La famiglia Walls si trasferì ad Arion per questioni di lavoro.
Dana Walls qui iniziò il primo superire convinta che sarebbe stato tutto magnifico, grave errore.
Dana non poteva sbagliarsi di più, in questa piccola cittadina tutti si conoscevano fin da piccoli e una nuova arrivata era come un pezzo di carne buttato in una gabbia piene di cani affamati.
Già dal primo giorno non si sentì per niente ben accetta, tutti la fissavano come se fosse un allieno e bisbigliavano tra di loro, Dana non ne capiva il motivo, a quattordici anni era ancora una dolce ragazzina che pensava che nel mondo ci fosse solo il bene, questo perché non aveva conosciuto i cattivi di Arion.
I cattivi della scuola erano cinque ragazzi amici da quando avevano il pannolino, loro furono i primi a rivolgere la parola a Dana ma sfortunatamente per lei avevano solo cose cattive da dirle.
Il primo anno di liceo Dana lo passò tra le varie prese in giro e i pianti a casa, avava iniziato a provare fastidio per quei ragazzi e per le ragazze che ridevano appena lei passava.
Il secondo, il terzo e il quarto anno furono identici al primo, ma Dana al posto di fastidio aveva iniziato a provare vero e proprio odio.
L'esate fra il quarto e quinto superiore Dana prese la decisione di voler prendersi la sua rivincita e così cominciò uma dieta e ad allenarsi, fece crescere i capelli e buttò tutti i suoi vestiti per qualcosa di nuovo.
Il quinto anno Dana era una bellissima ragazza alta, magra capelli marroni, lunghi e dei bellissimi occhi celesti.
Era bella anche prima, sia chiaro, ma si era trasformata in vera e propria perfezione.
Tutti i ragazzi volevano parlare e stare con lei e così anche le ragazze che volevano diventare sue amiche, e lei semplicemente faceva buon viso a cattivo gioco, si sarebbe presa la sua vendetta su tutti iniziando da Zayn,Liam,Louis,Niall e Harry i ragazzi che avevano dato il via al suo inferno.
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Vindictive || Harry Styles.
Fanfic"Perdonare é giusto, vendicarsi é fottutamente divino". Dana vuole la sua vendetta, e per averla é pronta a tutto.