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• Perchè non mi capisci?•

<coraggio T/n sai che con noi puoi parlere> disse Connie da dietro la porta.

Da quando tornammo da quell'escursione, decisi di non uscire più da camera mia, solo Mikasa tre volte al giorno mi portava i pasti ma entrava dalla "porta secreta". Era il mio unico contatto con il mondo.

Non sapevo neanche io perché non volessi uscire,ma la sensazione di fallimento e la paura delle domande su mio fratello mi rinchiuse in me stessa.

Passavo le giornate a fare docce infinite, per cercare di lavare via dalla mia mente tutti i brutti ricordi di quel giorno a Shiganshina, inutilmente. Oppure leggevo, mi mancava da morire Armin e i suoi scleri se i personaggi di una storia facevano stronzate.

In realtà mi mancavano tutti, ma un mostro dentro di me mi teneva ferma li dentro,le lenzuola la mattina diventavano sabbie mobili, anche se non avevo sonno non mi alzavo, avevo paura di affrontare un altro giorno, oppure semplicemente la realtà.

Quella notte però decisi finalmente di uscire, dovevo parlare dovevo sfogarmi e solo una persona poteva aiutarmi: Levi

Sali le scale per raggiungere il secondo piano,arrivai di fronte la porta del Capitano.
Non mi presi neanche la briga di bussare, ormai Levi lo conoscevo in tutto e per tutto, e capitemi quando dico proprio tutto.

< mocciosa?> era sdraiato come al suo solito a guardare il soffitto, non incrociò neanche il suo sguardo col mio
< cosa vuoi, sparisci per due giorni e ora appari come se niente fosse, per favore fuori da camera mia> disse lui freddo
< va bene Capitano> non avevo neanche la forza di reagire, ero a pezzi, e la cosa mi dava fastidio.

Levi non disse niente e mi lasciò uscire, come se tra noi non fosse successo niente.

Il giorno dopo sarebbero arrivati il resto dei soldati e saremmo partiti subito per il Wall Sina, proprio quella mattina, avevo bruciato la mia ultima possibilità di parlare di lui.
Nessuno può capirmi, odio la mia vita.

Da domani sarei stata una ragazza diversa, basta essere dolce o gentile, basta farsi condizionare dalle emozioni, Cristo! sarei diventata un apatica con quel nano bastardo.
Improvvisamente mi venne in mente la ragazza dai capelli ramati di nome Petra, solo a lei dissi di mio fratello, anche se eravamo state insieme poche ore, la sua compagnia mi rassicurò. Ripensai a quel piccolo corpo schiacciato contro la corteccia di quel maledetto albero, e il suo sangue sparso ovunque in quell'aria. L'avrei vendicata

Avrei ucciso l'ospite del gigante dalle fattezze femminili! E nulla mi avrebbe fermato.

Mi misi a letto e stranamente mi addormentai, feci un incubo, ma non i classici brutti sogni irreali, questo pareva invece dei

ricordi

Un gigante, simile a quello di Eren solo più peloso,schiacciava e ammazzava i membri di una povera famiglia, e io ero a guardarlo.

Buio!

Luce!

Ero sulla riva di un lago e un tipo mi stava parlando
< Kenny sei molto forte invece> dissi io
una figura senza volto fatta a eccezione per la bocca mi sorrideva.

Buio!

Luce!

< chiudete i cancelli, i miei sudditi non dovranno mai sapere di Marley e del mondo esterno a noi>

Signorsì...nano /Levixreader/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora