Car repaired.

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Erano passati dieci minuti buoni dal suono dell'ultima campanella ma di Dana nessuna traccia.
Herry la stava aspettando davanti alla cinquecento bianca della ragazza.
Il ragazzo stava iniziando ad arrabbiarsi per il ritardo e proprio mentre stava per andare a cercarla sentì una voce chiamarlo.
"Harry" era Dana che correva verso di lui con il fiatone.
Una volta che Dana raggiunse Harry, si piegò leggermente poggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.
Harry la guardava con un sopracciglio alzato aspettandosi delle scuse per i dieci minuti di troppo.
Una volta recuperato il fiato Dana si ricompose mettendo ben dritta la schiena e sistemando la borsa sulla spalla infine guardò il ragazzo, che aveva le braccia incrociate e quel odioso sopracciglio alzato.
"Cosa?" Chiese la ragazza in tono acido.
"Ti sto aspettando da dieci minuti, spero tu abbia una buona scusa per il ritardo". La voce di Harry era seria.
Non può essere incazzato per questo, pensò Dana, non posso dirgli la verità del ritardo é troppo imbarazzante.
"Dana dimmi perché hai impiegato tutto questo tempo ad uscire da scuola, il parcheggio é praticamente vuoto sono tutti già andati via." La voce di Harry era così dura, sembrava un papà che rimprovera la figlia per essere rimasta incinta o per essersi drogata.
"Harry seriamente?"
"Si Dana, sono molto serio"
"Non puoi solo lasciar stare? Ho fatto tardi per una cavolata e non voglio raccontarti niente" Dana stava quasi implorando.
"Dana hai due possibilità o mi dici perché hai fatto tardi o non me lo dici e rimani qui da sola".
"Harry credimi non lo vuoi sapere".
"Si lo voglio sapere".
"No non vuoi".
"Non dirmi quello che voglio o non voglio io" Harry sbatté un pugno sul cofano della macchina di Dana, e la ragazza fece un salto indietro per la paura.
"Eri con un ragazzo? " chiese Harry, i suoi occhi non lasciavano trasparire nessuna emozione.
E mentre Harry si arrabbiava sempre di più, Dana si sentì profondamente ferita per quello che Harry stava pensando di lei.
"Harry" iniziò Dana debolmente.
"Uno non prendere mia più a pugni la mia automobile.
Due, tu puoi scoparti Sara nel cazzo di bagno e io non posso?"
Da tono debole ora Dana stava urlando, e lasciandosi prendere dalla rabbia urlò in faccia a Harry il motivo del suo ritardo.
"Harry cazzo, sono in ritardo perché mi é arrivato il fottuto ciclo, e non avevo un assorbente nella borsa e quindi lo stavo cercando nell'armadietto. Come puoi pensare che io stessi con un ragazzo? E poi che cazzo te ne frega neanche stiamo insieme,non pensare che solo perché ci siamo baciati due volte ora tu hai qualche strano diritto su di me, perché caro Harry non é così. Io sono libera e tu sei libero".
Dana finì il suo monologo urlando tutto in faccia a Harry.
I due rimasero per un paio di secondi zitti a fissarsi negli occhi, poi Harry scoppiò a ridere.
É così carino quando ride, pensò la ragazza sorridendo anche lei non potendo trattenersi alla vista di Harry che se la rideva come un bambino.
"Ciclo? É per-" non riuscì a terminare la frase che riprese a ridere.
"Puoi smetterla? Non é molto divertente" disse Dana, felice che in giro non ci fosse nessuno, sarebbe stato umiliante urlare davanti a tutti del suo ciclo.
"Dana" Harry richiamò la sua attenzione diventando serio.
"Ti devo delle scuse, per diciamo un pò tutto. io praticamente ti chiedo scusa in continuo per le cazzate che faccio e tu sei così gentile a perdonarmi sempre.
E sò di non avere nessun diritto su di te, ma io sarei follemente incazzato se tu baciassi un altro ragazzo."
A quelle parole Dana si sentì mancare, Harry é geloso di me?.
Per cancellare l'imbarazzo Dana disse la prima cosa che le passò per la mente.
"Ora ti dispiace fare quella cosa alla mia macchina? Così posso tornare ad essere una ragazza autonoma".
"Certo mia cara ragazza autonoma, puoi aprire il cofano?".
Dana annuì, entrò nell'auto e sollevò la leva per aprire il cofano,poi uscì dalla auto e cercò di sollevare la lastra di metallo ma non ci riuscì.
Harry intanto aveva aperto il cofano della sua auto e attaccato due fili alla batteria.
Quando Harry vide Dana cercare di tirare sù la lastra iniziò a ridere.
Dana si girò dalla sua parte "cosa?" Chiese in tono acido.
"Hai sollevato la levetta che si trova lì davanti?" Chiese Harry cercando di trattenere il più possibile un sorriso.
"Non é solo quella nella macchina da sollevare?" Chiese la ragazza.
"No, ti faccio vedere".
Harry spiegò attentamente a Dana come aprire il cofano e le fece vedere come attaccare i fili per ricaricare la batteria.
Alla fine Dana aveva di nuovo la sua auto funzionante ma di tutto quello che le aveva spiegato Harry non aveva capito assolutamente nulla.
I due ragazzi si salutarono.
Harry da una parte sperava che la macchina di Dana continuasse a non funzionare per poter stare più tempo con lei e darle altri passaggi.
Mentre Dana era così felice di riavere la propria auto.
Il percorso verso casa fù veloce, e una volta arrivata Dana iniziò a studiare e fare i compiti per il giorno successivo.
All'ora di cena scese giù trovando il padre e la madre che chiacchieravano amabilmente.
"Genitori" disse lei con un sorriso prima di sedersi a tavola tra i due.
"Figlia" scherzò il padre.
I tre iniziarono a parlare del più e del meno durante la cena.
Il padre di Dana era un uomo molto simpatico e divertente infatti non a caso da giovane era l'anima della festa.
"Ho visto la tua auto qui fuori" disse il padre.
"Si, mi ha aiutato Harry é tutto apposto stai tranquillo" disse Dana con un sorriso.
"Va bene ma la prossima volta aiuterò io la mia adorata figlietta".
Dana annuì, e dopo aver finito di mangiare salutò i genitori, mentre stava per salire le scale sentì il padre chiedere alla madre se Harry fosse proprio quel Harry.
Ma non riuscì a sentire la risposta perché la madre iniziò a bisbigliare.

Vindictive || Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora