Sentii una sensazione piacevole e mi rilassai, mi girai e vidi un ragazzo familiare, cercai di ricordarmi chi fosse...ma era tutto inutile.
<<Eccellente Strecatto!>>, sentii dirmi da destra.
Era tutto nella mia testa?
<<Grazie padre>>, balbettai.
<<Ora ritorno in camera mia>>, continuai alzandomi dallo sgabello tremando.
Corsi le scale il più velocemente possibile buttandomi sul letto con le mani fra i capelli. Chi era quel ragazzo? Sembrava così familiare. Decisi di alzarmi, qualcosa mi diceva che nella mia stanza c'era qualcosa di suo. Andai a cercare in dei cassetti la foto di quel ragazzo. Trovai una nostra foto e la persi. I miei occhi iniziarono a bruciare. Nella mia mente viaggiavano miriadi di ricordi. Il mio cuore sembrava volesse uscire dal petto. I miei occhi divennero ciechi. Il mio respiro irregolare. Stringevo il petto cercando di no far uscire il cuore. Faceva male. Tanto male...<<Alex?! Stai bene?!>>, gridò Giorgio vedendo il suo "amico" cadere in ginocchio sul prato.
<<No...>>, sussurrò Alex per poi svenire a terra.
<<Cazzo!>>, imprecò Lyon.
<<Ora abbiamo un doppio problema!>>, continuò.
<<Cerchiamo di proseguire per quella finestra>>, disse Anna ignorando la situazione e indicando una finestra del secondo piano.
<<Va bene, Stefano tu farai da scala perché sei un gigante>>, disse Lyon.
<<E va bene>>, sbuffò Stefano posizionandosi sotto la finestra.
<<Giorgio muovi->>, si fermò Lyon.
Giorgio era steso a terra disperato. Piangeva sul corpo svenuto di Alex.
<<Andate avanti senza di me...>>, singhiozzò.
<<Uomo a terra!>>, gridò Mario ridacchiando.
<<Sta zitto e concentrati stronzo insensibile>>, lo sgridò Lyon.
Mario sbuffò in risposta.
Anna si avvicinò a Giorgio per rassicurarlo, ma non fu ascoltata dato che lui continuava a piangere sul corpo dell'amato.
<<Tranquillo Giorgio, è solo svenuto>>, disse Anna.
<<A quanto pare non ha mai visto nessuno svenire e si è solo spaventato, patetico>>, sputò Mario sussirando l'ultima parola.
<<Taci>>, lo minacciò Anna con sguardo omicida.
Salirono dalla finestra Lyon, Anna, Mario e Nicola e ciò che videro fu sconcertante: Federico era steso a terra sanguinante con in mano un foglio.
<<Stre...>>,singhiozzò Anna scoppiando a piangere.
Erano tutti sconvolti, tranne Mario, il quale sembrava abituato a certe cose. Lyon si avvicinò alla finestra dalla quale entrarono e vide un buco nel vetro.
<<Giù!>>, avvisò Lyon abbassandosi.
Sparo.
<<Che cazzo succede?!>>, gridò Anna.
<<Un cecchino>>, rispose Mario.
<<Cosa?>>, balebttò Anna.
<<Lo stronzo ha ragione>>, disse Lyon affilando lo sguardo facendolo vagare per le vicine abitazioni.
<<C'è un buco nella finestra dalla quale siamo entrati>>,continuò.
<<Proviene da quel palazzo>>, disse Mario indicando un palazzo alquanto alto.
<<Solo un cecchino professionista sarebbe riuscito a sferrare un colpo così>>,continuò incrociando le braccia.
Mentre gli altri analizzavano la situazione, Nicola era inginocchiato davanti al corpo di Stre. Piangeva. Piangeva di disperazione pensando fosse morto per emorragia. Notò una foto nella mano di Stre, ma era insanguinata quindi non capì molto.
<<È meglio se esameniamo il copro>>,disse Lyon.
<<Io starò di guardia, Mario, visto che hai la laurea in medicina, ti affido Stre>>,disse sicuro.
<<Va bene>>, rispose Mario avvicinandosi al corpo.
Lo esaminò per un pò di minuti poi giunse ad una conclusione.
<<È una ferita seria: l'impatto è stato quasi fatale. Le sue condizioni sono pessime. Il suo battito cardiaco è lento. Lo sparo lo ha colpito vicino al polmone, però non ha danneggiato organi essenziali>>,diagnosticò Mario.
<<Bisogna fermarli l'emorragia>>, continuò.
Cico si strappò un pezzo dalla camicia per poi darlo a Mario, il quale, dopo aver rimosso cautamente il proiettile che avrebbero esaminato dopo, lo mise sulla ferita di Stre per fermare la continua uscita di sangue.
<<Muoviamoci a portarlo fuori!>>, esclamò Lyon.
Tutti annuirono. Nicola prese Federico a mo' di sposa e lo calò giù dalla finestra per poi scendere anche lui.
Scesero tutti e corsero verso l'ospedale più vicino per curare Stre.
<<Emergenza!!!>>, gridò Lyon sbattendo con violenza contro il portone dell'ospedale per aprirlo.
<<Che succede?>>, chiese un'infermiera alla reception.
<<Un cecchino gli ha sparato causandoli un'emorragia: è vicino al polmone.>>, disse Mario.
<<C'è ne occuperemo subito>>, rispose la signorina prendendo un lettino dove poggiare Stre.
Dopo diverse ore arrivò un dottore.
<<Siete voi che avete mandato un certo Federico?>>, disse l'uomo in camice sistemandosi gli occhiali.
<<Sì, siamo noi>>, rispose calmo Lyon.
<<Il ragazzo è molto fortunato, si è salvato dall'impatto col proiettile. Comunque le sue condizioni lo costringono a rimanere qui per altri quattro giorni>>, dichiarò l'uomo.
<<Grazie>>, rispose Lyon.
Pagarono, e Lyon diede il suo numero per rimanere aggiornato in caso succedesse qualcosa.
<<Aspetta>>, disse Lyon.
<<È ora dove cazzo
andiamo?!>>,continuò.
<<Seguitemi>>, disse Stefano.
<<Eh?>>, chiese Mario confuso.
<<Mentre voi eravate a salvare Stre, Giorgio mi ha detto che avrebbe portato Alex in un hotel per riposare, quindi, mi disse sia la via dell'hotel che il numero della stanza>>, disse Stefano. Tutti sorrisero consolati.
<<Giusto! Mi ha detto anche che ha preso delle stanze per voi e che il conto ricade tutto su Lyon>>,continuò.
<<Quel brutto topo me la pagherà>>, sussurrò Lyon.
<<Muoviti a guidarci, non c'ho voglia di prendermi la broncopolmonite>>, si lamentò Mario annoiato.
<<Va bene miss "semiprendolabroncopolmonitemuoio">>, disse scherzosamente Lyon strappando una risata a tutti in situazione drammatica.
Arrivarono all'hotel e raggiunsero subito la stanza.
<<Ho il proiettile, dovremmo esaminarlo>>, disse Mario.
<<Ragazzi>>, disse Alex sedendosi sul divano sul quale era stato steso.
<<Ti sei svegliato finalmente!>>, disse Giorgio sorridendo.
<<Ma come hai fatto a portarlo qui con il tuo corpo minuto?!>>, esclamò stupito Lyon.
<<Diciamo che qualcuno mi ha aiutato >>, disse Giorgio ridacchiando.
<<Dov'è mio fratello?!>>, chiese frettolosamente Alex.
<<È in ospedale>>, rispose Mario mentre giocherellava con un coltellino svizzero.
<<Stai fermo con quel coso Mario>>, gli ordinò Lyon.
<<Che palle>>, rispose Mario richiudendo il coltellino e mettendoselo in tasca.
<<Perché è in ospedale?!>>, chiese agitato Alex.
<<È una lunga storia che ti racconteremo più tardi>>, rispose Cico.<<Dove sono?!>>
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letters {strecico}
Fanfiction↷{IN REVISIONE-NON ANCORA COMPLETA}↶ ⇢PER CHI MAGARI L'HA LETTA DA TEMPO (cioè ha letto i capitoli quando sono usciti o un anno più tardi) POTREBBERO NON CAPIRE I PROSSIMI CAPITOLI QUINDI RILEGGETELA APPENA FINISCO LA REVISIONE. GRAZIE.⇠ Federico (S...