I ragazzi ormai erano entrati, mancavano solo Dana e Harry.
Ma Dana si sentiva intimorita da quel posto perché non sapeva cosa aspettarsi.
Dana é quel tipo di ragazza che deve avere sempre tutto sotto controllo, sapere dove va, con chi, e quando.
Per stare tranquilla deve sapere tutti i dettagli, e non sapendo cosa aspettarsi da quel posto si sentiva spaventata e vulnerabile.
Harry capì che qualcosa in Dana non andava così per incoraggiarla le prese la mano e la guidò ad attraversare le porte di vetro oscurate.
Appena misero piede nel Secrets Dana si guardò intorno, la stanza era rettangolare , alla fine della stanza un'intera parte era occupata da bottiglie di vario colore e dal bancone dove poter ordinare da bere.
Per la stanza erano sparsi vari tavoli rotondi contornati da varie sedie e su ogni tavolo c'era un centro tavola che emanva una luce azzurra.
In sottofondo c'era una musica elettronica martellante che a Dana non piaceva.
"Non chiederanno un documento? Noi non abbiamo ventuno anni" disse Dana mentre veniva gentilmente guidata dalla mano di Harry messa alla base della sua schiena; che la stava portando verso i suoi amici che si trovavano al bancone per ordinare da bere.
"Dana quello che succede qui rimane qui e quindi non ci sono regole é tipo una Las Vegas in miniatura".
Dana annuì anche se poco convinta.
"Ragazzi andateci piano che é solo pomeriggio" disse Niall a Liam che già stava bevendo un secondo bicchiere.
"Tanto guidi te Horan" disse Liam prima di ordinare un altro bicchiere.
Niall alzò gli occhi al cielo per poi ordinare anche lui un bicchiere.
La ragazza non capiva perché Harry l'avesse portata in questo posto, Dana sicuramente non era una tutta casa e chiesa ma neanche una troia che si divertiva a bere e scoparsi ogni ragazzo.
Dana continuava a guardarsi in giro, la luce blu soffusa le dava fastidio agli occhi.
"Tieni" Harry le porse un bicchiere che Dana prese titubante.
Il colore del liquido era marrone e all'interno galleggiava un pezzo di limone con dei cubetti di ghiaccio.
Chissà che merda alcolica é questa.
"Harry non voglio bere per poi sentirmi male quindi no grazie" .
"Dana non é alcol" Harry cercava di tenersi una risata, che però gli scappò.
"Ah no? E cosa?"
"É coca-cola, conosci?" Harry ormai stava ridendo non curandosi dei suoi amici che lo fissavano non capendo il motivo delle sue risate, ma Dana presto si unì a lui.
Passarono alcuni minuti nei quali i ragazzi parlavano di varie cose tra cui il calcio e Dana beveva la sua Coca-Cola giocando di tanto in tanto con la cannuccia.
"Penso sia ora di andare a divertirsi veramente" disse Louis, che aveva già gli occhi lucidi e un sorriso strano stampato in faccia.
Tutti i ragazzi sembravano entusiasti dell'idea di Louis e si alzarono.
Dana li seguìva non molto convinta attraverso un corridoio tenendo la mano che Harry le aveva offerto.
Dopo aver percorso il corridoio si trovarono avanti tre porte, una era dei bagni, si riconosceva per la scritta wc fuori.
Ma le altre due non avevano nessuna scritta.
I ragazzi entrarono in quella centrale .
La stanza era piena di persone che occupavano i tavoli dei vari giochi d'azzardo.
In fondo alla stanza c'era una sorta di palcoscenico con tre pali sui quali stavano ballando due ragazze bionde e una mora praticamente solo in tanga.
Dana rimase immobile disgustata.
In che razza di posto mi ha portato Harry, e perché viene in questi posti? Dove ci sono addirittura delle spogliarelliste.
Dana era confusa ma anche un pò gelosa di Harry.
"Vieni Dana andiamoci a sedere a qual tavolo" le disse Niall che poi si andò a sedere, tutti seguirono il suo esempio.
"Quindi nella stanza di prima si beve e qui si gioca?" Chiese Dana studiando l'espressione di pura eccitazione sui volti di tutti tranne che su quello di Zayn che rimaneva impassibile.
"perspicace " disse proprio lui prima di sbuffare.
Dana alzò gli occhi al cielo.
"Non farlo con me"disse Zayn.
"Non fare cosa" chiese la ragazza non capendo veramente.
"Alzare gli occhi al cielo".
"Non sei il mio capo o qualcosa di questo genere quindi posso farlo".
Zayn sbuffò prima di alzarsi e andare a un tavolo coperto di tessuto verde ed iniziare a giocare a carte con altri uomini, che a differenza sua erano vestiti in modo elegante.
"Non te la prendere é molto scontroso" disse Harry.
"Non me la prendo tranquillo."
Tanto pagherà tutto, anche questo. Pensò Dana prima di sorridere a Harry.
"Bene la sfiga vuole che i posti per giocare siano tutti occupati, dobbiamo aspettare almeno dieci quindici minuti prima che uno dei tavoli da gioco si liberi" comunicò Liam.
Tutti annuirono.
Questo é il momento adatto Dana.
"Ragazzi io ho un'idea per uccidere il tempo". Disse la ragazza sorridendo.
Tutti i ragazzi la guardarono con aria interrogativa.
"Tutto quello che succede al secrets rimane al secrets, giusto?".
I ragazzi annuirono non capendo dove volesse andare a parare Dana.
"Allora perché non raccontarci dei segreti? Tanto rimane tutto qui tra queste mura".
"Che tipo di segreti?" Chiese Harry, che aveva paura che in qualche modo sarebbe finito a dire la verità sul fatto di essere infatuato di Dana.
La ragazza si guardò in torno, facendo finta di pensare poi costruì un contatto visivo con Harry e sorridendo dolcemente esclamò "segreti come le nostre paure?".
I ragazzi si scambiarono strane occhiate non molto convinti, ma poi un pò per colpa del alcol , un pó per la noia accettarono di raccontare le proprie paure.
"Chi inizia?" Chiese Niall, prima di prendere un sorso di alcol dal suo bicchiere.
"Posso iniziare io" si offrì la ragazza, mentre sul suo viso nasceva uno strano ghigno.
"Allora vai Dana dicci la tua paura, quella di cui hai più paura." Disse Harry.
La ragazza ci pensò un pò sù, ormai dopo le prese in giro le torture non aveva più paura di niente.
Mentre Dana rifletteva i ragazzi tenevano gli'occhi fissi su di lei in attesa di sapere la risposta.
"Io ho paura di non riuscire a finire quello che ho cominciato" disse semplicemente dando un veloce sguardo a tutti.
I ragazzi non capirono le sue parole, ma nessuno chiese niente, terrorizzati dall'idea di sembrare troppo ubriachi per connettere il cervello.
Harry invece pensava e sperava che Dana si riferisse a una possibile relazione con lui.
"Ora tocca a voi" disse Dana sorridendo.
Intorno al tavolo si creò silenzio, per una strana ragione nessuno voleva dire la sua paura.
Ma Liam, pensò che restando zitto sarebbe sembrato un codardo così si schiarì la gola per ottenere l'attenzione di tutti.
"Io ho paura dei cucchiai" disse.
Non può essere vero un ragazzo non può avere paura dei cucchiai? Sta scherzando sicuro.
"Cucchiai?" Chiese Niall prima di scoppiare a ridere seguito da tutti, compresa Dana.
"Si non é che ho proprio paura é una fissa, non mangio dai cucchiai perché non so da dove vengono e se sono abbastanza puliti.
Ognuno ha la sua fissa o paura e la mia é questa, punto." Si difese Liam, facendo smettere di ridere i presenti.
"Se questo dovesse uscire di qui ve la farò pagare" comunicò a denti stretti.
Tutti annuirono.
Oh si tranquillo nessuno saprà niente, pensò Dana che poi sorrise tra se e se.
"Io ho paura del buio" se ne uscì Niall, per poi continuare a spiegare "intendo il buio assoluto quando non riesci a vedere niente se non il nero, solo nero. Questo mi fa fottutamente cagare in mano" disse rabbrividendo.
Dana mise una mano sulla sua spalla per rassicurarlo, e Niall le sorrise di rimando.
Harry vedendo il gesto di gentilezza di Dana nei confronti del biondo, strinse la mascella e i pugni cercando di tenere a bada la rabbia.
"Bhe,io soffro di claustrofobia" disse Louis sorridendo appena come per dimostrare che comunque niente lo intimoriva veramente.
"E si é veramente la mia paura più grande" aggiunse.
"Io ho paura di mostrare una parte di me alle persone, non a voi che siete i miei fratelli ma alle altre persone, e ho paura di soffrire per amore" Disse Harry quasi con tono arrabbiato, ottenendo l'attenzione di tutti.
Dana capì quello che intendeva Harry e forse questa era una delle paure peggiori che si potesse avere, mostrarsi per come si é realmente senza maschere é la cosa più difficile.
Per non parlare della paure dell'amore, tutti almeno una volta nella vita hanno avuto paura di metrersi in gioco, perché amare significa anche essere pronti a soffrire.
Dana mise una mano su quella di Harry e la strinse gentilmente, lui ricambiò la stretta accennando un sorriso che fece intravedere le sue fossette.
Sul tavolo calò di nuovo il silenzio finché i ragazzi si alzarono per andare a giocare ai vari giochi d'azzardo.
"Andiamo anche noi?" Chiese Harry a Dana.
Lei scosse la testa, odiava quei giochi.
"Vai tu io rimango qui seduta".
Come al solito i due iniziarono a litigare Harry voleva rimanere con lei mentre Dana voleva che Harry andasse a divertirsi.
Questa volta forse la prima fra tutte vinse Dana, ed Harry andò lasciandola sola con il suo bicchiere ormai vuoto di Coca-Cola.
Dopo alcuni minuti qualcuno spostò la sedia davanti a Dana e si sedette.
Lei alzò gli occhi trovandosi davanti Zayn.
"Finito di giocare?" Chiese lei cercando di essere amichevole.
"Si, ora vuoi venire con me in bagno a scopare?"chiese lui alzando le spalle come se le avesse chiesto una cavolata.
Dana sgranò gli occhi.
Che schifo, é peggio di Harry che si scopa Sara questo.
"No grazie Zayn, vai da qualche troia non da me"
"Le ragazze sono tutte troie"
"Gli uomini pure!" Urlò Dana alzandosi.
Prendendola come una sfida anche Zayn si alzò.
"Quindi ammetti di essere una troia?".
"Non l'ho mai detto, idiota".
Dana si allontanò da Zayn lasciandolo solo e andò vicino a Harry.
"Possiamo tornare a casa?" Chiese dolcemente.
"Si fammi finire qui e andiamo" disse Harry senza alzare lo sguardo.
"Harry" piagnucolò come una bambina.
Harry alzò lo sguardo e incrociò il suo.
Dal contato visivo capì che qualcosa non andava, così si sbrigò a finire la partita salutò i ragazzi in fretta e furia e portò via Dana da quel posto.
"Cosa é successo, sembra che tu stia per piangere" chiese Harry mentre accendeva l'auto per poi partire.
"Niente,sono solo stanca"
"Dana sai che non puoi mentire?"
Dopo cinque minuti in cui Harry pregava Dana si sapere la verità, lei le raccontò di Zayn.
In qualche modo l'aveva ferita, ancora.
"Lo uccido"disse Harry più a se che a Dana , ma lei sentì e lo pregò di fare finta di niente.
"Harry?" Chiese Dana prima di scendere.
"Zayn di cosa ha paura?".
Harry pensò che quella domanda era strana, ma decise di rispondere ugualmente "Zayn ha paura dei clown"
Dana annuì per dar capire di aver capito, poi stampò un bacio sulla bocca a Harry e scappò dentro casa.
Il piano stava andando alla grande.***
É il capitolo più lungo che abbia mai scritto, spero vi piaccia e che non vi annoi.
Votate e commentate se vi và, mi farebbe piacere leggere i vostri commenti per sapere se vi piace la storia o meno.
Stiamo per entrare nel vivo, preparatevi :)Ciao Martina, ci ho messo tanto a scrivere ma é lungo, quindi mi perdoni?
E ricordati la migliore vendetta é il perdono.Un bacio a tutti.
STAI LEGGENDO
Vindictive || Harry Styles.
Fanfiction"Perdonare é giusto, vendicarsi é fottutamente divino". Dana vuole la sua vendetta, e per averla é pronta a tutto.