Bomb parte 2

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Non può essere vero.
Questo era il pensiero di Dana che continuava a ripetersi nella sua mente.
La ragazza era rimasta ferma con la bocca semi aperta e gli occhi spalancati, mentre alternava lo sguardo tra Harry e Miriam.
Miriam invece fissava Dana con sguardo di sfida, aspettando una risposta o una qualche azione da parte sua.
Harry semplicemente fissava Dana, pregandola con lo sguardo di perdonarlo.
Io e Harry neanche stiamo insieme, e io non tengo a lui.
Ma allora perché mi sento così ferita? Tradita?
Dana aveva due scelte fingere che non le importasse o fare una scenata colossale.
Il suo primo istinto fù proprio quello di fare la scenata e magari prendere Miriam per i capelli.
Ma questo non avrebbe avuto senso visto che Dana e Harry non erano fidanzati o qualcosa di simile.
Dana alla fine decise di lasciarsi andare, lasciarsi travolgere dalle emozioni e fare quello che il suo istinto le diceva di fare.
La ragazza sorrise e si alzò per poi piegare il busto sul tavolo proprio davanti il viso di Miriam e sussurrare "sei una fottuta troia".
Miriam non ebbe il tempo di reagire, perché Dana mise le mani fra i suoi capelli e li tirò con tutta la forza che aveva.
Miriam cercava di liberarsi dalla presa graffiando le braccia di Dana e urlando "sei matta lasciami".
Dana riuscì a dare anche due pizze in pieno viso alla ragazza.
Harry invece fissava la scena sconcertato, non avrebbe mai pensato che Dana potesse picchiare o essere violenta con qualcuno.
"Fermale" urlò la madre di Dana arrivando sul posto, e mettendosi subito tra le due ragazze.
Harry si risvegliò dal suo sonno e prese Miriam dalle spalle allontanandola da Dana.
Mentre Dana era tra le braccia della madre, con un sorrisetto di vittoria.
Sicuramente ho fatto male a quella troia.
"Andiamo a casa" disse la madre di Dana.
"Si " disse lei mentre la madre lasciava la presa ma invece di seguirla si avvicinò a Harry che teneva ancora fra le braccia una Miriam ansimante e spettinata.
La ragazza si levò la collanina che le aveva regalo Harry e la buttò addosso a lui ma prima di andare via del tutto, sputò, sputò addosso a Miriam sorridendo.
Poi si girò e andò via, sentendo la ragazza sbraitarle alle spalle.
Ma Dana non si curò di questo e con la madre prese le buste e poi andò semplicemente via.
Fra le due c'era silenzio, un silenzio piuttosto scomodo, ma Dana non aveva coraggio di dire niente e la madre non riusciva ancora a credere a quello che aveva appena visto.
La dolce ragazza che aveva cresciuto lei non avrebbe mai fatto una cosa simile.
Durante il viaggio in macchina le due continuarono a stare zitte,non accesero neanche lo stereo.
Quando la madre parcheggiò, Dana fece per scendere ma la madre la fermò mettendo una mano sulla sua spalla.
"Dobbiamo parlarne" disse accennando un sorriso.
"Possiamo fare finta di niente?" Chiese la ragazza facendo un sorrisetto innocente.
"No non possiamo Dana, hai picchiato una ragazza. Ti ho sempre detto che le mani non si alzano."
"Lei le aveva alzate su qualcosa di mio, così ho fatto lo stesso." Disse Dana alzando le spalle e poi uscendo dalla macchina.
La madre di Dana rimase a fissare un punto indefinito, pensando a tutto.
Alla fine decise che per quella volta poteva lasciar stare, visto che era la prima.
Quando entrò trovò Dana in bagno che cercava il disinfettante, per i graffi fatti dalle unghie finte di Miriam.
La madre lo prese per lei e le disinfettò i graffi.
"Per questa volta la passi liscia, ma non farlo mai più".
Dana annuì e diete un bacio alla mamma prima di andare in camera sua e chiudere la porta a chiave.
Avrebbe tanto voluto qualcuno con cui confidarsi, a cui dire ciò che provava, ma Dana non aveva nessuno.
Strano il destino, tutti volevano stare con lei, ma nessuno era veramente lì pronto per lei.
I veri amici sono quelli che dopo la festa rimangono a sistemare casa con te.
Pensò Dana.
Sicuramente qui non c'é stata nessuna festa, ma nessuno é qui per mettere apposto i miei cocci.
La triste realtà dei fatti era quella, Dana era sola.
La ragazza decise che si sarebbe consolata da sola così si mise il pigiama caldo, si preparò la cioccolata calda e si infilò sotto il piumone, mentre guardava la sua serie preferita in tv.
Dana si sentiva così ferita, eppure si ostinava a pensare che per lei Harry non fosse niente.
Me la pagherà ancora di più dopo questo.
Dana sentì bussare alla porta.
"Chi é?" chiese con voce scocciata.
Ma non ottenne nessuna risposta, così pensando che fosse la madre che le aveva lasciato del cibo andó ad aprire la porta della sua camera.
Sicuramente quello che si trovò davanti non era del cibo.
Harry Styles in persona, con sguardo arrabbiato.
Dana provò a chiudere la porta ma lo stivaletto in camoscio marrone di Harry glielo impedì.
"Dobbiamo parlare" disse il ragazzo duramente entrando a forza nella sua camera.
Dana sbuffò e si andò a rimettere sdraiata sotto le lenzuola senza dire niente.
Harry la seguì, si levò le scarpe e si sdraiò accanto a lei.
"Levati" disse Dana, creando spazio fra i loro corpi.
"No" disse mentre allungava un braccio per riavvicinare la ragazza a se.
Dana si girò e incontrò gli occhi verdi e lucenti di Harry.
In quel preciso momento Dana si perse nei suoi occhi e scoppiò a piangere.
Un pianto disperato, uno di quelli che purificano l'anima.

***
Ho amato come Dana ha picchiato Miriam.
Ed é uno dei miei capitoli preferiti.
A voi é piaciuto?

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Auguri amore della mia vita.
Sei una delle persone più importanti, ti amo tantissimo.
Auguri Fede.

Vindictive || Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora