La Festa A Casa

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<<Fede sei tornato finalmente>>, urlò mio fratello.
<<Che vuoi Mattia? >>, chiesi annoiato.
<<Faremo una festa a casa nostra!>>, urlò.
<<Te mi scordi! Non parteciperei manco morto ad una delle tue stupide feste!>>, gli gridai contro.
<<E invece ci sarai!>>, urlò.
<<Sono tuo fratello maggiore, e quindi ho il diritto di decidere cosa fare>>, continuò.
<<Sì, ma non puoi decidere se io andrò o non andrò a sta tua festa>>, dissi sbuffando. Mio fratello mi gridò di nuovo qualcosa sulla sua amara festa ma non gli prestai molta attenzione.
Mi avviai verso camera mia e pensai all'amore...cos'è l'amore?
Be', io ho sempre pensato che fosse come una caduta libera: se c'è qualcuno ad aspettarti sotto non ti farai male, perché ti prenderà e ti amerà per sempre, invece, se non c'è nessuno ti farai molto ma molto male; però, anche quando c'è qualcuno, quel qualcuno potrebbe lasciarti dalle sue braccia e buttarti a terra e questo fa abbastanza male, l'amore è rischiare per essere felice, io la penso così. Ma mentre pensavo a cosa fosse l'amore qualcuno strillò da giù rovinando il mio momento con me stesso.
<<Preparati tra pochi minuti arriveranno tutti!!>>, strillò mio fratello da giù.
<<Tanto io non esco dalla stanza, posso rimanere coi vestiti di casa!!>>, gridai sperando mi sentisse, lo sentii salire le scale coi suoi passi pesanti e aprì la porta.
<<Adesso signorino, se non le dispiace, si prepari>>, disse Mattia inchinandosi al mio livello.
<<Mi dispiace, invece>>,dissi.
<<Preparati. >>, disse alzando lo sguardo. Fanculo a quello sguardo da genitore che ti fa sempre sentire nel torto, che solo i fratelli maggiori hanno!
<<Ok, ok>>, risposi sbuffando.
Andai vicino all'armadio facendo segno a mio fratello di andarsene. Mi incamminai verso il mio armadio e presi le prime cose che capitassero. Mi avviai al bagno, mi vestii, mi sistemati il ciuffo sbarazzino e....arrossii, cazzo, mi ha lasciato il segno quel coglione! Però...m-mi è piaciuto? Cioè io come punto sensibile ho il collo, e...lui...
Uscii sbuffando. Subito giù ad aspettarmi c'era mio fratello, il quale stava aspettando che arrivassero gli invitati. Mi rinchiusi in camera finchè non sentii così tante voci che scesi pure io, mi venne in contro una ragazza bruna, aveva i capelli raccolti in una coda, occhi marroni tendenti al viola e truccata molto bene.
<<Hey, mi chiamo Anna Oscura>>, disse lei porgendomi la mano.
<<Federico De Lucis >>, risposi amichevolmente afferrandole la mano.
<<Vuoi venire con me e i miei amici? >>, chiese gentilmente.
Esitai ma alla fine accettai, e ci incamminammo verso il salotto.
<<Hey ragazzi, lui è Federico>>, disse tutta contenta ai suoi amici.
<<Hey io sono Ettore Canu ma puoi chiamarmi Lyon, sono il ragazzo di Anna>>
<<Piacere Mario Bonzo>>,
<<Stefano Povero>>,
<<Giorgio Catorgio >>.
Si presentarono tutti.
<<Ci rincontriamo di nuovo, gattino>>, ridacchiò voi sapete chi.
<<Nicola?! >>, urlai stupito.
<<Hey fratellino>>, disse mio fratello sorridente.
<<Che ne dite di giocare a obbligo o verità?>>, chiese Anna al gruppo tanto per fare qualcosa.
<<Ok>>, risposero tutti in coro seguito da una risata.
<<Perfetto, allora inizio io>>, disse decisa la ragazza.
<<Federico>>, mi indicò col dito.
<<Ti obbligo a...toglierti la felpa!>>, disse lei.
<<Che cazzo di obbligo è?>>, le chiesi.
Lei ridacchiò in risposta. Mi tolsi la felpa e solo dopo mi accorsi del mio errore.
<<Fede.>>
Oh merda, ci mancava solo questa.
<<Cosa è quel morso vicino al collo?>>, chiese incuriosito mio fratello. Nicola tossì.
<<Ehm...nulla>>, risposi.
Lui assottigliò lo sguardo,
<<Ne parliamo dopo>>.
<<Ok tocca a me>>, dissi per cambiare discorso.
<<Giorgio>>, dissi indicandolo.
<<Obbligo o verità? >>, chiesi ritirando il braccio.
<<Obbligo>>, ma si pentì presto della scelta.
<<Oh no, sono nella merda>>, disse lui mettendosi le mani sulla faccia.
<<Dai un bacio a Mattia, sulla guancia>>, dissi.
Dovevo pur fare qualcosa per far dimenticare a mio fratello del morso, no?
<<Ok non è nulla di che, vero? >>, disse lui un pò imbarazzato.
Diede un bacio a Mattia. Si vedevano le sue gote diventare più rosee ma c'erano le luci blu che non lo davano a vedere, fortunato il mio vecchio fratellone.
<<Ok tocca a me>>, disse strofinadosi le mani in modo maligno Giorgio.
<<Nicola obbligo o verità? >>, chiese lui.
<<Verità>>, rispose sicuro di sé.

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