Capitolo 21

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Lui guardò la foto, poi l'articolo di giornale e poi me, lo fece per altre 4 volte mentre la madre, perfida com'era disse "Hai conosciuto la nostra campionessa" Stavo per dirgli qualcosa quando Can chiese alla madre di uscire dalla stanza .

- Elettra mi dispiace che tu lo abbia scoperto così .

- Ti dispiace? ti dispiace ?cosa ti dispiace esattamente? Che io ci sia rimasta male oppure che ho scoperto questa storia?

- Te ne avrei parlato il prima possibile , ultimamente non abbiamo tempo neanche per respirare.

- Quando precisamente non abbiamo tempo? Viviamo insieme o sbaglio?

Si alzò dalla sua scrivania e lentamente si avvicinò a me , cercò di prendermi la mano ma glielo impedii , non volevo essere toccata , continuavo ad indietreggiare e ad evitare qualsiasi suo contatto fisico con me. Quando capì che io ero in attesa di spiegazioni iniziò il suo racconto. Mi disse che con Kathy si erano conosciuti al palazzetto dello sport in occasione dei campionati studenteschi di nuoto, avevano circa 18 anni , si sono innamorati quando entrarono entrambi nella quadra agonistica , stesse passioni , stessi ritiri sportivi , stessi amici e poi lei era entrata subito nel cuore della madre, fece un gran sospiro e continuò:

- Kathy era una vera promessa del nuoto sincronizzato, ma negli anni la sua popolarità , il suo ego le fecero cambiare carattere, ma io da uomo innamorato non vedono oltre il mio naso. Avevamo anche deciso di sposarci e...

Si bloccò all' improvviso come se c'era qualcosa che non voleva ricordare .

- E poi lei durante un ritiro sportivo , in cui io non partecipai per un infortunio fu beccata in camera di un allenatore ... ti lascio immaginare cosa stesse facendo. C'era un mio compagno, che era da sempre innamorato di lei e geloso di me .... non so come ma riuscii a scattare delle foto . Mi furono recapitate ad una cena di famiglia con l'intento di ferirmi. Ci prese in pieno perché la donna di cui credevo essere innamorato, di cui mi fidavo ciecamente ,con cui avevo deciso di creare una famiglia alla fine non esisteva , mi ero creato un immagine di lei che non esisteva. Mia madre fu l'unica capace di difenderla perché si rivedeva in lei, anche lei aveva tradito mio padre solo per avere di più dalla sua vita lavorativa. Mi ritirai dallo sport e misi un lucchetto al mio cuore ... Fino a quando quella mattina una ragazza dai capelli ricci che passeggiava sul lungo mare mi salutò per educazione e per giorni cercai di evitare il suo saluto,fino a quando mi resi conto che andavo a correre in quel tratto solo per vedere lei.

- Perché non me lo hai detto? Perché non mi hai raccontato una cosa così importante , sei forse ancora innamorato di lei?

Lui non mi rispose guardò fuori dalla finestra , quel silenzio mi uccise più di mille parole. Ancora cieca dalla rabbia presi la mia borsa e mentre aprivo la porta per andarmene lui mi bloccò il braccio.

- Dove stai andando?

- Lontano da te!

- Elettra per favore aspetta .....

- Lasciami il braccio o faccio chiamare la sicurezza.

Lui lasciò la presa, alzò le mani e fece un passo indietro, io uscii tra le lacrime , misi in moto la macchina , l'unico posto in cui volevo essere in quel momento era Porto Empedocle, l'unico posto dove io ritrovavo me stessa. Non ci potevo credere che lui non mi avesse risposto, proprio lui che mi aveva rimproverato più volte che dovevo parlare con lui e non tenermi tutto dentro, per lui avevo stravolto totalmente la mia vita e adesso avevo paura che tutti i miei sacrifici non erano serviti a nulla, avevo paura di aver preso una decisione troppo affrettata , avevo agito di pancia e adesso ne stavo pagando le conseguenze.

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