Capitolo 8

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Dieci giorni di assenza non erano bastati a cancellare lividi e fratture, ma se non altro erano diventati facili da gestire. Bastava un po' di trucco in volto e una buona dose di concentrazione per nascondere il dolore, perché nessuno si accorgesse di come realmente stava.
Non si aspettava certo che i suoi compagni gli organizzassero una festa di ben tornato, ma neanche che nessuno notasse il suo rientro. Sembrava quasi che non fosse mai mancato, e se non fosse stato per il commento del professore di matematica sul suo 'prendersi una bella vacanza', probabilmente, nessuno lo avrebbe nemmeno notato seduto al suo posto in fondo all'aula.
Contro ogni aspettativa, nemmeno Izuku gli aveva rivolto la parola. Ad essere sinceri, il ragazzo non lo aveva nemmeno guardato per un secondo, e nonostante avesse fatto di tutto perché le cose si evolvessero in quel modo, Shōto non poteva che esserne amareggiato.

Forse era patetico, ma in qualche modo sperava che Izuku non se ne andasse mai a prescindere da qualsiasi parola gli avesse lanciato contro. Ma che gli passava per la testa?
Pensava davvero che Izuku avrebbe continuato ad insistere ancora ed ancora mentre lui lo respingeva? Era patetico.
Suo padre glielo aveva ringhiato contro così tante volte, eppure, fino a quel momento non gli aveva mai creduto davvero.
Per la prima volta però, pensò che avesse ragione lui.
Non importava quante volte si fosse rialzato, quante volte avesse incassato colpi senza arrendersi; era patetico.

Era patetico anche il modo in cui il suo sguardo seguiva ogni azione di Izuku, aspettando che il ragazzo si voltasse verso di lui e lo notasse. Lo aveva guardato unirsi ai suoi amici al suono della campanella per uscire dall'aula a godersi la ricreazione, e per un secondo aveva pensato di alzarsi e seguirlo. Per dirgli cosa, non lo sapeva, ma l'impulso c'era stato.
Tuttavia, i suoi piedi si erano fermati di fronte alla cattedra, dove il professor Yamada stava raccogliendo le sue cose per lasciare il posto al professore di fisica; professore che Shōto non aveva ancora avuto modo di conoscere.

"Mi scusi professore, per quanto riguarda la ricerca della scorsa settimana..." - Shōto cominciò, ma il professore non lo fece continuare. Yamada si lasciò sfuggire una leggera risata per poi sorridergli.

"Izuku non scherzava quando ha detto che eri irraggiungibile. Ad ogni modo, non preoccuparti; Izuku mi ha spiegato che sei stato malato la scorsa settimana, ma che per il resto hai svolto il lavoro con loro. Non devi fare nulla, semplicemente goditi il vostro 9."

"Oh..." - disse soltanto Shōto mentre il professore varcava la porta.

Nello stesso momento Izuku rientrava in classe seguito da Ochaco. Si guardarono brevemente prima che la ragazza richiamasse la sua attenzione e lo sguardo di Izuku tornasse a concentrarsi su di lei.
Shōto si sentì geloso per la prima volta in vita sua; avrebbe voluto che il suo sguardo rimanesse su di lui, anche solo per qualche istante di più, ma non era successo e probabilmente non sarebbe successo mai. D'altra parte, non si meritava l'attenzione di una persona come Izuku.

-

Una settimana, era bastata una settimana perché Shōto perdesse la testa. Non che lo desse a vedere, ma era al limite.
Non sopportava più il silenzio e l'indifferenza di Izuku, e così, mentre uscivano da scuola, le sue labbra si erano mosse per fargli commettere l'ennesimo errore.

"Izuku..." - lo aveva chiamato. Era ad un passo da lui, più vicino di quanto gli fosse stato negli ultimi giorni. Era così vicino che se avesse allungato la mano avrebbe potuto toccarlo.
E dio sa se non avrebbe voluto farlo.

Ochaco e Tenya si erano voltati subito, Izuku ci aveva messo qualche secondo in più.
Se uno sguardo avesse potuto uccidere, probabilmente quello di Ochaco lo avrebbe pugnalato ripetutamente fino alla morte.
Izuku sospirò quasi impercettibilmente per poi far rimbalzare il suo sguardo tra i suoi amici.

𝖥𝗂𝗈𝗋𝖾 𝖽𝗂 𝗅𝗈𝗍𝗈 [𝖳𝗈𝖽𝗈𝖣𝖾𝗄𝗎/𝖣𝖾𝗄𝗎𝖳𝗈𝖽𝗈]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora