Capitolo 22 - Play the game

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T/n's pov:

T/n: "Si lo siamo tutti"

Hawks: "Ed è per questo che devi provare a metterti anche nei panni degli altri"

T/n: "... Non lo farò perché nessuno l'ha mai fatto con me" dissi guardandolo acidamente.

Hawks: "..."

T/n: "Perché dovrei trattare bene le persone che non l'hanno mai fatto con me? Non è giusto"

Hawks: "..."

T/n: "...Perché dovrei salvare le persone se nessuno ha mai salvato me?"

Hawks: ".... Credo in fondo tu abbia ragione, ho parlato senza sapere abbastanza sul tuo conto"

T/n: "..."

Hawks: "Avevo promesso a me stesso che ci avrei provato, ma è tutto inutile"

T/n: "Cosa vorresti dire?"

Hawks: "Che hai ragione, il tuo pensiero è giusto, è corretto. Se fossi nella tua situazione la penserei anche io così. In fondo non sei cattiva, ho visto ciò che hai fatto, le persone che hai aiutato... "

T/n: "... E allora aiutami"

Hawks: ".... non posso farlo, mi dispiace" disse per poi guardarmi con risentimento e lasciare la stanza.

T/n: "Aspetta TI PREGO" dissi cercando di chiamarlo, ma senza successo.

Che cosa era appena successo?

L'Hero number 2 mi aveva appena dato ragione? Ed io ero un Villain, uno di quei Villain che le persone disprezzano e basta, senza sapere.

Ma allora perché? Perché mi aveva detto quelle cose? Perché me le aveva dette se poi non aveva agito in alcun modo?

In fondo nemmeno io conoscevo il suo passato e quello che aveva affrontato, quindi non potevo giudicare a fondo la sua situazione, ma lui... lui sembrava... diverso.

Diverso da quegli Heroes concentrati solo ed esclusivamente nel loro stupido ideale.

Mi aveva ascoltato, aveva ascoltato ciò che avevo da dire senza giudicare prima di conoscere.

E poi quella frase....

""Avevo promesso a me stesso che ci avrei provato, ma è tutto inutile""

Che cosa significava? Quale era il significato dietro quelle parole? In quel momento non riuscivo a capirlo, ma lo avrei capito, volevo capirlo.

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Passò qualche minuto di assordante silenzio. Quella stanza a quanto pare era insonorizzata, perché riuscivo a sentire il battito del mio cuore.

Era frustrante e fastidioso, non avevo un attimo in pace, il battere incostante del mio cuore era lì, a disturbare il flusso dei miei pensieri.

C'era una cosa in particolare che non mi spiegavo, anche provando ci con tutta me stessa non ne capivo il motivo.

Perché Shigaraki lo aveva fatto? Perché aveva agito in quel modo invece che ideare un piano sensato e agire tutti quanti insieme come avevamo sempre fatto?

Non potevo credere a ciò che aveva fatto, ero arrabbiata, frustrata e delusa. Le ultime parole che mi aveva rivolto ronzavano di continuo nella mia testa.

"" Mi dispiace tanto t/n davvero""

Per non parlare del suo sguardo, colmo unicamente di... tristezza e risentimento.

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