Capitolo 28 - Childhood

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T/n's pov:

Cominciammo a camminare per quelle che mi sembrarono delle ore. Il profumo dei fiori era così piacevole e i loro colori erano così meravigliosi, tanto che mi fecero dimenticare tutta l'orribile situazione in cui mi trovavo realmente in quel momento.

Per quanto ancora avrei dovuto nascondermi dal mondo? Per quanto ancora avrei dovuto essere vistx come il cattivo della situazione?

Sicuramente qualcuno potrebbe anche pensare che fossi effettivamente io il cattivo, che fossi io che facevo parte di un gruppo di criminali che ferisce le persone, ma nessuno ha effettivamente mai realizzato che loro erano ben più di criminali, loro erano la mia famiglia.

A distogliermi dai miei contorti pensieri pensò nuovamente il mio ragazzo, ormai era quasi un'abitudine.

Io ero con la testa fra le nuvole e lui mi riportava alla realtà.

Dabi: "Allora, sei felice?"

T/n: "... Io... Non sono mai statx così felice Dabi, ti ringrazio davvero tanto di nuovo" dissi sorridendogli.

Il ragazzo mi sorrise di rimando con occhi gentili per poi ricollocare lo sguardo sulla meravigliosa prateria di fronte a noi.

Come poteva una persona cosi meravigliosa essere considerata brutta per alcune persone?

Come potevano le sue cicatrici renderlo brutto?

Per me era la persona più bella del mondo, nella sua unica e bizzarra bellezza.

Dabi: "Che dici se ti lascio un po' da solx? Ho alcune faccende da sbrigare... sai, il lavoro" disse per poi girarsi a guardarmi e darmi un bacio.

T/n: "Va bene" dissi ricambiano il bacio "Ti amo tanto".

Dabi: "Anche io bellx" disse, per poi incamminarsi verso il portale e attraversarlo.

Mi perdetti quasi subito nuovamente nei miei pensieri, ma non su ciò che mi stava tormentando da giorni ormai, ma sulla mia infanzia, su quanto questo posto sarebbe piaciuto a mio padre e a mia sorella.

Nonostante fosse passato tutto quel tempo ancora non riuscivo a dimenticarla e pensando a lei un grande dolore si fece spazio dentro di me.

Stavo sperando con tuttx me stessx che nonostante avesse visto come mi avevano dipinto i notiziari, sapesse che non ero quel genere di persona e che forse forse in fondo... le mancavo pure io.

Sospirai cercando di scacciare quei pensieri per poi alzarmi ed incamminarmi verso la prateria. Forse fare due passi mi sarebbe servito.

Ad un certo punto persi il conto di quanti metri avessi percorso, troppo assortx dalla bellezza di quella prateria, ma non mi importava, mi sentii subito meglio.

L'aria fresca mi invadeva i polmoni facendomi provare una pace incredibile.

Ad un certo punto arrivai all'apice di una collina e notai di essere arrivatx vicino ad una città.

Decisi che non mi sarebbe importato, dopotutto ero comunque lontanx e nessuno avrebbe potuto vedermi.

Mi sedetti e mi godetti la vista della città dall'alto, le luci degli edifici creavano un meraviglioso gioco di colori e bagliori che mi fecero sentire quasi... a casa.

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Ricordo che quando ero bambinx, quando mio padre rientrava a casa la sera in ritardo dal lavoro perché aveva avuto dei contrattempi o doveva fare gli straordinari, portava sempre a me e mia sorella dei piccoli dolcetti a forma di cuore come segno di amore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 09, 2023 ⏰

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