Capitolo 11

204 32 3
                                    


Nonostante mi fossi preparata a quel momento, lasciare Edoardo non fu facile , aveva fatto parte di un momento importante della mia vita se pur molto doloroso, mi aveva visto star male dopo le chemio , mi aveva vista perdere tutti i capelli e mi aveva vista menomata di una parte del mio corpo. Ma come disse mia madre la gratitudine non è amore , per me sarà sempre importante Edoardo, avrà sempre un posto speciale nel mio cuore ma non lo amo.

L'amore è tutta un'altra cosa .Forse quest'anno la vacanza in Sicilia è stata fondamentale per noi , il nostro rapporto aveva bisogno una scossa . Questa scossa per me aveva un solo nome : Can.

Quando Edoardo andò via, mi sentii sollevata da una parte e anche in colpa dall'altra , perché usci deluso e molto arrabbiato, tutto pensava tranne che io lo lasciassi , mi chiese se lo avevo tradito con Can , ma io da codarda gli dissi di no , stava già soffrendo troppo e poi era convinto che il nostro rapporto una volta a Milano sarebbe tornato come prima. Quando gli chiesi se mi amava davvero , se gli suscitavo qualche emozione, lui mi guardò perplesso , anche lui era chiuso in questo turbinio di gratitudine e protezione nei miei confronti.

Mi chiamò la portineria dicendo che mi cercava un certo Can . Il mio cuore balzò fuori dal petto , che ci faceva qui sotto? Non era proprio questa la giornata per affrontare un altro turbinio di emozioni , nonostante adesso non avessi più ostacoli a stare con lui , volevo del tempo per capire cosa lui fosse per me, cosa rappresentava e se i miei sentimenti erano così forti da aprire un nuovo capitolo nella mia vita.

Gli feci riferire che gli uffici aprivano al pubblico il 5 settembre e di prendere un appuntamento, speravo andasse via anche in fondo speravo che se davvero aveva fatto tutti quei chilometri per vedermi , mi avrebbe aspettato tutto il giorno, era caparbio e testardo proprio come me .

Dopo circa 3 ore la portineria mi richiamò: " Signorina Elettra , il ragazzo che la cercava è ancora qui fuori , chiamo la sicurezza?" mi venne da sorridere .

- Non si preoccupi me ne occupo io personalmente , è insistente ma innocuo.

Ogni tanto mi affacciavo alla finestra per vedere se fosse ancora lì sotto , una volta lo trovai con lo sguardo in alto e mi salutò. Mi affacciai un ultima volta e non c'era ,in quel momento provai un mix di delusione e preoccupazione, così mi decisi a scendere.

Quando uscii dal portone lo trovai seduto su una panchina, che non potevo vedere dal mio ufficio, con la testa reclinata all'indietro visibilmente stanco , sentii i miei passi alzò il viso e il suo volto si illuminò insieme al mio . Rimase seduto ed io mi avvicinai molto lentamente , fino a sedermi al suo fianco.

- Cosa hai fatto qui tutto questo tempo?

- Niente ti ho aspettato !

- Can ascolta noi dobbiamo parlare lo so , ma io ho bisogno del mio tempo è stata una giornata pesante , chiudere il mio rapporto con Edoardo non è stato facile ...

Non mi fece finire di parlare che si fiondò sulle mie labbra , mi teneva stretta a lui come se avesse paura che io da un momento all'altro me ne fossi andata, poi si staccò da me e mi sussurrò sulle labbra :

- Allora non ho fatto tutti questi chilometri per niente !

Sorrisi sulle sue labbra e gli dissi :

- Andiamo?

Non mi chiese dove saremmo andati , volevo portarlo a casa mia, abitavo fuori Milano , ci volevano 30 minuti per arrivare, durante il tragitto lui si addormentò , era davvero molto stanco.

Aspettai Elettra una giornata intera , mi stava davvero mettendo alla prova , io Can steso da una donna! Non riuscivo a riconoscermi , mai avevo preso aerei in piena notte, mai avevo fatto tutti quei kilometri senza la sicurezza che quella porta si sarebbe aperta.L'attesa ne valse la pena , quando uscii mi diede la notizia più bella che ci poteva essere. Aveva lasciato Edoardo , ora poteva essere davvero mia, solo mia!

TRAVOLTI DAL DESTINODove le storie prendono vita. Scoprilo ora