Vai Via Di Qui

481 38 2
                                    

La luce del sole colpì le mie palpebre facendomi svegliare, mi alzai e mi guardai attorno; controllai al lato destro del letto e Nicola non c'era. Scesi le scale e andai in cucina, trovai Mattia e Nicola che parlavano e scherzavano.
<<Comunque buongiorno>>, dissi io per attirare l'attenzione.
<<Buongiorno Principessa>>, disse mio fratello con tono scherzoso.
<<Buongiorno Gattino>>, disse Nicola.
Andai verso lo scaffale per prendere del pane e nutella ma sentii qualcosa bloccarmi da dietro mi voltai ed era mio fratello che mi chiedeva del pane. Che cosa ridicola, glielo passai e appoggiai sul piano di marmo, presi un tagliere e un coltello e iniziai a tagliare il pane in un modo così preciso che avrei fatto ingelosire i perfezionisti.
<<Cavolo Gattino, sei proprio bravo a tagliare>>.
Sentii dire da dietro dal rosso.
<<Grazie,ma spostati se non vuoi che tagli anche te e quel bel visetto che ti ritrovi>>, dissi io tenendo gli occhi fissi sul pane.
<<Il Gatto ha tirato fuori gli artigli>>, scherzò il rosso.
<<Non mi deconcentrare o finirò veramente col tagliarti>>.
Sentii il calore del suo corpo allontanarsi ma non di troppopieni
<<Allora mi metto di fianco a te a vederti lavorare>>, disse con un sorrisino fastidioso.
<<Come vuoi>>, sbuffai.
<<Bravo Gattino>>.
Presi il barattolo di nutella e col coltello spalmai il contenuto sul pane molto delicatamente, con la coda dell'occhio riuscivo a vedere Nicola ipnotizzato dai miei movimenti con la mano. Quando finii chiusi il panino e lo portai alla bocca per addentarlo, lo mordi e lo masticai mentre con l'altra mano chiudevo il barattolo di nutella e mettevo nel lavandino il coltello. Riposi il tagliere al suo posto e misi la Nutella e il pane nello scaffale. Appena finito il panino andai in salotto e trovai Nicola stravaccato sul divano e, per fargliela pagare, mi buttai su di lui di schiena. Nicola fece scappare un gemito.
<<Ahia! Cavolo Fede che ti prende?! >>, disse dolorante alzando il mento mostrando il collo. Cazzo che bel collo...
<<Te la faccio pagare per tutte le volte che ti sei seduto sul mio divano senza permesso>>, dissi.
<<Si ok, ma potresti togliere la testa da lì? >>, disse strizzando gli occhi.
<<Perché?>>, chiesi guardando in aria.
<<Il tuo cranio ha sbattuto contro il mio cazzo quindi, se ti levi, mi fai un favore>>.
<<Ah scusa, non volevo farti così male>>, dissi imbarazzato spostandomi da lì.
<<Grazie>>, disse mantenendo la testa in su
<<Di nulla>>, rispondo spostando lo sguardo in modo che non veda il mio rossore.
<<Che c'è gattino, sei imbarazzato? >>, chiese Nicola.
<<N-no>>, balbettai.
<<È solo che queste situazioni mi imbarazzano>>, continuai anche io dibbuoso della mia risposta.
<<Certo>>, disse poco convinto della mia risposta.
<<Vai via di qui>>, dissi.
<<Cosa?>>, chiese stupito.
<<Vai via, sei stato troppo tempo in casa mia>>, dissi guardandolo fissi nei suoi bellissimi occhi smeraldo.
<<No, io rimango perchè tuo fratello mi ha dato il permesso>>, rispose in modo infantile.
<<Bastardo>>

letters {strecico}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora