36: Le scelte del futuro

1K 60 23
                                    



Contea di Istmil – reggia di Cambria

Blez era seduta sul balcone della reggia di Cambria, con i capelli sciolti sulle spalle e lo sguardo fisso all'orizzonte. Erano inusuali, per lei, la vista della montagna e le asperità delle rocce, confrontate all'ampia distesa blu dell'oceano che era solita vedere da casa.

Si portò un binocolo agli occhi, desiderosa di osservare i colori delle pietre, le calcificazioni appena formate, la natura che avvolgeva il castello.

Era sempre stata curiosa. Un'osservatrice, una studiosa, fin da quando era bambina. Era un tipo quieto, che amava dedicarsi alla lettura e all'astronomia, alla geografia e alla geologia. Sapeva tutto del luogo in cui viveva, e persino del cielo che la sovrastava, anche se non viaggiava molto.

Da quando aveva deciso di diventare Contessa, le sue possibilità di movimento si erano ulteriormente assottigliate. Gli studi l'avevano assorbita: di lei ora dicevano che fosse saggia e umile, una buona regnante. Ma Blez era ben consapevole di avere un tassello mancante: l'esperienza.

La sua vita aveva già assunto una sfumatura di novità quando Alaron le aveva affidato la missione per Ivy e Brian, ma in fondo quando aveva scelto di diventare Contessa sapeva già di poter andare incontro a grandi difficoltà.

Il vero trambusto nel suo animo l'aveva causato Faolan, informandola sui piani malvagi di Grevor, su possibili fughe. Lei, prima di quel giorno, un mondo cattivo, con sotterfugi e doppi giochi, non l'aveva neppure mai immaginato, e ora si sentiva confusa, incerta su dove avrebbe dovuto dirigere i propri passi.

Aveva passato l'intero pomeriggio a rimuginare sulle parole del Cavaliere, ad osservare Grevor e a tentare di decidere se fosse malvagio e spietato come aveva affermato Faolan.

In quel momento, però, Grevor non era nei paraggi. Blez si ritrovò così a posare lo sguardo su Faolan, che leggeva qualcosa, seduto su una panchina del giardino di sotto.

Non aveva mai sentito parlare bene di Faolan Grenwall: molti lo definivano scontroso, schivo e rigido. Il Capo dei Cavalieri era, stando alle dicerie, più freddo dei ghiacci del Nord. Ma quando era arrivato da Blez, mettendola in guardia dal pericolo, le era semplicemente sembrato preoccupato per la sorte della sua terra e dei suoi abitanti.

Eppure, i dubbi permanevano, a prescindere dalle dicerie. La fiducia non andava mai data per scontata.

Blez non faceva altro che domandarsi se Faolan fosse stato sincero: comprenderlo da una sola conversazione era quasi impossibile.

Pensò al modo in cui aveva sorriso, in compagnia del suo amico, poco prima di incontrarla. Sembrava un'altra persona, un giovane capace di leggerezza e di divertimento, un ragazzo normale, come lei, come Oflodor, come Erik.

"Sembra un ragazzo sincero e affidabile, nonostante i suoi modi di fare un po' freddi. Dubitare di lui a causa del parere degli altri è stupido. Sono io, che devo conoscere meglio Faolan, e farmi la mia idea."

Ma così come era difficile dubitare di Faolan, nonostante tutto, sembrava anche facile fidarsi di Grevor, gentile e simpatico.

Chi erano veramente quei due fratelli, quale dei due avrebbe dovuto ascoltare?

La gente è in possesso di un'ampia varietà di maschere, ed è complicato cogliere l'attimo in cui non le indossa. L'attimo in cui è la sincerità a predominare su ogni altra cosa.

Se il distacco di Faolan era solo una scorza superficiale, doveva cercare di studiarlo più attentamente.

Se la bontà di Grevor era soltanto una maschera, era foggiata con grande maestria, ma non doveva lasciarsi ingannare da essa.

SILVER SOUL 1 (Gli incantatori)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora