45: Imprevisti

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Nemmeno i cinquanta tamburi battevano forte quanto il cuore di Erik in quell'istante. Era il suo primo concerto, e il panico scorreva più vivo del fuoco nelle sue vene.

Si guardò intorno un'ultima volta, prima di muoversi insieme agli altri. In fondo alla strada che avrebbe percorso con l'orchestra, la piazza centrale era già affollata di spettatori. Le luci si inseguivano nel cielo scuro della notte, i due troni erano ancora vuoti, e tutti aspettavano il loro arrivo.

I Cavalieri, schierati in una fila davanti agli Elfi, finalmente partirono. Oflodor li imitò poco dopo, guidando tutta l'orchestra degli Elfi dietro di sé. In fondo, era pur sempre il solista, la prima voce.

Gli Elfi addetti alle percussioni picchiarono più forte sui tamburi, scandendo inizialmente un ritmo costante ed uniforme. Il suono delle loro mani che percuotevano la pelle ed il legno ricordava quello di un grande cuore, un battere e levare ripetitivo ma rassicurante.

Erik iniziò a camminare. Suonava spesso da solo, ma suonare insieme all'orchestra era infinitamente più difficile. Quando le sue mani corsero alle corde della dojin e i polpastrelli si mossero secondo una serie di sequenze ormai memorizzate, dovette stare anche attento a seguire le melodie degli altri strumenti.


Il ritmo dei tamburi si fece più incalzante, vivace, quasi disordinato, come piaceva ad Erik. Non amava che la musica fosse troppo precisa e ben studiata. C'era un famoso detto, nelle terre di Alaron: "Quando ci sono le danze elfiche non devi saper ballare, devi saperti divertire."

E lui, in effetti, si divertiva parecchio a suonarle, a lasciare che l'energia si sprigionasse dallo strumento musicale. Camminava seguendo il resto dell'orchestra, passando per la via sgombra, accorgendosi a stento degli spettatori che li osservavano sul ciglio della strada, applaudendo ed esultando.

I Cavalieri, davanti a loro, si stavano esibendo in una parata.

Erik riconobbe, ad aprire la fila, Darfel, Faolan, una ragazza Fosfos e un'altra ragazza dai capelli neri.

I Cavalieri marciavano seguendo il ritmo della musica elfica, e alcuni sventolavano le bandiere delle Contee.

Poi le armi iniziarono a danzare nell'aria. Decine e decine di spade si agitavano, l'una diversa dall'altra per foggia e dimensione.

Erik vide Faolan e Darfel compiere un movimento sincronizzato, simile a una danza, ma più precisa. Lanciarono entrambi le spade a parecchi metri dalla testa, ed entrambi schioccarono le dita nello stesso istante: la spada di Faolan si infiammò come una brace. Dall'arma di Darfel, simile a un cilindro trasparente, esplose una piccola tempesta di sabbia scura.

Le armi ricaddero l'una nelle mani dell'altro, e tornarono in possesso dei proprietari originari dopo uno scontro tanto rapido che Erik quasi non riuscì a scorgerlo: erano entrambi velocissimi. Un po' invidiava i loro riflessi pronti. Gli sarebbe piaciuto diventare un Cavaliere, se fosse stato più sano. Vivevano avventure, proteggevano le persone e viaggiavano molto.

SILVER SOUL 1 (Gli incantatori)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora