Lo Stirp Club

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Continuai a pedalare quando sentii la bici fermarsi: " porca di quella troia, non di nuovo cazzo!". Scesi dalla bici e mi inginnochiai a vedere la ruota come fosse messa.
<<Hey>>, sentii dirmi da dietro.
<<Sei molto carino lo sai?>>, sentivo i suoi passi sempre più vicini.
<<Vaffanculo>>, dissi non sentendo più vicini i passi.
Mi alzai guardando in faccia la persona che mi aveva appena parlato.
<<Che vuoi?>>, chiesi stufato
<<Nulla, voglio solo aiutarti>>, disse avvicinandosi.
<<Non accetto aiuto dagli sconosciuti>>, dissi sicuro di me incrociando le braccia. "Si, certo Fede, come no".
<<Peccato, io avevo intenzione di aiutarti ma a quanto pare tu vuoi rimanere qui per tutto il giorno a guardare la tua ruota sgonfia senza fare nulla>>, disse tentando di convincermi ma io rifiutai allora lui continuò.
<<A quanto pare è così...Addio>>, dissi.
Ripensai, non volevo rimanere lì tutto il giorno proca puttana!
<<Fermo!>>, dissi con un tono di voce abbastanza alto per farmi sentire.
<<Mi potresti dare una mano?>>, chiesi abbassando la testa.
Lo vidi ritornare contento con le braccia aperte.
<<Ma certo vieni ti porto a casa mia dove posso montarti la nuova ruota e tu puoi riposarti un pò>>, disse prendendo la mia bici incamminandosi verso casa sua. "Certo che aveva dei muscoli questi...".
Io lo dovetti seguire e quando arrivavamo mi fece accomodare nella sua cucina. Era una casa abbastanza grande...ma comunque l'aria non era buona: strano.
<<Tieni>>, disse porgendomi dell'acqua.
<<No, grazie, sto a posto>>, risposi allontanando il bicchiere.
<<Ma dai, avrai almeno un pò di sete no? >>, disse riavvicinando il bicchiere.
<<Ok>>, balbettai prendendo il bicchiere e avvicinandolo alla mia bocca. Appena ingoiai un pò d'acqua mi sentii appesantito e i miei occhi si chiusero.

Ero in un auto e sentii la portiera aprirsi. Sentii due braccia forti prendermi in braccio e accompagnarmi in un posto. Appena entrò l'uomo con me in braccio sentii la musica rimbombarmi nelle orecchie, urla, fischi, di tutto e di più: ero finito in uno strip club. Non mi stupii, nel luogo da qui vengo sono troppo comuni. Mi risvegliai su un divanetto ancora con un pò di mal di testa .
<<Tieni, bevine un pò, ti farà bene>>, disse uno sconosciuto.
<<Fottiti troia>>, risposi.
"Ahia...", pensai con il mal di testa ancora forte. Non so perché ma il mio corpo voleva scatenarsi dopo tutto ciò che era successo negli ultimi giorni. Mi avvicinai al palco mentre ad ogni passo mi toglievo un indumento. Mi misi in posizione e appena la musica mi diede il via iniziai a ballare. Risi: "ah sì! Mi mancava questa sensazione!". Sentivo gli occhi di tutti addosso. Che sensazione bellissima! Appena se ne andarono tutti smisi di ballare e cercai un po' di qua e di là i mei vestiti che gettai a cazzo di cane.
<<Sei bravissimo a ballare! Sembrava quasi...demoniaco! Vorresti lavorare qui?>>, mi si avvicinò un uomo.
Io, ovviamente, accettai il lavoro dandogli il mio numero.
<<Bene, adesso ti devi solo trovare un soprannome>>, disse segnadosi il mio numero sul suo telefono.
<<Strecatto>>, dissi
<<Strecatto? Ne è sicuro?>>, chiese
<<Certo che sì>>, risposi.
<<Perfetto Strecatto! Ci vediamo domani alle 22.00. Non tardare>>, mi raccomandò.
<<Ci sarò>>, risposi.

<<Fede>>, sentii una voce chiamarmi.
<<Federico!>>, risentii la voce, ero tornato a casa? E vaffanculo! Proprio adesso che avevo trovato un lavoro decente nel quale avevi esperienza!
<<Federico De Lucis si alzi!>>, sentii dirmi. Era mio fratello.
<<Eh? Cosa? Dove sono finito?>>, chiesi incosciente di tutto.
<<A casa>>, rispose Mattia.
<<Ma...io, non capisco>>, dissi confuso alzandomi dal letto massaggiandomi la fronte.
<<Oh dio santo Fede! Com'è che non ti ricordi!?>>, sbraitò.
<<Finalmente ti sei svegliato>>, disse una voce dietro mio fratello. "Nicola", pensai.
<<Dovresti ringraziarmi! È per meriti mio se adesso non sei nel letto di qualcun altro nudo>>, disse accensendosi una sigaretta.
<<Tanto ci sono abituato>>, bisbigliai scherzosamente.
Mio fratello mi sentì e scoppiò a ridere.
<<Hey! Non si fuma in casa! >>, dissi sgridandolo.fermando la nostra ridarola.
<<Va bene gattino, la spengo>>, disse spegnendola.
<<Cosa è successo?>>, chiesi.
<<Nulla, sei stato assunto ad uno strip club qui vicino perché ballavi in modo 'demoniaco', così l'hanno soprannominato, e io ti ho riportato a casa>>
<<Cosa ci facevi Tu in uno strip club!?>>, chiesi.
<<Io vado sempre negli strip club>>, rispose.
<<Ah, quindi sei uno di quelli pervertiti eh?>>
<<Ma comunque, tu non eri il solito ragazzo gentile, sorridente e qualche volta anche timido?>>, chiesi.
<<Sì, è una delle mie maschere per attrarre ragazze. Ma tutti abbiamo più personalità. Non è vero:"Strecatto">>, disse guardandomi con il suo solito sorrisetto
<<Cosa, cosa intendi per "Strecatto"?>>, chiesi lanciando un'occhiataccia a mio fratello.
<<Fede, tranquillo. Non ho fatto nulla io! È lo 'stage name' che ti sei dato>>, si giustificò.
<<E ora?>>, chiesi stropicciandomi gli occhi.
<<Ora sei uno stripper>>, dichiarò Nicola.
<<Sia lì che qui, eh?>>, scherzò mio fratello; scoppiai a ridere. Nicola intanto era confuso dalla 'battuta' (veritiera) di mio fratello.

letters {strecico}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora