29: Compagni di armi

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Terre di Alaron, Contea di Istmil.

Terre di Alaron, Contea di Istmil.

DARFEL

Darfel non dormiva spesso. Quasi mai, a dire il vero. Ma quando dormiva, era una vera impresa schiodarlo dal letto.

Faolan batté un paio di colpi sulla porta della sua stanza, non ottenendo alcuna risposta. Sbuffò sonoramente, e riprovò una terza, quarta e quinta volta. Giunto alla quindicesima, mandò allegramente al diavolo la quiete che lui stesso aveva imposto tra le mura della guardia a quell'ora del mattino, e urlò il nome del ragazzo a pieni polmoni.

-DARFEEEL! TI E' CADUTA UNA TRAVE IN TESTA?-

Nessuna risposta, di nuovo. Faolan corrugò la fronte e diede un bel calcio alla porta. Quando notò che non era chiusa, quasi si mandò al diavolo da solo.

Si mosse per la stanza con passo rapido, non appena individuò la sagoma di Darfel rannicchiata in un mare di coperte.

-Ma guardalo ... - Scosse il capo, cercando di ignorare il sollievo che provò nel vederlo addormentato con un'espressione tanto serena. Sapeva quanto fosse difficile per lui dormire, chiudere gli occhi e abbandonarsi al sonno. Ma sapeva anche che Darfel ormai era diventato un Cavaliere, e che ora era un suo collega, non la sua balia. Doveva ricordargli quali fossero i ritmi di vita di un guerriero, o neppure la sua abilità avrebbe compensato tutte quelle distrazioni.

-Avanti, Darfel! E' già mattina! Mi hai chiesto tu di allenarti anche nei giorni di vacanza!-

Darfel si rigirò tra le coperte, e strizzò gli occhi non appena Faolan spalancò le ante della finestra, lasciando che un fascio di luce gli colpisse il viso.

-Ancora un paio d'ore! DAI!-

Faolan gli tolse il cuscino dalla faccia senza troppi complimenti, e gli bloccò le braccia quando prese a dimenarsi.

-Sì, certo, come no! E poi un altro paio di giorni, magari?-

-Hm ... mica sarebbe male ... -

Darfel aprì un occhio verde e poi sbadigliò, lasciandosi cadere mollemente dal letto, tanto che Faolan dovette acchiapparlo al volo e rimetterlo in piedi. Barcollò per una manciata di secondi, poi spalancò entrambi gli occhi, puntandoli su Faolan con un'espressione improvvisamente vivace e carica di aspettative.

- Sei venuto a portarmi la colazione, vero?-

A Faolan uscì il fumo dalle orecchie. Letteralmente. In quanto Leride, aveva fuoco e sangue di drago nelle vene, e ogni tanto ciò si manifestava visibilmente. Dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per evitare che anche le mani prendessero ad emettere faville.

-La colazione, addirittura? E chi sono, scusa, il tuo cameriere?- domandò, ironico, cercando di nascondere un mezzo sorriso. –Su, scemo, alza il culo! Dobbiamo andare ad allenarci! Facciamo in fretta, che poi devo sbrigare delle commissioni.-

-Va bene, dai, ci sono!-, fece Darfel, allegro. Si diresse verso l'armadio e ne spalancò un'anta, da cui piovvero merendine, mele e carote. – Però lasciami mangiare, prima! Ho una fame!-, sorrise addentando una carota, per poi prendere a frugare in un cassetto, cercando la propria divisa.

Faolan alzò gli occhi al cielo. –Ci credo! Ti sfinisci sempre! Fino a quando sei stato sveglio, ieri notte, ad allenarti, dopo..la festa?-

Per un attimo, i ricordi della sera precedente annebbiarono la mente di Faolan, sovrapponendosi agli avvenimenti presenti. Si rammentò del modo in cui Darfel lo aveva guardato dopo aver ballato per tutta la sera, dopo avergli detto quanto fosse fiero di lui, della sua cerimonia: con gratitudine, sollievo, e un pizzico di sorpresa. Faolan per un atimo abbassò lo sguardo: era ancora incredulo di avergli chiesto una cosa del genere, di essersi fatto trascinare in pista e di essersi divertito: si sentiva ancora agitato, come se dei fuochi d'artificio gli esplodessero ancora di fianco, come la notte precedente. Adesso era quasi difficile tornare a rimettersi in riga con il lavoro, dopo essersi divertito tanto, dopo essersi sentito insolitamente leggero, stretto dalla presa di Darfel e ipnotizzato dai suoi passi veloci. Ma doveva fare del suo meglio, per entrambi: se avessero tralasciato gli allenamenti, dopo un po' se ne sarebbero pentiti amaramente.

SILVER SOUL 1 (Gli incantatori)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora