Discussioni

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Quando mi risvegliai mi trovavo nella mia vecchia camera da letto. Ero tornato alla villa De Chat. Mi spettinai i capelli sbadigliando e mi alzai dal letto:
<<Buongiorno signorino De Lucis>>, disse Maria, una delle "serve" di mio padre.
<<Suo padre la sta aspettando a tavola per la colazione, i vestiti che deve indossare sono in bagno. Chiedo venia per il disturbo>>, continuò andandosene chiudendo la porta della stanza.
Mi girai verso il mio letto a baldacchino ed era proprio uguale a come lo avevo lasciato da piccolo: non è cambiato nulla.
Decisi di incamminarmi verso il bagno e cambiarmi:
<<Perfetto!>>, dissi guardandomi allo specchio. Anche se mio padre era un uomo pessimo, lo stile non li mancava.
<<È pronto signorino De Lucis?>>, sentii dire dall'altra parte della porta del bagno.
<<Sì! Sono pronto>>, risposi uscendo dal bagno.
<<Bene, mi segua>>, disse.
La fermai prendendola dalla spalla girandola verso di me:
<<Comunque non chiamarmi "signorino De Lucis": può semplicemente chiamarmi Strecatto se preferisce>>, dissi io facendo un sorriso lieve e gentile.
<<Va bene...>>, disse titubante rigirandosi verso l'uscita della stanza. Arrivammo nella sala da pranzo con mio padre, già seduto a tavola, che guardava fisso il posto davanti a lui.
<<Figlio!>>, disse alzandosi dalla sedia.
<<Siediti pute>>, continuò indicando la sedia.
Mi sedetti senza dire nulla.
<<Chiedo venia per il mio modo brusco: ma non c'era nessun'altro modo di portarti qui>>, disse guardandomi negli occhi con un finto sorriso.
<<Excuse-moi?!?>>, risposi irritato.
<<Je suis désolé mon chete fils>>, rispose lui mentendo. Era palese che stesse mentendo.
<<Tu? Désolé? Non, tu n'es jamais désolé por quelque chose qu'avez-vous fait!>>, risposi incavolato.
<<Je suis dèsolè por être ton fils>>.
Mi alzai da tavola sbattendo le mani sul tavolo e incamminadomi verso camera mia.
<<Aspetta...dov'è il mio telefono?!>>, dissi cercando in tutte le tasche o luoghi della sua camera.
<<Stai per caso cercando questo?>>, mi sentii dire da dietro
<<Père ?!>>, sobbalzai.
<<Mi ridia il mio telefono padre>>, continuai con tono deciso.
<<In modo che tu possa chiamare i tuoi amichetti per venire a salvarti? Manco per sogno. Tu sei qua per continuare la mia linea di moda!>>, disse alzando la voce
<<No!>>, mi imposi alzando lo sguardo per guardarlo negli occhi.
<<Prova a ripetere giovanotto>>, rispose in tono minaccioso.
<<Ho detto di no! Non ho voglia di continuare la tua cazzo di carriera per dei cazzo di soldi!>>, risposi incazzato.
<<Non ti azzardare a parlare così a tuo padre!>>, rispose serrando i denti e con i muscoli tesi.
<<Sai che ti dico, tu non sei mio padre>>, dissi scandendo le ultime parole.
Lui rimase serio. Però sapevo di avergli toccato una corda dolente, quindi, uscì semplicemente dalla stanza senza dire più nulla.

Ero steso sul letto, guardando il soffitto e senza sapere cosa fare. Era tutto così noioso: non potevo uscire, non potevo andare in giro per la villa senza che qualcuno mi tenesse sott'occhio, non potevo usare la katana quando volevo, non potevo decidere come vestirmi, non potevo giocare a nulla...era semplicemente noioso. Mi chiedo come da bambino ho fatto a divertirmi qua dentro.
Sentii delle voci venire dal piano terra e allora, silenziosamente, aprii la porta per vedere chi fosse.
<<Ma certo Mr. De Lucis>>, disse una voce a me sconosciuta.
<<Grazie, potente anche congedarvi adesso>>, rispose mio padre.
E si sentì lo sbattere della porta
<<Signorino? Cosa sta facendo?>>, mi chiese Svetlana, un'altra "serva" di mio padre.
<<Nulla, non si preoccupi>>, le risposi un po' incerto.
<<Mh>>, mugugnò in tono sospetto. Rimasi dritto con un sorriso finto finché non la vidi lasciare la camera

<<Non risponde al telefono!>>, disse Mattia.
<<Facciamo provare ad Anna>>, propose Nicola.
<<Non ha senso, se non risponde a suo fratello, perché dovrebbe rispondere ad Anna?>>, chiese giustamente Lyon mentre stava appoggiato con la schiena contro il muro.
<<Mattia, tutto bene?>>, chiese Giorgio vedendolo mettersi le mani fra i capelli.
<<No no, non è possibile>>, si agitò Mattia.
<<Qualcuno può spiegarmi che succede?>>, chiese Anna.
<<Non può essere, non è così stupido>>, continuò mentre la sua vista si faceva sempre più offuscata.
<<Hey! Vorrei capire anche io>>, ribattè Anna incosciente di tutto.
<<Mattia!>>, gridò Giorgio non appena il corpo di Mattia cadde a terra creando un rumore che invase tutta la stanza.
<<Portiamolo a casa sua, è semplicemente svenuto, nulla di cui preoccuparsi>>, disse Mario da dietro le quinte.
<<Menomale>>, si rilassò Giorgio sospirando.
Lyon lo prese e lo portò a casa sua, mentre, gli altri rimasero col dubbio di cosa tormentasse la mente di Alex così tanto da farlo svenire.
<<Io vado a vedere come sta>>, disse Giorgio convinto mentre si incamminava verso la porta.
<<Non hai un auto, come ci vai?>>, gli chiese Nicola incrociando le braccia.
<<Infatti, mi accompagnerai tu>>, disse uscendo dalla porta facendo la linguaccia.
<<Aspetta!>>, disse Nicola correndo fuori dal locale.

Arrivati alla casa di Mattia, Giorgio scese dall'auto in fretta e furia per vedere lo stato del suo amato:
<<Stai bene? >>, gli chiese Giorgio non appena entrò nella sua stanza poggiando la mano sulla guancia di Mattia.
<<Sì, io sto bene... Ma mio fratello no>>, rispose abbassando lo sguardo.
<<Che cosa stai cercando di dire?>>, chiese tremolante Giorgio.
<<L'ha preso>>, rispose Mattia.
<<Chi?>>, chiese Giorgio aggrottando le sopracciglia.
<<Louis De Lucis: nostro padre>>, rispose Mattia. Giorgio si mise le mani sulla bocca stupito dalla risposta del ragazzo sapendo del loro rapporto complicato col padre:
<<Sai dove possiamo trovarlo?>>, chiese Giorgio.
<<Alla De Chat ovviamente, la villa dove abbiamo passato la nostra infanzia>>, rispose Alex.
<<E si trova in Francia, a Parigi>>, continuò tossendo un pochino.
<<Quindi sono arrivati fino a Milano solo per prendere Fede?>>, chiese Giorgio incredulo.
<<A quanto pare sì>>, rispose sconsolato Alex.
<<Ma è solo una possibilità, potrebbe anche non essere vero>>, sospirò.
<<Vado a dirlo agli altri in modo da creare un piano di salvataggio>>, disse Giorgio.
<<Tu riposati>>, continuò dandogli un bacio sulla fronte causando a Mattia di sorridere.

<<RAGAZZI!>>, gridò Giorgio non appena entro nel grande salone dove c'era tutto il gruppo presente.
<<Che c'è? Mi hai appena rotto un timpano>>, ribattè Jeryck.
<<Scusa, so dove si trova Stre>>,
<<Dove?!>>, sbraitò Cico interrompendo Giorgio.
<<Se magari mi facessi finire>>, ricominciò Giorgio.
<<Si potrebbe trovare in Francia, a Parigi, in una Villa, imprigionato da suo padre>>,
<<Cosa?!>>, strillò Anna allungando la prima vocale.
<<E come cazzo ci arriviamo in
Francia?!>>

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