59: Duri ricordi

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Contea di Istmil

Il sole era sorto, ma Ivy avrebbe preferito riavere indietro la notte: almeno il buio l'avrebbe nascosta.

E invece, durante tutta la giornata, era stata esposta alla luce, con il terrore che le spie di Grevor le fossero alle calcagna. Certo, era riuscita a scappare da loro, e li aveva incatenati a terra con le liane, imprigionati in un roveto. Ma cosa le assicurava che non fossero in grado di liberarsi, correre da lei, e raggiungerla? Avevano il sangue dei mostri nel corpo, erano forti e terribili, e non si sarebbero facilmente dati per vinti. Ivy sentiva il cuore battere con violenza nel petto, instabile ogni passo di più.

Era sfinita, ma i suoi occhi puntavano sempre davanti a sé.

"Devo arrivare all'accampamento. Devo arrivare all'accampamento. Devo arrivare.." Quella frase era diventata come un mantra, un susseguirsi di parole che non faceva che ripetersi dentro la testa, da quando era scappata. Solo all'accampamento avrebbe potuto trovare aiuto, salvare Blez, proseguire la missione, trovare Brian..

I piedi le dolevano, e l'abito era lacero. Era appena scesa dall'ennesimo terratreno, dopo averne cambiati almeno cinque, per rintracciare la fermata più vicina all'accampamento. Gli Alaronesi erano stati cortesi con lei e le avevano fornito numerose indicazioni, nonostante alcuni di loro avessero guardato sospettosi il suo aspetto malconcio.

Il vestito della festa che Ayslin le aveva prestato si era tutto sbrindellato, dopo il rapimento, e in alcuni punti era macchiato di sangue secco. Quando Ivy uscì dalla fermata Kalòva, la destinazione finale, fu investita da una raffica di vento freddo, che le scompigliò i capelli e le gelò le ossa. Era arrivata vicina a Cambria, in montagna, e la temperatura si era notevolmente abbassata.

Le avevano detto che l'accampamento era raggiungibile soltanto a piedi, situato sulle pendici dei monti e vulcani di Nispen, avvolto dai boschi e dall'aria gelida. Ivy sperava di riuscire ad arrivarci prima di trasformarsi in un blocco di ghiaccio.

Era così stanca. Il combattimento con i rapitori di qualche ora prima,la tempesta di sabbia, le aveva notevolmente prosciugato le energie. Avvertiva soltanto l'impulso di stendersi a terra, in mezzo a quell'erba incolta, ed abbandonarsi al sonno di cui era stata privata la notte precedente. Ma non poteva fermarsi.

-Mi scusi, dove posso trovare l'Accampamento dei cavalieri?- chiese ad una donna in procinto di gettarsi nella buca che conduceva al terratreno. La donna si spostò dalla buca, e fornì ad Ivy le indicazioni esatte. 

Ivy aveva memorizzato bene le strade e si era incamminata per il sentiero che conduceva alla montagna, con passo arrancante ma impaziente di arrivare.

Si strofinò i palmi delle mani l'uno contro l'altro, con la speranza di riscaldarsi un po', mentre procedeva. Iniziò a guardarsi intorno, cercando nel gradevole paesaggio montano la distrazione di cui necessitava per non crollare.

I boschi si diramavano su per la montagna, ricca di sfumature di verde, azzurro ed arancione. Ivy era sorpresa dall'enorme varietà di piante che componevano la foresta, molte delle quali le erano sconosciute sconosciute. Si rallegrò improvvisamente a quella vista, e un sorriso le comparve sul volto.

"Quando tutta questa battaglia sarà finita, avrò un sacco di piante nuove su cui lavorare. Posso vivere nei boschi e curarle, e imparare cose nuove, e.."

Camminò ancora per un po', prendendo i sentieri che le erano stati suggeriti. Di tanto in tanto, per sua grande gioia, dei cartelli di legno sbrecciato le indicavano la direzione da prendere per l'Accampamento. L'ambiente era silenzioso. Ivy non sentiva alcun rumore sospetto dietro di sé, e i suoi nervi si distesero lentamente.

SILVER SOUL 1 (Gli incantatori)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora