Capitolo 12

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Alzarsi quella mattina era stato difficile, non tanto perché fosse dolorante, ma perché come spesso succedeva, Shōto aveva faticato ad addormentarsi la sera prima. Farsi una doccia e nascondere occhiaie e lividi sotto uno strato di correttore gli era costato più fatica del solito e, se non fosse stato per il fatto che Fuyumi lo avrebbe tirato fuori dal futon con la forza se necessario, Shōto sarebbe sicuramente rimasto a letto.

"Fuyumi, dove è papà?" - chiese entrando titubante in cucina.

"È già uscito, il suo aereo dovrebbe partire adesso..." - sorrise sua sorella poggiando una ciotola di riso in tavola.

Shōto sospirò mentre le sue spalle si rilassavano, ma non rispose, decidendo di sedersi a tavola in silenzio. Non aveva alcuna voglia di parlare, né tantomeno di mangiare; aveva lo stomaco così chiuso che solo il pensiero di mangiare lo nauseava, ma si sforzò di ingerire comunque qualcosa per il bene di sua sorella, certo che se non lo avesse fatto, Fuyumi si sarebbe preoccupata inutilmente e lo avrebbe riempito di domande.

"Non voglio andare" - disse poco dopo Shōto davanti alla porta di casa infilandosi una felpa del tutto inutile.

Era ormai estate e date le temperature del periodo, una semplice maglietta a mezze maniche sarebbe stata più che sufficiente. Quella felpa fuori stagione lo faceva sembrare stupido, ma purtroppo, andare in giro a maniche corte era un lusso che Shōto non poteva permettersi, perché tralasciando il fatto che odiasse il modo in cui tutti fissassero il suo polso fasciato, non poteva lasciare che qualcuno vedesse i segni degli abusi del padre. Il suo braccio destro era nuovamente ricoperto di lividi e abrasioni, si potevano facilmente distinguere le impronte lasciate dalle dita di suo padre nei punti in cui lo aveva afferrato e strattonato con violenza. I lividi sul sinistro erano più vecchi, stavano sbiadendo e da viola scuro avevano iniziato ad assumere un colore giallo-verdognolo. Qualche altro giorno e sarebbero spariti per essere rimpiazzati da lividi nuovi.

"Ne abbiamo già parlato. È un ottima occasione per passare un po' di tempo fuori di casa Shōto. Potresti finalmente socializzare, dovresti davvero provarci..." - ribadì Fuyumi per l'ennesima volta chiudendo lo zaino di suo fratello dopo averci infilato chissà cosa.

"Devo scappare a lavoro o farò tardi." - aggiunse qualche istante dopo poggiando lo zaino sulla valigia.

"Sono già pronto..." - borbottò Shōto guardandola infilarsi le scarpe prima di mettere lo zaino in spalla e afferrare la sua valigia.

"Mi raccomando, non fare tardi e chiamami quando arrivate a Kyoto ok?" - disse Fuyumi accarezzandogli la guancia sinistra, attenta a non sfiorare la cicatrice che adornava l'occhio celeste del fratello.

"Va bene..."

"E stai attento ok? Non allontanarti dal resto della classe..." - si lasciò sfuggire l'ennesima raccomandazione Fuyumi.

"Yumi, ti prego..." - sospirò Shōto.

"Si, si, lo so: non sei più un bambino...ma rimani pur sempre il mio fratellino." - ridacchiò Fuyumi spostando qualche ciocca di capelli dal viso del fratello che sembrava sempre cercare di nascondersi dietro di esse.

Shōto sospirò un'altra volta e porse la borsa a sua sorella per spronarla ad uscire.

"Cerca di divertirti, ok? Passa un po' di tempo con Izuku come si deve, ti prego!" - disse sua sorella con tono supplichevole mentre chiudeva a chiave la porta di casa.

𝖥𝗂𝗈𝗋𝖾 𝖽𝗂 𝗅𝗈𝗍𝗈 [𝖳𝗈𝖽𝗈𝖣𝖾𝗄𝗎/𝖣𝖾𝗄𝗎𝖳𝗈𝖽𝗈]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora