Mi svegliai su una superficie morbida. Mi girava la testa. La mia vista era sfuocata. Ero svenuto? Dove mi trovavo? Cercai di alzarmi ma mi distesi subito sentendo dolore alla spalla.
<<Ti sei svegliato finalmente>>, disse qualcuno alla mia sinistra con un accento esageratamente francese.
<<Cosa è successo?>>, chiesi io appena riuscii a vedere meglio.
<<Tutto ciò che sappiamo è che avevi una ferita grave alla spalla sinistra>>, rispose l'uomo in camice con il medesimo accento.
<<Cerchi di non fare troppi sforzi con la spalla>>, continuò per poi uscire dalla porta.
Ancora una volta mi misi la mano sulla fronte e spostai lo sguardo a destra:"perché a me?", continuai a chiedermi mentalmente finché non sentii la porta aprirsi.
<<Fede!>>, gridò Anna.
<<Ciao ragazzi>>, dissi sorridendo.
<<Oddio sono così felice che tu stia meglio>>, disse mio fratello abbracciandomi con tutta la forza che aveva in corpo facendomi quasi soffocare.
<<Dov'è Nicola?>>, chiesi notando la sua assenza.
<<Non era con noi un minuto fa?>>, disse Anna rivolgendosi a Lyon.
<<Boo!>>. Sussultai emettendo un gemito involuto.
<<Cazzo Nicola mi hai fatto prendere uno spavento!>>, lo sgridai.
Lui in risposta ridacchiò.
<<Sono felice tu ti senta meglio>>, disse
abbracciandomi.
Non me l'aspettavo.
<<Giorgio?>> chiesi incuriosito di sapere dove si fosse cacciato quel topo
<<È fuori che parla con Stefano e Mario, nulla di qui preoccuparsi. L'importante adesso è tu stia meglio!>> rispose Anna sedendosi vicino al mio lettino.
<<Scusate ma dove siamo?>>, chiesi incuriosito.
<<Oh uhm....Parigi?>>, rispose mio fratello in modo nervoso.
<<Ah ok...>>,risposi. ...Parigi....ASPETTA COSA? Spalancai gli occhi così tanto che quasi gli occhi mi uscirono dalle orbite .
<<COSA CI FATE A PARIGI VOI?>>, gridai confuso.
<<Siamo venuti a salvarti da quella serpe>>, rispose tutto tranquillo Nicola mentre si sistemava i polsini della camicia che indossava.
<<Perché??>>,chiesi stranito.
<<Cosa c'è? Volevi diventare il capo di una linea di moda ed essere sfruttato da gente più potente di te per poi arrivare a nulla e fallire?>>, sputò Mario appoggiandosi sul ciglio della porta.
<<No io...>>, balbettai insicuro.
<<E allora al posto di lamentarti ringrazia per una volta viziatello>>, ribatté acido Mario.
<<Calmati tu>>, lo sgridò Ettore.
<<Cosa è successo?>>, chiesi lievemente.
<<Ti hanno sparato, un cecchino per precisare, un vero professionista devo ammettere. Se solo non fosse stato a tre palazzi di distanza ti avrebbe preso in pieno>>, narrò tranquillo il corvino.
<<E comunque questo proiettile ha un simbolo strano su di esso>>, continuò Mario.
<<Fa vedere!>>, lo spronò Lyon.
<<Che cazzo è? Una mappa?>>, chiese Stefano inconsciamente.
<<No coglione è un sigillo>>, rispose Mario con un tono da maestrino.
<<Un sigillo? E per cosa?>>, chiese Lyon ancora più confuso di prima.
<<È un sigillo demoniaco, per precisare quello di Mammona: demone dell'avarizia. Serve a creare un passaggio tra il mondo demoniaco e il mondo terreno.>>, chiarì il corvino.
<<Mammona hai detto?>>, chiesi mentre le mie mani stringevano forti le lenzuola.
<<Sì, si può anche chiamare Mammone ma vanno bene entrambi>>,aggiunse Mario.
<<Cazzo>>, bisbigliai lanciando un'occhiata a mio fratello che capì immediatamente.
<<Fede tutto bene?>>, chiese Anna col suo fare gentile.
<<Si sì...tutto bene>>, risposi per tranquillizzarla ma in realtà non andava affatto tutto bene.
<<Fede non mi dire...>>, sospirò mio fratello.
Annuii, e quella fu la mia unica risposta.
<<Qualcuno può spiegarmi che succede? Siamo passati dal salvare un nostro amico al parlare di cose demoniache?>>, interruppe Stefano.
<<Non immischiatevi...>>, dissi freddo.
<<Ma noi vogliamo aiutarti!>>, rispose il topo.
<<Avete già fatto abbastanza...potete andare>>, lo interruppi.
<<Anche tu Mattia>>. E con questa ultima frase mio fratello si diresse silenzioso verso al porta.
<<Uscite su>>, imposi io.
Tutti uscirono. Volevo rimanere solo... dovevo...sapevi che avrei dovuto chiarire una volta per tutte questa questione.<<Ci spieghi cosa cazzo succede?>>, si accanirono Alex.
<<Ma saranno cazzi nostri? No, almeno un po' di privacy. E poi che necessita c'era di alzare la voce? Ma statevene zitti per una cazzo di volta>>, disse frustrato Mattia.
<<Scusa ma->>, cercarono di scusarsi.
<<No, niente scuse. Andiamo a casa>>.
E tutti zitti se ne tornarono alle rispettive case.
<<Che fai mi segui?>>, chiese irritato Alex.
<<No.....sì, ti sto seguendo>>, rispose Nicola.
<<Beh vai a casa tua>>, sputò Mattia.
<<Dai Alex voglio starti vicino, so quanto ci tieni a tuo fratello e anche io tengo a lui quindi->>, cercò di spiegare Nicola.
<<No,vai>>, lo interruppe Mattia.
Nicola sbuffò e se ne andò con le mani in tasca e calciando qualche sassolino sul suo cammino,"Mammone? Che cazzo è? Adesso ci mettiamo ad interferire pure col mondo dei demoni?" pensò scherzoso.<<Anna cosa pensi di tutto questo?>>, chiese gentilmente Lyon.
<<Sinceramente non lo so -sospirò-, però so che voglio aiutarli>>, rispose sicura di sé.
<<Hai ragione, a quanto pare non sappiamo così tanto su Alex come ci aspettavamo, eh?>>, disse Ettore.
<<Hai ragione, non sapevamo nemmeno nulla né sulla sua famiglia né sul suo passato>>, confermò Anna.
<<Non è uno a cui piace parlare troppo dei fatti suoi>>, spiegò Ettore mentre appoggiava il suo braccio sulla spalla di Anna per rassicurarla. Anna in risposta gli strinse la mano e appoggiò la testa sulla spalla del fidanzato e tornarono così a casa loro.Mari scoppiò a ridere.
<<Ci credi??>>, ridacchiò Mario.
<<A cosa?>>, chiese Stefano.
<<Che questi qua hanno a che fare con gente del genere!>>, continuò il corvino mentre rideva sotto ai baffi.
<<Beh in realtà non saprei...sinceramente ho un po' paura>>, confessò il rosato.
<<Ma dai non farti troppi problemi Ste, probabilmente usano quel sigillo come simbolo>>, rispose Mario.
<<Forse hai ragione, ma comunque devi considerare che è strano!>>, dichiarò Stefano.
<<In effetti sì. Ma tranquillo, risolveremo tutto>>, disse Mario mentre si avvicinava sempre di più a Stefano, al quale venne un brivido che lo fece irrigidire. Tale reazione fece ridacchiare Mario che si avvicinò ancor di più. Continuarono così finché non tornarono a casa loro."cazzo". Fu la prima parola che venne in mente a Federico. Non voleva rincontrarlo, non di nuovo. Dopo tutto quello che gli aveva fatto ne aveva abbastanza di lui. "Devono starne fuori, non voglio che ferisca anche loro" continuò a pensare Fede. Sbuffò e si stese sul lettino dell'ospedale con tutti i capelli arruffati che disordinatamente cadevano morbidi sul soffice cuscino e non passò molto che cadde in un sonno profondo.
<<Mh, capisco>>
<<Quindi lo avete trovato...>>
<<Sì signore: era in casa di suo padre come aveva promesso>>
<<Se lo avete trovato...Perché non me lo avete portato?!>>, sbraitò sbattendo il pugno forte contro la scrivania.
<<S-signore noi->>
<<Andatevene, ne ho abbastanza di voi>>, lo interruppe massaggiandosi la fronte.
<<Sì signore>>, e se ne andarono.
"che bel casino che hai combinato, non è vero ,Strecatto?"E PATAPIM E PATAPAM E PATAPIM E PATAPAM ECCO A VOI IL NUOVO CAPITOLO CHE ASPETTAVATE DA ANNI! Sono tornata finalmente e spero che non vi siate dimenticati di me. Eliminerò il capitolo del "BIG RITORNONE" perché serviva solo per rassicurarvi e non lo trovo necessario nella storia ( anche perché non c'entra). Adesso vi saluto🫡 sperando che questo capitolo vi sia piaciuto! Ci vediamo presto al prossimo capitolo mie lampadine!!🫶🏻💡
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letters {strecico}
Fanfiction↷{IN REVISIONE-NON ANCORA COMPLETA}↶ ⇢PER CHI MAGARI L'HA LETTA DA TEMPO (cioè ha letto i capitoli quando sono usciti o un anno più tardi) POTREBBERO NON CAPIRE I PROSSIMI CAPITOLI QUINDI RILEGGETELA APPENA FINISCO LA REVISIONE. GRAZIE.⇠ Federico (S...