Era la vigilia di natale, ed erano due giorni che Dana non vedeva e non sentiva Harry.
L'ultima volta che lo aveva visto era stata le sera della festa, come era sparito era ricomparso, così all'improvviso.
Harry non aveva dato il tempo a Dana di dire o fare niente che l'aveva praticamente trascinata in auto e portata a casa.
Prima di scendere non le aveva dato neanche un bacio o almeno sorriso.
Il ragazzo era rimasto a fissare la strada davanti a sé stringendo il volante.
Dana aveva capito che Harry era arrabbiato, ovviamente, ma non ne capiva il motivo.
Ora Dana si ritrovava con la casa piena di parenti, ma si sentiva sola e persa, perché l'unica persona che voleva veramente non era lì vicino a lei.
Era così strano per lei, continuare a pensare a Harry in questo modo, mentre l'unica cosa che avrebbe dovuto fare era quella di mettere in atto il piano.
Così Dana mentre stava seduta a tavola aspettando di iniziare a mangiare, tre le risate dei suoi parenti iniziava a organizzare bene il piano nella sua mente.
Delle volte la ragazza sorrideva, chiunque poteva pensare che fosse per quello che le succedeva intorno e invece era per quello che le succedeva dentro.
L'agnellino era così diabolico.
Dana decise da chi avrebbe iniziato, il primo sarebbe stato Louis, giusto perché era stato uno dei più crudeli con lei.
Harry l'avrebbe tenuto per ultimo, così da farlo soffrire di più, perché per quanto riguardava Harry lo avrebbe distrutto, nel modo peggiore in cui una persona potesse essere distrutta cioé dentro.
Harry aveva paura di mostrarsi per ciò che era veramente e aveva paura di amare, Dana avrebbe mostrato a tutti chi era veramente Harry e lo avrebbe fatto innamorare di lei per poi spezzargli il cuore.
Probabilmente questo avrebbe distrutto entrambi, ma Dana era pronta a tutto perché la voglia di avere la sua vendetta era più forte di qualsiasi altra cosa.
"Amore vai ad aprire tu?" Chiese il padre di Dana, toccandole una spalla e risvegliandola dai suoi pensieri di vendetta.
"Cosa?" Chiese lei non capendo, essendo stata fino ad allora nel suo mondo.
"Hanno suonato il campanello, vai tu a vedere chi é? Anche se ormai siamo tutti, non ho idea di chi sia."
Dana annuì al padre e si alzò da tavola sorridendo ai suoi parenti.
Andò alla porta a passo svelto, e la aprì senza neanche guardare dallo spioncino.
Davanti a lei si presentò Harry Styles in tutta la sua bellezza.
Harry aveva il naso leggermente rosso per il freddo e gli occhi lucidi per lo stesso motivo.
In più il ragazzo indossava un cappotto aperto e si riusciva a intravedere un maglione rosso con disegnato un pupazzo di neve.
Dana rimase ad osservare il ragazzo, lo trovava estremamente adorabile, e una folle voglia di baciarlo prese posto in lei.
"Posso entrare? Sta nevicando".
Dana annuì appena spostandosi di lato per farlo passare.
"Dana chi é?" Urlò il padre dal salone, cercando si sovrastare le voci delle altre persone.
"Harry" urlò lei di rimando non levando mai lo sguardo da quello del ragazzo.
A quel nome il padre di Harry si precipitò alla porta, trovando i due ragazzi intenti a guardarsi senza dire una parola.
"Vuoi cenare qui con noi, ragazzo?" Chiese il padre di Dana.
L'uomo odiava Harry, per ciò che aveva fatto alla figlia, e lo aveva invitato solo per cortesia sperando che lui rifiutasse, ma Harry si girò verso di lui e mostrando un sorriso che avrebbe fatto sciogliere chiunque annuì ringraziandolo.
"Bene" mormorò il padre prima di lanciare un'occhiata ai due e tornare dai suoi ospiti.
"Non dovresti stare con la tua famiglia, amici o altre persone comunque?" chiese Dana.
"Dovrei stare con la mia famiglia, ma voglio stare con te, in più ho un regalo per te". Annunció il ragazzo entusiasta all'idea di dare il suo regalo a Dana.
"Anche io ho qualcosa per te, ma non so se voglio dartelo".
"Perché?".
"Harry, penso che tua sia mentalmente instabile.
Sparisci dalla festa, torni e sei arrabbiato con me. Sparisci per due giorni e ora ricompar, così.
Ah e sei ancora arrabbiato con me per qualcosa che non ho fatto?" Chiese Dana mettendo le braccia sotto il seno e raddrizzando la schiena.
"Non ero arrabbiato con te, ero arrabbiato con me. E Dana, ti prego lascia solo stare"
"Cosa di preciso devo lasciare stare? Che tu sei sparito dalla festa? Che sei sparito per due giorni?".
Harry a quelle parole sorrise, mentre Dana sbuffò non trovando niente di divertente per cui sorridere.
"Ti importa forse di me?" Chiese il ragazzo avvicinandosi.
"Ah no hai capito male. Solo che" Dana non poté finire la frase perché era pochi centimetri da Harry.
"Solo che?" La canzonò il ragazzo.
"Fanculo" mormorò Dana, prima si sporgersi e far combaciare le loro labbra.
Dana aveva desiderato quelle labbra, anche se era confusa e arrabbiata con lui.
Harry aveva desiderato quelle labbra, ma si era dovuto prendere una sorta di pausa perché era arrabbiato con se stesso.
Anche se Harry non stava con Dana, lui la voleva tutta per se e si sentiva uno sporco traditore ad essere andato a letto con Miriam.
Dana interruppe il bacio.
"Bel maglione" disse al ragazzo prima di dirigersi in salone.
Dana presentò Harry alla sua famiglia, e con famiglia si intende tutta la sua famiglia comprendendo i nonni, zii, cugini,cugini di secondo grado.
Dana si sentiva in imbarazzo per questo, presentare Harry come amico aveva fatto alzare un coro di "si certo" e di fischi, la nonna aveva urlato "la mia bambina" mentre il nonno aveva detto "dopo dobbiamo parlare figliolo". Con aria minacciosa.
Dana si sentiva tremendamente in imbarazzo,mentre Harry sembrava tranquillo.
La cena rimase tranquilla Harry parlò con tutti, conquistando anche la simpatia del padre di Dana.
L'uomo voleva odiare il ragazzo per ciò che aveva fatto alla figlia e quando non lo conosceva questo veniva facile, ma ora il padre pensava che Harry fosse un bravo ragazzo, anche se continuava a tenere la guardia alta.
Dopo la cena, tutti si misero a giocare a carte tranne Harry, Dana e quattro cuginetti della ragazza che le chiesero di guardare un cartone.
Dana li sistemò su un divano con una coperte e mise il dvd di Bambi.
Lei e Harry si sedettero a terra con la schiena poggiata al divano e una coperta sopra e rimasero a guardare il cartone.
Quando la mamma di Bambi morì, Dana sentì dei singhiozzi e pensando che fossero dei cuginetti si girò verso di loro, ma i quattro bambino dormivano beati.
Impossibile pensò prima di girarsi verso Harry.
Il ragazzo era completamente in lacrime.
"Stai bene?" Chiese Dana.
"Si é solo che lo trovo così ingiusto" disse il ragazzo prima di passarsi una mano sul volto.
La ragazza cercò con tutta se stessa di non iniziare a ridere, così lo abbracciò consolandolo.
"Vado a prendere un bicchiere di acqua per te" disse la ragazza prima di alzarsi.
Questo é uno dei momenti migliori.Dana prese il suo telefono e nascondendosi dietro la porta filmò un Harry in lacrime per il cartone di Bambi.
***
Ma Harry che piange per Bambi? Aww.
Ragazze non sono sicura che vigilia di natale si dica Christmas Eve, quindi se non é così vi prego correggetemi.
Spero che il capitolo vi piaccia.
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Vindictive || Harry Styles.
Fanfic"Perdonare é giusto, vendicarsi é fottutamente divino". Dana vuole la sua vendetta, e per averla é pronta a tutto.