Capitolo 20

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Amavo così tanto Elettra che da lei volevo tutto e subito, volevo anche un piccolo me o una sua miniatura in giro per casa . Sicuramente non eravamo 2 ragazzini ed io a 36 anni pensai che fosse arrivato il momento di creare la mia famiglia. Io non ero cresciuto in una famiglia tradizionale , i miei genitori divorziarono che io avevo 8 anni e mia sorella 10 , e ben presto capimmo che nostra madre tutto voleva fare nella vita tranne che essere madre a tempo pieno. Il nostro rifugio , il porto sicuro era nostro padre ma fino ai 18 anni potevamo vederlo solo durante le vacanze estive, natalizie e pasquali , perché si era stabilito definitivamente a Londra. Non sapevo cosa significasse avere una famiglia unita fino a quando non mi sono trovato in ospedale con la famiglia di Elettra, una famiglia non perfetta ma unita.

Io adesso volevo la mia famiglia con lei! Lei che era entrata prepotentemente nella mia vita , lei che ha cambiato la sua vita per me ,lei che mi aveva aperto di nuovo il cuore , lei era amore puro !

La mattina dopo eravamo nel mio ufficio finalmente eravamo tornati Noi , pericolosamente vicini , eravamo appoggiati alla mia scrivania e lei era tra le mie gambe, quei saluti stavano durando un po' troppo, anche se andava al piano di sotto non volevo mandarla via.

- Can lasciami andare !

- Non ci penso neanche.

I suoi baci erano davvero una dipendenza per me , quando mi baciava mi metteva sempre una mano dietro la nuca , come se avesse paura che io staccassi dalle sue labbra . In quel momento arrivò la madre, entrò dentro senza bussare, questo nei nostri uffici non sarebbe mai successo e la scena che si trovò davanti non le piacque per niente.

- Vorrei sapere cosa sta succedendo qui dentro!

- Niente mamma

- Niente? Da quando c'è qui Elettra non ti riconosco più , sono mai questi atteggiamenti da avere qui dentro?

Mi stava davvero ribollendo il sangue , Can si accorse che mi stavo innervosendo, mi strinse ancora di più la mano e con il suo corpo cercò di proteggermi. Quando la madre disse :

- "Chissà cosa fosse successo se io non fossi entrata" Io esplosi.

- Signora Carmen quando facciamo sesso sulla scrivania chiudiamo la porta a chiave non si preoccupi.

- Che insolente , proprio senza vergogna!

Fu l'inizio della fine ,io esplosi come l'Etna, non mi capitava da molto tempo, la insultai pesantemente perché da quando ero arrivata lei si era soffermata solo sul mio aspetto fisico e mi aveva giudicata per quello che non sono. Can continuava a tenere stretta la mia mano, anche se non diceva nulla lo sapevo che era dalla mia parte. Lasciai la sua mano e dritta come un leone, prima dell'attacco gli dissi :

- Un ultima cosa signora Carmen .... Ho rifatto il seno è vero , ma ho dovuto farlo perché un tumore mi ha tolto il mio. La prossima volta prima di giudicare una persona provi a conoscerla. Ci vediamo a casa Can.

Me ne andai da quella stanza sbattendo al porta più forte che potevo, qualsiasi cosa avessi trovato avanti a me lo avrei travolto. Arrivata in quello che sarebbe diventato il mio ufficio al piano terra ebbi un capogiro, per fortuna un operaio mi vide, mi aiutò e chiamò immediatamente Can che mi obbligò a tornare a casa visto che mi ero rifiutata di andare in ospedale.

Non mi era mai successo di sentirmi così male dopo una delle mie"esplosioni", stavolta avevo davvero esagerato. Da quel giorno non misi più piede in quell'agenzia , la mattina dopo aver salutato Can all'ingresso mi chiudevo nel mio ufficio l'unica stanza pronta , il resto aveva bisogno ancora di tempo per essere perfetto come voleva mia madre.

Il pomeriggio lo passavo al palazzetto, quel pomeriggio in particolare avrei conosciuto la nuova allenatrice e con lei avrei visionato i miei bozzetti.

Khaty era molto diversa da me, capelli corti, un fisico asciutto da fare invidia a chiunque, molto calma e disciplinata.

Salvatore quel pomeriggio passò il testimone a lei , ma prima ci tenne a precisarle che ero la fidanzata di Can. Nei suoi occhi vidi una strana luce e forse vedendo che la stessi fissando un po' troppo, mi disse che molti anni fa facevano parte della stessa squadra sportiva .

Fui contenta perché con lei avrei passato più tempo e ne avrei approfittato per farmi raccontare qualcosa di Can ,tra donne è più facile spettegolare.

Can però non fu molto felice quando gli dissi chi era la nuova allenatrice , soprattutto vidi il suo disappunto, quando io entusiasta ,gli dissi che mi era piaciuta tantissimo tanto e che volevo invitarla a cena per approfondire la sua conoscenza.

- Stai attenta Elettra , Kathy non è così dolce e mansueta come sembra.

L'incubo si era trasformato in realtà , Elettra non doveva conoscere Kathy prima che io gli raccontassi di lei e di me, le avrei dovuto parlare al più presto , ma da quando aveva lasciato l'ufficio dell'agenzia ci vedevamo poco, quello poi era un periodo pieno di eventi, si avvicinava il Natale ed io tornavo sempre tardi e lei la trovavo addormentata sul divano. Mi nascondevo dietro qualsiasi scusa pur di non raccontargli di Kathy , la verità era che non volevo ricordare quel periodo, era stato uno dei più brutti della mia vita.

Dopo aver scoperto il suo tradimento a pochi mesi dal matrimonio,spesso rientravo a casa ubriaco e in compagnia della donna di turno rimorchiata al bar, per fortuna che Max mi raccolse da quel baratro in cui ero finito e mi ha aiutato a riprendere in mano la mia vita . Ma da quella volta giurai a me stesso che mai più nessuna donna avrebbe occupato le stanze del mio cuore, ma Elettra mi fece cambiare idea con un solo sguardo.

Da quando Elettra si era trasferita a Catania non faceva altro che dormire, tutte le sere la prendevo in braccio ,la portavo a letto e lei ad occhi chiusi mi diceva ogni volta :"Scusami amore mio mi sono addormentata " ma continuava a dormire, neanche i miei assalti al suo corpo la svegliavano.

Per me e Can era un periodo davvero impegnativo inoltre da quando avevo lasciato l'ufficio dell'agenzia non ci vedevamo quasi mai, la sera mi addormentavo sul divano per poi svegliarmi la mattina dopo tra le sue braccia.

Dopo un'intera mattinata passata tra il caos dell'allestimento del mio atelier , perché erano arrivati i primi capi, dove mi ero stressata tantissimo, finalmente sarei andata al palazzetto a rilassarmi. Avrei chiesto a Kathy se a fine allenamenti potevo usufruire della piscina , nuotare mi avrebbe davvero rilassato.

Oggi avremmo visionato i bozzetti dei costumi per l'ultima volta. dopo di chè volevo dedicarmi al Natale nella mia nuova casa. Il nostro primo Natale insieme doveva essere magico e speciale .

Khaty oggi era parecchio nervosa , non gli stava bene nulla , alla fine mi prese un faldone con tutte le vecchie foto per farmi vedere i vecchi costumi, gli dissi va bene ma dentro stavo morendo. non me li poteva dare prima? Tanto lavoro per nulla ed a me non piaceva lavorare a vuoto. Quando arrivò il faldone gli cadde dalle mani ed uscì una foto di lei e Can abbracciati a bordo piscina, non era una foto di quelle posate , gliela aveva scattata qualcuno.

- Cosa significa questa foto?

- Can non ti ha detto nulla?

- Cosa mi doveva dire ?

Lei però esitò nel rispondere e quando stava per farlo la chiamarono, perché le ragazze erano già in acqua pronte per l'allenamento. Raccolsi quel faldone e iniziai a sfogliare velocemente tutte le pagine in cerca di chissà cosa. All'improvviso vidi un articolo di giornale che non avrei mai voluto leggere "La campionessa di nuoto sincronizzato ed il numero uno della pallanuoto annunciano il loro matrimonio" mi portai la mano alla bocca ,l'articolo era di 4 anni fa. Lui che da me non voleva segreti , mi aveva nascosto una cosa tanto importante . Faceva parte del passato , era normale che lui ne avesse avuto uno , ma ora avevo capito il perché di tanti suoi atteggiamenti e del mettermi in guardia da Kathy.

Raccolsi velocemente le mie cose,presi la foto e l'articolo di giornale, andai via come una furia, arrivai in agenzia correndo così velocemente che non avevo più fiato . La segretaria nonostante mi conoscesse mi intimò di non entrare perché Can era in riunione con la madre e tutti sapevano che la signora Carmen non doveva essere disturbata , ma io come se niente fosse spalancai la porta e buttai foto e giornale sulla scrivania.

- Quando pensavi di dirmelo?

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