Capitolo 16

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Izuku dubitava si potesse essere così felici e tristi allo stesso tempo; per quanto si sforzasse, non riusciva a ricordare un singolo istante della sua vita in cui aveva provato entrambe quelle emozioni così contrastanti contemporaneamente.
Eppure, mentre stava con la testa poggiata sulla spalla di Shōto e giocherellava con le dita della sua mano sinistra, Izuku non poteva far a meno di pensare al fatto che presto sarebbero stati nuovamente a Tokyo e tutto sarebbe tornato alla triste normalità.
Quindi, per quanto fosse felice di stare così vicino a Shōto, Izuku non poteva che essere allo stesso tempo triste all'idea che presto sarebbe tutto finito.

"Cosa ti turba?" - chiese Shōto facendolo sobbalzare appena.

Izuku sospirò e dopo qualche secondo di esitazione alzò la testa dalla spalla di Shōto e, senza lasciar andare la mano del più piccolo, si sistemò a sedere in modo da poter incrociare il suo sguardo con più facilità.

"È che avrei voluto che la gita durasse di più..." - Izuku ammise con un sorriso triste.

"Ti saresti annoiato..." - disse Shōto scrollando leggermente le spalle.

Izuku rimase a guardarlo in silenzio per qualche secondo per poi lasciare andare una mezza risata poggiando la fronte sulla spalla dell'altro ragazzo, conscio del fatto che Shōto non avesse capito cosa realmente intendesse. Poco gli importava dei templi e dei parchi, ciò che davvero Izuku voleva era un po' più di tempo con Shōto.

"Se fosse durata di più, avremmo potuto passare più tempo assieme..." - spiegò Izuku poggiando di nuovo la testa sulla spalla del più piccolo per poi riprendere a giocherellare con la sua mano.

"Oh..."- sussurrò appena Shōto guardando distrattamente fuori dal finestrino.

Sarebbe stato bello, non poteva negarlo.
Alla fine era stato così semplice abituarsi alla costante presenza di Izuku, che l'idea di tornare a casa non gli procurava solo ansia ma anche tanta tristezza. Sapere che una volta sceso da quell'autobus sarebbe tornato al suo personale inferno, senza poter più passare ore ad ascoltare la voce di Izuku, era straziante. Pensare alla miriade di insulti e schiaffi che il padre gli avrebbe dato, ai lividi che avrebbe dovuto nascondere, agli occhi lucidi che Izuku avrebbe avuto ogni volta che li avrebbe notati...

"Anche io avrei voluto durasse di più..." - disse Shōto in poco più di un sussurro poggiando la guancia sui riccioli verdi di Izuku che, da parte sua, fece fatica a trattenere un sorriso mentre stringeva un po' più forte la mano del più piccolo.

~

Il tempo era passato troppo in fretta, e le mura di recinzione dell'istituto che Shōto poteva vedere dal finestrino dell'autobus mentre i suoi compagni di classe scendevano, gli avevano completamente chiuso lo stomaco.
Era stato l'ultimo a scendere dall'autobus, ed una volta sceso l'ultimo gradino e poggiato il piede sull'asfalto, Shōto si era sentito nuovamente in trappola.
Istintivamente, senza pensarci neanche per un secondo, Shōto allungò una mano per afferrare quella di Izuku che si voltò a guardarlo confuso prima di rivolgergli un sorriso.
Avrebbe voluto poter salire nuovamente su quell'autobus e scappare lontano da tutto e tutti, solo lui, Izuku e le loro lunghe chiacchierate mentre si tenevano per mano. Una cosa così semplice e pura, così lontana dalla sua normalità.

"Senti, pensi di riuscire ad uscire domenica?" - chiese Izuku con un piccolo sorriso speranzoso.

Shōto sospirò guardandosi intorno per qualche secondo prima di concentrarsi nuovamente sul ragazzo di fronte a lui.

"Non lo so, mio padre rientra domani. Perchè?" - mormorò Shoto scuotendo le spalle appena.

"Ecco, domenica è..." - cominciò Izuku ma fu presto interrotto.

𝖥𝗂𝗈𝗋𝖾 𝖽𝗂 𝗅𝗈𝗍𝗈 [𝖳𝗈𝖽𝗈𝖣𝖾𝗄𝗎/𝖣𝖾𝗄𝗎𝖳𝗈𝖽𝗈]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora