia stanza di albergo, adesso che dovevamo fare?

Elettra mi aveva davvero travolto come la lava del vulcano travolge tutto al suo passaggio. In 3 giorni avevo visto 1000 sfaccettature del suo carattere e mi intrigava sempre di più.

Come quella sera in spiaggia , dopo aver fatto l'amore ci coccolammo tantissimo , io non avevo voglia di andare via , ma c'era una domanda che gli volevo fare molto personale.

TRAVOLTI DAL DESTINODove le storie prendono vita. Scoprilo ora