C'è posta per lei

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Ed eccomi qua in un'altra faticosa giornata di lavoro. Fare il postino non è il massimo, ammettiamolo, chi c'ha voglia di girare per tutta la città con una bici? Ma scherziamo!?
Passando per la via Cristo del mare, dopo aver consegnato la posta ad una signora di nome Angela, la gomma della ruota posteriore della mia bici si sgonfiò e, prima che me ne potessi accorgere, la bici si fermò di colpo facendomi cadere su un lato del pedale urtando la costola; e fui costretto ad andare a piedi.
<<Cazzo>>, imprecai lamentandomi.
Rimasi lì a "passeggiare" con una ferita fresca alla costola per la stessa via quando non dovetti consegnare la posta ad un certo signor Tobbi, l'ultimo per oggi.
<<C'è posta per lei>>, dissi io suonando il campanello, quando davanti a me si posò al lato della porta un ragazzo coi capelli rosso fuoco e occhi smeraldo.
<<Oh grazie>>, disse il rosso.
<<quella è la tua bici? >>, chiese spostando lo sguardo oltre la mia figura.
<<emh... Sì? >>, risposi un pò imbarazzato, di solito non parlo molto con la gente che ordina un pacco: sono abituato a dare la posta e andare via subito dopo.
<< Ha una ruota sgonfia e un pedale rotto>>, analizzò mentre i suoi occhi rimanevano fissi sulla mia bici.
<<Sa vuoi te la posso aggiustare>>, disse alzando lo sguardo. Rimasi incatenato a quegli occhi verdi che sembravano infiniti: "Fede ma che fai!" pensai sgridandomi.
<<Sì grazie, mi faresti un favore>>, risposi deciso.
<<Allora entra: non vorrai rimanere fuori all'umido, no? >>, disse.
<<No grazie, sto bene così, basta che mi aggiusti la ruota e il pedale >>, risposi con un pizzico di freddezza.
<<Ok come vuoi tu -fece schioccare la lingua sul palato- ma vedi che quella ferita ti brucerà se non ti fai disinfettare subito>>, disse con un tono di superiorità avviandosi verso la mia bici.
<<Aspetta,come hai fatto ad accorgertene? >>, chiesi io stupito.
<<Te la copri con la mano da quando sei arrivato e hai gli occhi che esprimono dolore. Ti conviene entrare, in modo che ti possa curare la ferita alla costola, o soffrirai mentre farai le altre consegne>>, spiegò.
<<Allora?>>, chiese con un sorrisino antipatico.
<<No! Già è tanto che ti faccio aggiustare la mia bici, poi sei uno sconosciuto, e non ti azzardare a fare quel sorrisino fastidioso!E comunque per precisare tu eri l'ultimo per le consegne di oggi>>, risposi infastidito da quel sorrisetto così pieno di superbia.
<<Ancora meglio>>, disse lasciandomi spazientito.
Mi prese per il polso e mi portò dentro casa sua, mi avvicinai alla porta per uscire, ma, mi fermò e mi portò in bagno facendomi sedere sul bordo della vasca da bagno.
<<Brutto maniaco lasciami stare!>>, dissi io dimenandomi. Sembravo un gatto che non voleva fare il bagno.
<< Adesso stai calmo perchè ti devo curare quella cavolo di ferita che ti ritrovi>>, disse.
Gli tirai un occhiataccia per risposta. Iniziò a prendere il disinfettante e lo mise su un dischetto, appoggiò il contenitore col liquido verdastro sul lavandino e si sedette in ginocchio di fronte a me, fece per alzarmi la maglietta ma esitiai.
<<Se non te la alzo non potrò curarti>>, disse con uno sguardo serio.
Me la alzò, vide la costola e mise il dischetto sulla ferita.
<<AHIA! AHIA! BRUCIA!>>, gridai.
<<Stai calmo>>, disse.
<<Oh certo :"stai calmo che ti metterò qualcosa sulla ferita che te la farà bruciare come le fiamme dell'inferno" AHI! AHI! AHI! >>, mi lamentai cercando di imitare la sua voce di sicuro più bassa della mia.
Dopo avere disinfettato la ferita mi mise una benda.
<<Ecco fatto, non era così doloroso dopotutto, no?>>, chiese alzandosi.
<<Eccome se lo era>>, risposi incrociando le braccia.
<<Suvvia non fare il melodramattico>>, disse sbuffando.
<<Comunque, come ti chiami?>>, chiese.
<<Perché dovrei dirlo ad uno sconosciuto? >>, risposi con fare altezzoso.
<<Per presentarci in modo che io non sia più uno sconosciuto>>, riabttè lui.
<<Non posso darti torto>>, dissi.
<<Federico De Lucis>>, dissi porgendo la mia mano verso la sua direzione.
<<Nicola Tobbi>>, rispose afferrandomela.
<<Perfetto Nicola, adesso mi potresti aggiustare la bici? >>, chiesi.
<<Certamente>>, rispose.
Nicola si alzò e mise a posto tutte le cose che aveva usato per disinfettarmi per poi dirigersi fuori dalla stanza ma si bloccò sul ciglio della porta.

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