Capitolo 22

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[A/N]
Salve personcine!
Lo so, lo so, avevate perso le speranze eh?!

Ed invece eccomi qui dopo più di due mesi con un nuovo capitolo!

Perché ci è voluto così tanto? Beh, mi sono finalmente laureata ed ho trovato lavoro, quindi il mio tempo libero è quello che è e spesso quando sono libera non ho voglia di far praticamente niente.
Ad ogni modo, dopo questa piccola parentesi sulla mia vita che non avete chiesto, vi lascio al capitolo. Spero che sia di vostro gradimento e che non sia stracolmo di errori ortografici.

Spero che ci rivedremo presto!
Come al solito, i voti ed i commentini sono sempre graditi.

See ya! <3

~

Odiava gli ospedali, li aveva sempre odiati.

La prima volta che Tōya aveva messo piede in un ospedale, Natsuo era un neonato ed aveva un febbrone da cavalli. Le luci forti e fredde avevano dato fastidio ai suoi occhi chiari ed i suoni che invadevano i corridoi, insieme al continuo piangere di suo fratello, gli avevano fatto venire il mal di testa. Dopo quel giorno erano state poche le volte in cui aveva varcato nuovamente le porte di un ospedale, suo padre aveva fatto in modo che qualsiasi questione sanitaria fosse gestita da un medico di fiducia a domicilio e ci erano voluti parecchi anni perché Tōya ne capisse il motivo.
L'ultima volta che ci era entrato, era stato quando sua madre era crollata ed aveva dovuto guardare sua madre in fin di vita praticamente legata ad un letto. L'odore di disinfettante che impregnava l'aria lo aveva nauseato fino a farlo vomitare e l'odore dei medicinali aveva cancellato il profumo di sua madre, e con con esso ogni briciola di ciò che restava di lei.
Tōya odiava gli ospedali incondizionatamente.

Varcare le porte di quell'ospedale quel pomeriggio gli era costato non poca fatica, ma l'abbraccio di Natsuo era stata una buona ricompensa e le chiacchiere leggere del fratello lo avevano distratto abbastanza da non dare peso ai rumori degli affollati corridoi.

"Fuyumi non c'è?" - chiese Tōya esitando di fronte alla porta della stanza di Shōto, per niente pronto a incontrare il fratello dopo tutti quegli anni.

"Non poteva saltare un altro giorno di lavoro..." - rispose Natsuo alzando leggermente le spalle e voltandosi a guardare il fratello con una mano poggiata sulla maniglia della porta.

Tōya mormorò un 'capisco' e prese un respiro profondo lanciando un'occhiata all'interno della stanza notando suo fratello seduto sul letto con lo sguardo apparentemente perso nel vuoto.

"Se dice qualcosa di cattivo, ignoralo. È arrabbiato con il mondo al momento..." - disse Natsuo abbassando la maniglia della porta dopo aver ricevuto dal fratello un flebile 'ok'.

Tōya lo seguì all'interno della stanza ascoltando distrattamente ciò che Natsuo gli stava raccontando per allentare la tensione, ma seppur solo con la coda dell'occhio, la sua attenzione era rivolta completamente al ragazzo seduto sul letto.

Shōto alzò lo sguardo dalle sue mani al suono della porta che si apriva e rimase in silenzio ad osservare come i suoi fratelli interagivano. Notò come Natsuo sorridesse e sembrasse non provare il minimo rancore nei confronti di Toya, e non riuscì a spiegarsi come ciò fosse possibile.

"C'è qualcosa che devo sapere?" - chiese Tōya.

Natsuo sembrò pensare bene a cosa rispondere per diversi secondi prima lanciare una breve occhiata a Shōto e fare spallucce. Shōto non si aspettava niente di meglio da lui, infondo Natsuo non era quasi mai a casa e crescendo non erano mai riusciti a legare davvero, lui costantemente sotto le grinfie di suo padre, e suo fratello nascosto in qualche angolo remoto della casa dove nessuno potesse trovarlo.

𝖥𝗂𝗈𝗋𝖾 𝖽𝗂 𝗅𝗈𝗍𝗈 [𝖳𝗈𝖽𝗈𝖣𝖾𝗄𝗎/𝖣𝖾𝗄𝗎𝖳𝗈𝖽𝗈]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora