capitolo 2: cambiare?

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A volte mi chiedo se il destino fosse così crudele con tutti o solo in parte... l'unica felicità nella mia vita è stata solo aver incontrato Josh... il resto è un fottuto casino.

Forse per cambiarlo dovevo cambiare io, in fondo, siamo al penultimo anno di scuola e fino all'Università dovevo cambiare un po' il mio carattere. Ma se cambiando il carattere perderei anche me stessa?

-Terra chiama Tori... ehi ci sei?- disse Josh portandomi alla realtà dai miei problemi

-s..si tutto ok...- dissi abbassando li sguardo per non incontrare i suoi occhi

-non sono nato ieri... quando abbassi lo sguardo nascondi qualcosa... che succede piccola?- dissi gentile e delicato accarezzandomi la mano che teneva ancora il mio panino.

-mangiamo e magari ne parliamo a casa, resti da me a studiare?- chiesi con il musino

-certo! Se no da chi copio matematica! E poi sai che non resisto al musino- disse toccandomi la punta del naso

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Eravamo a casa da circa mezz'ora e non avevo intenzione di aprire bocca. Josh era difronte a me, sulla scrivania che mi fissava, io ero seduta sul letto che fissavo il libro di algebra.

-Tori dimmi che cosa non va... sei troppo silenziosa... di solito mi rompi le palle che parli senza sosta- disse serio attirando la mia attenzione

-tu mi trovi uno scarto della società?- chiesi senza emozioni

-in che senso spiegati- disse incrociando le ginocchia e buttando il libro a terra

-nel senso... mi trovi strana, senza amici, brutta e senza futuro?- dissi pensando a tutte quelle parole che il gruppo dei coglioni mi aveva detto

-no! Perché dici così- venne verso di me e mi abbracciò -Non dirmi che ti hanno bulizzata di nuovo- disse accarezzandomi delicatamente la spalla

Non risposi. Come dissi "lui é l'unico che mi capisce". Rimanemmo in silenzio per un po' finché Josh non attendeva spiegazioni. Li raccontai la scena accaduta in corridoio e lui disse le solite cose "reagisci" "se vuoi li spacco la testa" "tu sei più forte". Dopodiché prese del nastro adesivo e mi aggiusto il libro.

Il mio telefono incominciò a vibrare, affermando l'arrivo di due mesaggi. Mi alzai dal letto e presi il telefono dal comodino.

"Non riesco a venire a casa. Mi hanno incaricato di andare fuori paese.

Mancherò qualche settimana. Raggiungo papá a lavoro. Prendi la carta di credito in più che ho in camera e usala per prendere qualcosa da mangiare
                                  -Mamma"

Non era una novità ormai... loro lavorano nella stessa azienda e certe volte hanno incarichi insieme. Sono abituata a stare sola a casa ormai.

Raggiunsi Josh sul letto dove aveva riparato i libri. Lo ringraziai con un bacio sulla guancia e mentre leggeva i mesaggi che li avevo fatto vedere da perte di mia madre... un amico chiamò Josh.

Dopo 10 minuti di chiamata Josh mi guardò con uno sguardo da omicida/complice... ormai si poteva aspettare di tutto.

-qualunque cosa malsana stai pensando, no- dissi alzandomi e andando verso la cucina per preparare qualcosa

-Tori ti pregooo- disse lui implorandomi

-no... perché so che sarà qualcosa di idiota- dissi sapendo già le sue "idiozie"

Come quella volta alla festa di Halloween: fece lo stesso sguardo e dopo 2 ore ci trovammo dalla polizia per aver ricoperto di cartigenica e uova la casa dei vicini.

O quella volta di Pasqua a 3 anni: ci trovammo ad inseguire della galline vere per trovare le uova d'oro.

O quella volta a 5 anni che per aspettare babbo natale restammo tutta la notte svegli, mangiammo tutti i biscotti e il giorno dopo eravamo a casa con i conati di vomito.

Insomma da Josh quello sguardo indicherà sempre "faremo questa cazzata"

-daii piccolaaaa- disse implorandomi... non ne potevo più

Feci un respiro e feci un cenno.

-sentiamo l'idea e poi valuterò- dissi sedendomi sulla sedia in cucina con un bicchiere d'acqua.

-allora... tu stessa hai detto che vuoi cambiare- disse e io feci un cenno  confuso -bene.. un mio amico domani sera organizza una festa a casa inviterà tutta la scuola e tu- avanzò pericolosamente a me -verrai ma ti trasformerò io, allora... ci stai?- disse impaziente

L'idea di rischiare non mi faceva paura... l'unica cosa che mi faceva paura era cambiare me stessa. Non lo mai fatto... non so se lo farò. Ero confusa... molto... non so veramente  che fare.

Feci due respiri profondi e feci solo due cenni con la testa.

Josh saltò di gioia come un bimbo di due anni e mi abbracciò... se domani mi vedrete morta sapete il motivo. Grazie vi ho voluto bene.

-okok! Tu ed io shopping dopo scuola- disse guardami felice, come si poteva dirli di no?

-solo se resti da me stasera... non mi va di rimanere sola..- dissi guardando la punta delle miei scarpe diventando interessanti

-ok- rispose

È inutile dirvi che io e Josh rimasimo svegli fino alle 3 solo perché non accettava una sconfitta da parte mia. Maschi... li dai una sconfitta ad un videogioco e loro se la prendono peggio della peste nera.

Quella sera, come altre, non chiusi occhio. Stesi tutta la sera ad osservare le stelle e fumare.

Lo so.. dovevo dormire... ma chi dormiva con tutto ciò? Insomma... ho genitori che non stanno mai con me, bulli a scuola, vita sociale di merda, look di merda, fisico che è uguale a un'ippopotamo... l'unica cosa che mi salva è il mio migliore amico che in questo momento dorme come un bimbo di due anni sotto le coperte,che lui me le sta sbavando. Non restistevo e li feci una foto

E se quello che ha detto era vero? Dovevo cambiare? Si dovevo cambiare

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E se quello che ha detto era vero?
Dovevo cambiare?
Si dovevo cambiare....

Ma non ho manco voglia di vivere... chi cambia? Servirebbe una bachetta magica...

Anche le stelle più buie possono brillare// Dylan O'brienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora