CAPITOLO 4

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Edoardo aveva davvero esagerato, non solo aveva rovinato la serata a me , ma a tutta la tavolata ed a casa continuò a brontolare sul fatto che io non stavo ballando con Can ma che ci stavo provando.

Come poteva lui dirmi una cosa del genere? Io che non gli ho mai dato modo di essere geloso di me , che sa benissimo che tradire una persona per me è davvero inaccettabile. Ero davvero stanca della sua gelosia senza motivo e gli dissi :

- Vado a dormire in giardino , così potrai riposare questa notte!

Lui non provò neanche a fermarmi ed io non mi arrabbiai più di tanto anzi ero quasi contenta che non lo avesse fatto . Passai la notte sull'amaca in giardino, mi piaceva anche per questo venire qui , potevo dormire all'aperto sotto il cielo stellato , cullata dalla brezza del mare.

La mattina venni svegliata da Andreas

- Elettra ma che ci fai qui fuori?

- Buongiorno Andreas, dormivo.

- L'ho visto , la mia domanda era un'altra in realtà.

Non avevo nessuna voglia di iniziare la giornata parlando di me ed Edoardo .

- Ho capito non vuoi parlare .... Allora parlerò io, stai soffocando in un rapporto che non esiste , che ti blocca le ali in volo. Vola Elettra , vola in alto , perché ti meriti tutta la felicità di questo mondo.

Andreas non era solo un fratello, era il fratello migliore del mondo. Dopo aver fatto colazione e per fortuna oltre ad Andreas nessuno mi aveva visto in giardino, andammo in camera per prepararci. Max ed Elisa, la sua futura moglie ci avevano chiesto di partecipare all'organizzazione del matrimonio ed avevamo curato tutti gli outfitt , dagli sposi , ai testimoni a noi damigelle.

Tutti gli amici più stretti ed i testimoni indossavano lo stesso abito , gli uomini in un completo di lino blu e le ragazze in un abito di chiffon della stessa tonalità , senza spalline.

Quello che rendeva magico il matrimonio era la location scelta, al tramonto sulla spiaggia. Quanto avrei voluto anch'io sposarmi in riva al mare a piedi nudi,in una cerimonia dove la parole d'ordine non era apparire o rispettare chissà quali stupide regole di etichetta ma era Amore con la A maiuscola, dove tutti gli invitati dovevano respirare solo felicità ed emozione, ma già sapevo che qualora Edoardo me lo avesse chiesto , non lo avrebbe mai permesso.

I matrimoni di Milano a cui avevamo partecipato erano troppo perfetti per essere veri, non ti lasciavano nessuna emozione addosso , le location erano sempre le stesse, mega ville e dress code sempre uguale, abito scuro per gli uomini ,abito lungo per le donne , spesso negli inviti specificavano pure cosa non si doveva indossare.

Tutto doveva essere perfetto , tutto doveva essere programmato nei minimi dettagli e soprattutto nessuno scherzo agli sposi, ma cosa è un matrimonio senza uno scherzo? Qui invece i matrimoni erano veri l'atmosfera ti trascinava nella felicità degli sposi. Io ero già pronta mentre Edoardo ancora non si era vestito.

Quando gli chiesi cosa stava aspettando iniziò un suo monologo sull'eleganza dei matrimoni di Milano e che non si poteva andare ad un matrimonio senza cravatta , a piedi nudi e soprattutto con un vestito di lino, che lui aveva una sua immagine e che se sarebbe venuto si doveva sentire a suo agio . Continuò per non so quanto tempo quando io stanca , gli urlai contro:

- Fai come ti pare non mi interessa!

Uscii dalla stanza sbattendo così forte la porta , che il boato echeggiò in tutta casa , tanto che vidi mio fratello salire di corsa le scale:

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