IMPORTANTE!
Salve personcine, siamo arrivati credo al momento più buio della storia, momento in cui un warning ad inizio capitolo è più che necessario.
Siete già incappati in varie scene di violenza, ma qui si scende a livelli...direi estremi.
Ho esaurito la cosa in poche righe perché parlare di violenza sessuale mi risultata davvero difficile; e sebbene la scena in sé non sia particolarmente grafica/dettagliata, ma solo accennata, mi ha fatto piuttosto male scriverla.
Quindi, mi sembra doveroso avvisarvi in anticipo e darvi la possibilità di saltare la parte in questione.
Metterò un WARNING ⚠️, così che possiate riconoscerla e saltarla facilmente se volete.
Detto questo vi lascio al capitolo e spero che non sia poi così orribile.
Ci vediamo presto con un nuovo capitolo.Ps. I commenti sono sempre apprezzati.
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Il ritorno a casa gli era sembrato troppo veloce, eppure lui ed Izuku avevano temporeggiato a lungo prima di prendere il treno.
Nessuno dei due sembrava intenzionato a lasciare andare l'altro, e Izuku aveva trovato qualsiasi scusa pur di trattenere Shōto lì con lui, parlando di qualsiasi cosa gli passasse per la testa fino a quando, esaurite le idee, era rimasto in silenzio a fissare le loro dita intrecciate in mezzo al via vai di persone che li circondava.
A quel punto, seppur controvoglia, Izuku lo aveva lasciato andare con un bacio sulla guancia ed un lungo abbraccio che aveva decisamente faticato a sciogliere.
Per qualche istante Shōto aveva pensato di fermarlo, di temporeggiare ancora, magari anche di dargli un bacio, ma per quanto il suo cuore lo desiderasse, il suo corpo non si era mosso di un millimetro ed aveva lasciato che Izuku si allontanasse senza dire o fare nulla.Se c'era qualcosa di cui Shōto era grato era il fatto che Izuku non avesse chiesto cosa si fossero detti lui e Tsukauchi, anche perché in tutta onestà non avrebbe saputo cosa rispondere: infondo c'era ben poco da dire.
Per qualche minuto Shōto ci aveva creduto, l'uomo sembrava averlo davvero preso sul serio, quasi gli era sembrato preoccupato, ma poi si era sgretolato tutto. Erano bastate due parole dal suo superiore ed in un battito di ciglia ogni speranza che qualcuno finalmente lo tirasse fuori da quelle mura si era volatilizzata.
Non avrebbe dovuto fare male, Shōto sapeva che sarebbe finita così, se lo era ripetuto per anni, eppure sentirsi così piccolo e di poco conto era devastante. Era come se fosse muto, avrebbe potuto urlare a squarciagola tra migliaia di persone e nessuno lo avrebbe mai sentito.Il treno era quasi vuoto quando Shōto vi era salito e poggiando la testa contro il finestrino, il ragazzo pregò che il padre non fosse ancora rientrato in casa, così non avrebbe notato il suo ritardo.
Quando era finalmente arrivato a casa, si era chiuso il cancello alle spalle ed aveva attraversato il cortile notando distrattamente come la macchina della sorella mancasse. Non si chiese neanche dove fosse, non si preoccupò minimamente: loro padre non prestava poi così tanta attenzione a lei, e un po' Shōto la invidiava per questo; così come invidiava Natsuo che riusciva ad evitare di tornare a casa per intere settimane, o Toya che in quella casa non ci metteva piede da almeno 10 anni."Ti facevo più intelligente." - la voce del padre lo fece trasalire mentre chiudeva delicatamente la porta di casa.
Shōto si voltò a guardare l'uomo che lo fissava a braccia conserte infondo al corridoio poggiato allo stipite della porta di cucina. Il ragazzo non rispose, limitandosi ad abbassare il capo mentre si toglieva le scarpe e le riponeva ordinatamente al loro posto.
Non aveva idea di cosa stesse parlando suo padre, ma neanche gli interessava saperlo.
Shōto percorse il corridoio a testa bassa in silenzio sperando di riuscire ad oltrepassare suo padre e rifugiarsi in camera per il resto della serata."È stata un idea di quel maledetto moccioso, non è vero?" - chiese suo padre afferrandolo con forza per un braccio facendolo gemere di dolore.
"Non so di cosa stai parlando..." - sospirò Shōto cercando invano di liberarsi dalla presa del padre che sembrava stringersi sempre di più proprio sul livido che già gli adornava il braccio.
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𝖥𝗂𝗈𝗋𝖾 𝖽𝗂 𝗅𝗈𝗍𝗈 [𝖳𝗈𝖽𝗈𝖣𝖾𝗄𝗎/𝖣𝖾𝗄𝗎𝖳𝗈𝖽𝗈]
Fanfiction"Ti avessi incontrato in altre mille vite, ti avrei scelto ogni volta. Non conta il dolore che ne è seguito, conta che anche solo un giorno di quelli che abbiamo avuto ha fatto di quel momento 'il ne vale la pena' " Un nome appare sul tuo polso per...