Izuku viveva in un complesso di appartamenti dall'aspetto mediocre in un quartiere poco raccomandabile. Probabilmente il suo appartamento era piccolo, ma Shōto era sicuro che nonostante tutto, assomigliasse ad una casa più di quanto la sua avesse mai fatto.
Se solo suo padre avesse potuto vederlo il quel momento, davanti a quella porta...Shōto non voleva nemmeno pensarci, era terrorizzato al solo pensiero.
Non era nemmeno tornato a casa quel pomeriggio, certo che se lo avesse fatto, il padre gli avrebbe impedito di uscire in un modo o nell'altro.
Si era nascosto in un parco poco lontano dalla scuola ed aveva atteso nervosamente che arrivasse il momento di andare a casa di Izuku.
Aveva fatto finta di non notare gli sguardi dei passanti e i bambini che lo avevano indicato chiedendo alla madre di quella brutta macchia sul suo volto, manco fosse un animale da circo. Avrebbe dovuto esserci abituato, eppure non era così.Shōto esitò per qualche secondo, la mano ferma a mezz'aria ed il cuore in gola.
Poteva ancora voltarsi e tornare indietro, avrebbe potuto mandare un messaggio e dire a Izuku che non stava bene, o che non poteva più raggiungerli a causa di qualche imprevisto, ma mentre cercava di decidere, la sua mano aveva già suonato il campanello.Il fatto che non stesse bene non era poi una gran bugia.
Sebbene Shōto avesse imparato a subire in silenzio, quando a subire erano sua sorella e suo fratello, non riusciva proprio a stare zitto, e vedere Fuyumi essere presa a schiaffi non era decisamente qualcosa che Shōto riusciva a sopportare; così adesso gli faceva male ogni parte del corpo ed ogni respiro pareva essere una coltellata, perché Enji non era stato affatto clemente quando si era intromesso tra i due la sera prima. Forse aveva di nuovo una costola rotta, infondo la sensazione era quella, ma doveva sopportarlo; infondo per sua sorella avrebbe fatto di tutto."Ciao Shōto!" - lo accolse Izuku con un sorriso spalancando la porta dell'appartamento.
Izuku sembrava felicissimo del suo arrivo, e anche se Shōto non poteva nemmeno immaginarselo, il ragazzo aveva passato quelle poche ore che separavano l'uscita da scuola al loro incontro, camminando nervosamente per casa. Forse era stupido, ma per Izuku era un primo passo importantissimo ed era sicuro che con un po' di costanza sarebbe riuscito a buttare giù le mura che circondavano il cuore di Shōto e farvisi strada. Forse era un po' troppo ottimista, ma d'altronde era fatto così.Izuku si spostò di lato facendo entrare Shōto per poi chiudere la porta alle sue spalle.
"Puoi lasciare le scarpe qui, gli altri sono già arrivati da un po'..." - disse Izuku guardando Shōto togliersi le scarpe e riporle in modo ordinato in un angolo, quasi troppo ordinato per essere un ragazzo della sua età. Izuku non era una persona particolarmente ordinata, la sua stanza era spesso un disastro e sua madre lo rimproverava spesso; eppure, la precisione di Shōto era spaventosa. Izuku lo aveva osservato attentamente in classe, sul suo banco c'erano sempre solo un quaderno, una penna ed un astuccio che teneva sempre rigorosamente chiuso nell'angolo destro del banco, perfettamente allineato ai lati del banco. La sua giacca non aveva mai una grinza, la cravatta era sempre annodata alla perfezione e la postura impeccabile, e più di una volta a Izuku era passato per la testa che forse, data l'estrema precisione in ogni cosa, Shōto avesse qualche sorta di disturbo ossessivo compulsivo. Aveva persino fatto ricerche in merito ed era arrivato ad ipotizzare che magari aveva sviluppato quel disturbo per via di una fobia dei germi, e che per questo Shōto era schivo verso tutti.
"Sono le quattro e un minuto" - puntualizzò Shōto dopo aver guardato l'ora sul suo orologio.
Izuku non poteva saperlo ma Shōto era arrivato da almeno mezz'ora ed era rimasto davanti casa sua ad aspettare con il telefono tra le mani.
Era rimasto a lungo a fissare il contatto di Izuku nella sua rubrica: il primo contatto che aveva registrato in vita sua.
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𝖥𝗂𝗈𝗋𝖾 𝖽𝗂 𝗅𝗈𝗍𝗈 [𝖳𝗈𝖽𝗈𝖣𝖾𝗄𝗎/𝖣𝖾𝗄𝗎𝖳𝗈𝖽𝗈]
Fanfic"Ti avessi incontrato in altre mille vite, ti avrei scelto ogni volta. Non conta il dolore che ne è seguito, conta che anche solo un giorno di quelli che abbiamo avuto ha fatto di quel momento 'il ne vale la pena' " Un nome appare sul tuo polso per...