Capitolo 5

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Non aveva avuto neanche il tempo di chiudere la porta d'ingresso che si era ritrovato sul pavimento. Non aveva idea di cosa stesse urlando il padre, il suo cervello non riusciva a registrare le parole, le uniche certezze che aveva in quel momento erano il dolore alla guancia ed al polso su cui era caduto in malo modo.
Era solo l'ennesimo schiaffo, non era certo una novità, ma era stato abbastanza forte da fargli perdere l'equilibrio e probabilmente lasciare a Shōto un altro livido da nascondere.

"Dove diavolo sei stato?" - aveva urlato ancora più forte suo padre.

Shōto sobbalzò leggermente al tono alto del padre, nonostante gli anni, non riusciva ancora ad essere completamente indifferente alle sue urla. Si lasciò sfuggire un piccolo sospiro e, alzando leggermente gli occhi dal pavimento, vide sua sorella arrivare dalla fine del corridoio. Shōto scosse leggermente la testa chiedendole silenziosamente di non avvicinarsi e bastò quel piccolo gesto perché Fuyumi si bloccasse sul posto cosciente del fatto che un suo intervento avrebbe probabilmente peggiorato la situazione.

Shōto tentò di rialzarsi, ma un calcio lo face ricadere al suolo.

"Ho detto forse che potevi rialzarti?" - chiese stizzito Enji poggiando un piede sulla spalla destra di Shōto per tenerlo giù.

Shōto scosse la testa in un no trattenendo un lamento di dolore per non adirare ulteriormente il padre; ma il dolore era decisamente difficile da sopportare: probabilmente sarebbe bastato solo un altro po' di pressione e la sua clavicola si sarebbe spezzata. Il fatto che dopo la loro ultima lite, la spalla fosse già decorata da un vistoso livido viola, di certo non aiutava.

"Te lo chiedo un'ultima volta: dove diavolo sei stato!?" - la voce del padre riecheggiò nel corridoio facendolo rabbrividire ancora.

"A casa di un compagno di classe." - disse Shōto a fatica cercando di nascondere la paura e continuare a respirare normalmente.

"Mi pare di averti detto di non socializzare o ne avresti pagato le conseguenze. Sei davvero così stupido?"

"Il professore di inglese ci ha dato una ricerca di gruppo, non avevo scelta" - balbettò Shōto trattenendo a malapena un urlo di dolore mentre il piede di suo padre premeva più forte.

"Papà..." - la voce di Fuyumi richiamò l'attenzione di Enji abbastanza per far alleggerire il peso del piede sulla sua spalla.
Enji le rivolse un'occhiataccia e sbuffando scocciato, controvoglia rimosse il piede dalla spalla del figlio.

"Sparite dalla mia vista." - sputò Enji lanciando uno sguardo disgustato al figlio prima di sparire lungo il corridoio dopo avergli assestato un calcio nel costato. Un lamento strozzato trapelò dalle sue labbra.
Strinse gli occhi e si morse il labbro inferiore per trattenere qualsiasi altro gemito di dolore mentre lentamente si mise a sedere. Solo quando riaprì gli occhi si rese conto che sua sorella lo aveva raggiunto e si era inginocchiata di fianco a lui.
Gli porse una mano offrendogli silenziosamente il suo aiuto per rialzarsi, ma Shōto spostò il suo sguardo altrove e radunando tutte le sue forze si alzò da solo per dirigersi lentamente verso la sua stanza; una mano poggiata leggermente contro le sue costole mentre i passi della sorella si perdevano dietro di lui.

"Come è andata?" - chiese Fuyumi chiudendo la porta della stanza mentre nella mano libera teneva una busta di ghiaccio istantaneo.

Fuyumi si sedette di fianco a lui sul futon e poggiò il ghiaccio sulla guancia del fratello che al contatto con esso sobbalzò leggermente.

"Shōto..." - richiamò la sua attenzione la sorella dopo un lungo silenzio.

"Dovresti andartene..." - Shōto mormorò incapace di pensare ad altro se non al fatto che Fuyumi dovesse andarsene da quell'inferno il prima possibile. Lei lo guardò in silenzio per qualche momento ed abbasso lo sguardo quasi ferita da quelle parole.

𝖥𝗂𝗈𝗋𝖾 𝖽𝗂 𝗅𝗈𝗍𝗈 [𝖳𝗈𝖽𝗈𝖣𝖾𝗄𝗎/𝖣𝖾𝗄𝗎𝖳𝗈𝖽𝗈]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora