𝖥𝗂𝗈𝗋𝖾 𝖽𝗂 𝗅𝗈𝗍𝗈 [𝖳𝗈𝖽𝗈𝖣𝖾𝗄𝗎/𝖣𝖾𝗄𝗎𝖳𝗈𝖽𝗈]

Capitolo 25

[AN]
Salve!
Dopo un'infinità sono qui per droppare un nuovo capitolo.
Chiedo perdono per l'ennesima infinita attesa. Spero che almeno ne valga un minimo la pena.
Come al solito, le recensioni sono ben accette. ❤️

See you soon! ❤️

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Due mesi dopo

Shōto era un idiota, non c'era dubbio che lo fosse.
Non aveva idea di cosa gli fosse passato per la testa quando era sgattaiolato fuori dalla sua stanza e dall'appartamento di suo fratello approfittando di quell'istante di distrazione di Keigo, ma dopo quasi quattro ore di treno, davanti al cancello della sua scuola, sapeva di aver fatto una cazzata.

Cosa avrebbe fatto quando avrebbe visto Izuku?
Cosa avrebbe fatto il ragazzo vedendolo?
Non poteva farcela, aveva sbagliato, era ancora troppo presto. Che poi: presto per cosa? Non avrebbero nemmeno dovuto rivedersi, Shōto lo aveva messo nero su bianco in quello stupido messaggio.
Eppure, contro ogni logica, era davanti a quella scuola ed una parte di lui sperava di vedere quei ricci verdi e quel volto ricoperto di lentiggini spuntare dalla porta di ingresso, certo che Izuku sarebbe stato bellissimo come sempre.

Shōto invece era uno straccio ed era sicuro di avere un aspetto orribile. Non ricordava l'ultima volta che aveva messo piede fuori casa e respirato l'aria esterna, ne tantomeno ricordava quando aveva fatto un pasto completo l'ultima volta. La sua pelle, ancora vittima di un numero esorbitante di docce e sporadicamente anche delle sue unghie, sembrava essere sempre in fiamme ed il suo polso, seppur non più ingessato, non era ancora del tutto guarito e spesso faceva ancora male mentre il rigido tutore che lo avvolgeva spesso gli dava prurito.

La sua psichiatra avrebbe avuto da ridire su questa cazzata, così come sua fratello, sua sorella e persino Tōya ed i suoi compagni.
Doveva tornare indietro, doveva andarsene prima che qualcuno lo vedesse o che suo padre lo trovasse, perché se suo padre lo avesse trovato, per lui sarebbe stata la fine e tutto quello che avevano fatto i suoi fratelli in quei due mesi per lui sarebbe stato vano.
Eppure non riusciva più a muoversi; l'aria sembrava mancargli e le sue gambe sembravano essere di piombo in quel momento, costringendolo a rimanere immobile anche quando non avrebbe voluto far altro che correre indietro verso casa di Tōya.
Ma era tardi ormai.

Ochaco si fermò a pochi passi dal cancello di ingresso improvvisamente, per un istante le era sembrato di vedere un fantasma. Eppure Shōto era reale, lì di fronte a lei, immobile, pallido, con delle occhiaie profonde e sembrava tremare dal freddo nella larga felpa nera che indossava, nonostante l'autunno fosse appena iniziato e le temperature fossero ancora piuttosto miti.

"Shōto??" - chiese avvicinandosi con voce esitante, cercando di ignorare il modo in cui il ragazzo sembrò sbiancare ancora di più.

"Todoroki, che fine avevi fatto?!" - Tenya chiese avvicinandosi a sua volta.

Nessuno in classe se ne era mai preoccupato, non apertamente almeno. Nessuno aveva mai fatto domande, l'assenza di Shōto pareva non importare a nessuno, il suo banco vuoto veniva semplicemente ignorato. Molti avevano iniziato a spargere voce che Shōto si era ritirato da scuola per via della sua palese ansia sociale che apparentemente tutti avevano notato, altri invece dicevano che probabilmente il 'signorino' era andato a studiare all'estero in chissà quale scuola d'élite. Ochaco sapeva la verità, ma non aveva smentito nessuna di quelle voci, scegliendo il silenzio perché infondo non erano affari suoi.

Shōto rimase in silenzio a fissarli, le mani nelle tasche della sua felpa si strinsero a pugno mentre cercava la volontà di voltarsi e allontanarsi, o almeno di pronunciare una singola parola. Ma la sua voce si fermava sempre in gola rimanendo così solo un lontano ricordo; perché Shōto non ricordava neanche più quando avesse detto la sua ultima parola e tutto sommato non gli sembrava nemmeno tanto importante. D'altra parte ogni volta che aveva cercato di parlare, nessuno lo aveva ascoltato.