Addio

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Rimasi a piangere per ben due notti di seguito, mi sentivo malissimo. Come osava quel mostro obbligarmi a sposare una donna che manco conoscevo, solo per affari? E poi rimandarmi alla villa della mia infanzia dove passai i momenti più brutti della mia vita!
Mi svegliai con gli occhi gonfi e rossi con le occhiaie fino alla mascella, andai in cucina trovando la colazione già pronta con un bigliettino:
"buongiorno gattino! Dormito bene? Comunque io e tuo fratello ti abbiamo preparato la colazione e siamo andati al supermercato a prendere qualcosa per pranzare. Torniamo presto!

-Nicola e Mattia"

Appoggiai il foglietto sul marmo e mangiai la colazione preparata da mio fratello. Sentii il campanello e mi alzai seccato pensando fossero loro che si erano dimenticati le chiavi.
<<È possibile che tu ti dimentichi sempre di tutto fratellone?>>,risi stropicciandomi un occhio e aprendo la porta.
<<Buongiorno Gattino>>.
Riconobbi la voce e un brivido mi passò per tutta la schiena.
<<Marco. Che cazzo vuoi?>>, dissi fulminandolo con gli occhi.
<<Te>>, rispose.
<<Me?>>, dissi scoppiando a ridere.
<<Ma se mi volevi solo per soldi e sesso!>>, dissi smettendo di ridere e diventando serio sgridandolo. Sentivo la rabbia che mi scorreva per le vene. Che bella sensazione.
<<Lo so, ho sbagliato. Ma tutti meritiamo una seconda possibilità, no? E poi fare sesso con te era la fine del mondo>>, disse avvicinandosi.
Ridacchiai fintamente sbattendogli la porta in faccia.
<<Oh, il gatto è aggressivo>>, disse bloccando la porta.
<<Smettila di chiamarmi gatto o gattino, non l'ho mai sopportato!>>, mi girai puntandogli il dito contro il petto.
<<Oh, scusami>>, disse con tono finto dispiaciuto.
<<Vattene>>, dissi serio.
<<Se no?>>, disse con tono di sfida.
<<Ti ammazzo, scommettiamo? >>, dissi alzando lo sguardo.
<<Non ne saresti capace>>, disse appoggiando il gomito sul ciglio della porta.
<<Io non ne sarei molto sicuro>>, dissi prendendo un contello dalla cucina.
<<Hey hey, mettilo giù>>, disse indietreggiando mettendo le mani avanti per difendersi.
<<Non avere paura tanto:"non ne sarei capace">>, dissi mentre i miei occhi diventarono di un colore giallo.
<<Che sta succedendo qui?!>>, sentii urlare da dietro Marco.
<<Marco?>>, sbottò mio fratello stupito.
<<È tutto a posto fratellone stavo per togliergli la vita se non se ne fosse andato>>, lo fermai io.
<<Che succede?Chi è Marco?>>, chiedeva Nicola da dietro confuso.
<<Il mio ex, che mi usava solo per soldi>>, risposi.
<<Tieni Fede!>>, gridò mio fratello lanciandomi la katana.
<<Grazie!>>, risposi impugnandola saldamente.
<<Ok, qua la situazione si fa preoccupante>>, ridacchiò spaventato Marco.
<<Caro Marco, come pensi che io mi sia sentito quando mi ignoravi mh? Non volevi baciarmi o abbracciarmi -risi- e quando uscivamo guardavi il culo delle ragazze che passavano! Usavi i miei soldi, che riuscivi a farti dare con quelle patetiche scuse del tipo che tua madre fosse in ospedale quando era già morta da tre cazzo di anni! Marco tu non sai, ti ho amato veramente io. Troppo anche, e tu invece hai sfruttato il mio affetto per usarmi come un fottuto oggetto! Sei un egoista di merda.>>, mi sfogai. Risi di nuovo della sua espressione che continuava a mutare. Taceva.
<<Oh, Marco, non lo sapevi? Non ho paura di ammazzare nessuno. Dovresti stare più attento ad un->>
Marco scappò senza nemmeno farmi finire la frase. Ridacchiai: "menomale".
<<Addio e non farti più vedere!>>, gli urlai.
<<Tutto bene Fede?>>, chiese Nicola.
<<Ovvio, stavo per ammazzare un pezzo di merda>>, risposi.
Una risata fragorosa riecheggiò nella stanza per dei buoni minuti. Poi la mia espressione cambiò subito:
<<Poi ti devo chiedere una cosa>>, dissi a Nicola. Lui annuì preoccupato.

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